Capitolo 14

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14.


Sobbalzai istintivamente, quando il colpo partì dal fucile di Rey e, a occhi sgranati, osservai sgomenta un ricciolo della chioma di Conner schizzare via al passaggio del proiettile.

"Il prossimo ti centrerà, Conn. Andatevene" ringhiò Rey, gelido come una notte d'inverno.

Conner, però, non si diede per vinto e, fatto segno ai suoi di occuparsi dei licantropi, si diresse verso il fratello e puntò la pistola contro di lui.

"Mi ero sempre chiesto come mai questo posto non mi piacesse, e ora so il perché. Come ora so il perché tu non mi sei mai piaciuto, fratellone."

"Era per questo che ti servivano i soldi? Per... per comprare armi contro i licantropi?" sibilò Rey, ora incredulo.

Conner rise, scrollò le spalle come a volersi scusare ma, con tono irriverente, disse: "Ehi, fratellone! L'argento costa, cosa credi? Pensi che i soldi piovano dal cielo?"

Mi volsi a mezzo, rivolgendomi ai miei fratelli perché difendessero i due licantropi dai Cacciatori, dopodiché, scrutato Conner con livore, dissi: "E io che pensavo fossero i miei genitori adottivi, a essere perversi. Mi fai ribrezzo."

"Parlerai diversamente, quando avrò terminato con mio fratello... e i tuoi" ghignò per tutta risposta Conner, scrutandomi con lascivia.

La sua mente lasciò scaturire pensieri così laidi da farmi storcere il naso e, in fretta, mi allontanai da quelle immagini crude e disturbanti.

"Sei adottato, vero?" borbottai a Rey, afferrando uno dei coltelli che tenevo alla cintola.

"Purtroppo no" replicò lui per diretta conseguenza, avanzando di un passo verso il fratello.

Ora, a dividerli, c'era poco più della larghezza del cortile. Davvero troppo poco, per i miei gusti.

Stheta e Krilash, parati dinanzi ai Cacciatori e pronti a dar battaglia, sovrastavano di gran lunga in altezza i compagni di Conner.

Da quel che potei percepire, stavano mettendo non poco a disagio i loro avversari.

Non ne capivo molto, di Cacciatori, ma mi sembrò palese dai loro pensieri che, l'idea di colpire un essere umano, li angustiasse parecchio.

Anche se stavano difendendo i loro più acerrimi nemici.

Un codice d'onore in un gruppo di assassini?

La cosa mi sorprese non poco, soprattutto perché non lessi la stessa preoccupazione nella mente di Conner.

Pareva non avere i medesimi scrupoli di coscienza, in particolar modo nei confronti di suo fratello.

Anzi, lessi solo odio, e una cieca furia rivolta verso di lui.

Voleva uccidere i licantropi, e non gliene sarebbe importato nulla di uccidere Rey, per ottenere i suoi scopi.

Preoccupata, mi mossi per pormi dinanzi a Rey ma Conner, puntandomi addosso la pistola, replicò sprezzante: "Non fare l'eroina per lui, ragazza. Non esiterei a spararti, e poi ammazzerei mio fratello in ogni caso."

Poi, rivoltosi ai suoi affiliati, ringhiò: "Che aspettate?! Siete in maggioranza o sbaglio?!"

"Loro non c'entrano, Conner. Lo sai benissimo!" replicò piccato il più anziano del gruppo, continuando a scrutare a momenti alterni i miei fratelli, me e Rey.

Eternal dream - Irish Series Vol. 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora