Capitolo 8

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8.


Avanzando come uno schiacciasassi tra la neve soffice, non badai alle ombre lunghe che solcavano il sottobosco dormiente.

In quel momento, foss'anche comparso un drago inferocito, lo avrei ucciso con le sole mani.

Ero furiosa.

L'ultima nevicata aveva lasciato cadere almeno quaranta centimetri di candido manto e, ogni dove, il mondo pareva avvolto nell'ovatta.

Avesse voluto il cielo che anche il mio cervello vi fosse avvolto!

Avrei evitato di sentire gli insulti che, mentalmente, stavo lanciando a entrambi i fratelli Doherty.

La foresta era silente, in compenso, se si escludeva qualche passerotto solitario e il mio incedere sgraziato.

L'ambiente ideale per una persona iraconda come ero io in quel momento.

Vivianne e Parcifal, poco lontani da me, stavano giocando a rincorrersi, levando zolle di neve sui campi a riposo.

Lanciai un'occhiata in lontananza, intravedendo tra gli alberi la sagoma distante della casa di Rey, e imprecai.

Istintivamente, scaricai un pugno contro un tronco vicino, e la corteccia si ruppe.

Una lunga crepa si dilungò nel tronco, larga almeno un dito, e schizzò verso l'alto fino all'attaccatura dei rami.

"Siamo piuttosto furiosi, vero, principessa?"

Una voce cavernosa e stentorea giunse alle mie orecchie e, subito, levai il capo a guardare sopra di me.

Sorridente, e appollaiato su un ramo come un rapace, un uomo di circa quarant'anni mi stava osservando con attenzione e curiosità.

Storsi il naso, e dissi: "Abbastanza. Con chi ho il piacere di parlare?"

L'uomo balzò a terra con un movimento plastico, affondando gli scarponi nella neve prima di raddrizzarsi e allungare una mano verso di me.

"Keath MacNamara, Sköll del branco di Cork. Molto piacere, principessa."

Sgranai gli occhi, guardandomi intorno con espressione affranta ed esalai: "Oddio! Ho sconfinato? Sono finita nel vostro Luogo di Potere? Giuro, non l'ho fatto apposta!"

Keath rise sommessamente, scuotendo il capo, e replicò: "Nessun problema, davvero. Coloro che sono ospitati da Rey, sono liberi di girare indisturbati per la proprietà. Inoltre, il nostro Luogo di Potere, il Vigrond, è ben lontano da qui. Molto più addentro nella foresta."

"Meno male" esalai, stringendogli la mano. "Io sono Litha mac Elathain."

Fu strano usare il mio vero nome per la prima volta in quattromila anni ma, in qualche modo, mi fece anche uno strano piacere.

Prima o poi, avrei trovato la mia strada, anche se ero rimasta senza un solo parente in vita. Dovevo pur cominciare da qualche parte.

Usare il mio nome, poteva essere un buon inizio.

Forse, dopotutto, Rohnyn e gli altri avrebbero potuto essere miei amici, pur senza essere veramente i miei fratelli.

Anche questo, avrebbe potuto essere un passo avanti.

Rohnyn si era dichiarato molto preoccupato per me, e questo deponeva a suo favore.

Sì, avrei potuto affidarmi a loro per ricreare qualcosa di veramente mio.

Eternal dream - Irish Series Vol. 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora