capitolo 9

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MONICA'S POV

Esco dalla stanza. Vedo Nico seduto sull'orlo della porta.

<Nico che è successo?>

Spaventato si alza e toglie le mani dalla faccia.

<perché stai piangendo?>

<cosa? Io? Piangendo? Ma no... È l'allergia.>

<see come no... Dimmi che è successo>

<te lo dico stasera... Ciao>

E scappa. Fugge via.

Oggi sono tutti strani.

Non ci mette molto ad arrivare la sera. Mi vesto decentemente e vado nella cucina del convento all'orario prefissato da Nico. Lui è già lì ad aspettarmi.

<buonasera madame>

<buonasera Mister.>

Dopo aver mangiato, gli chiedo.

<ma stamattina che dovevi dirmi?>

<oh... Niente di che...>

<me lo avevi promesso.>

<non è vero.>

<sì che è vero. Dai suu>

<no. Monica. >

<ehi ci siamo detti che tra noi non devono esistere segreti.>

<sì... Ma questo... È un segreto che potrebbe danneggiare la nostra relazione.>

Io rimango abbastanza stupita dalla sua riposta.

<Nico... Che vuol dire questo?>

Scoppia a piangere. Non so cosa ci sia di tanto grave.

<Ehi Nico stai calmo... Possiamo affrontare tutto insieme.>

<Monica io ti amo... Non voglio perderti!>

Ma di cosa sta parlando. Odio quando piange.

<Nico... Calmati... Dai spiegami.>

<No... Non posso dirtelo. >

A quelle parole mi spaventai un po'. Cosa nascondeva?

<Nico ora mi dici tutto.>

<Monica mi ami?>

A quella domanda rimasi più stupita di quanto lo ero già.

<certo che ti amo.>

Nelfrattempo lui piangeva a dismisura. Io non sapevo come comportarmi. Mi faceva quasi pena veder dichiarare il suo amore per me mentre piangeva.

<NICO SPUTA IL ROSPO.>

<se te lo dico... Prometti che starai insieme a me in questi momenti?>

Ma che domande mi stava facendo. Esitai un po' prima di rispondergli.

<bé... Non lo so... Tu intanto dici...>

<va bene.>

Finalmente si era deciso a dirmi qualcosa.

<ha... Hai presente la bambina di stamattina?>

<sì. >

<Monica ti prego... Resta con me... Io amo te...>

Non sapevo esattamente cosa stava per dirmi. Ma l'idea che avevo in mente mi preoccupava.

<a... Allora...>

<Nico... Non so cosa tu mi stia dicendo ma se è difficile per te pensaci un attimo e poi...>

<QUELLA BAMBINA È MIA FIGLIA.>

Urla quella frase che mi fa da eco in testa per una decina di secondi. Di scatto mi alzo.

<Monica ti prego... Eravamo ragazzini non potevamo sapere le conseguenze.>

Io ero abbastanza stupita. Camminavo molto lentamente per la stanza mentre le lagne di Nico non finivano. Nella mia mente pensavo "bene. Ora scappo da questo posto e me ne vado in Giamaica." o cose del tipo"ora gli faccio una romanzina che non si dimenticherà mai." e mentre io pensavo Nico piangeva e aspettava una risposta.
E quello che riuscii a dire fu solo.

<bravo.>

<Monica ti prego...>

Ma io uscii dalla stanza correndo in camera mia più che potevo.
Nico mi inseguiva e riuscì a prendermi per un braccio.

<Monica... Ti prego perdonami.>

<vorresti che io fossi fidanzata con un uomo che ha fatto una figlia giusto?>

<Monica io... Non voglio quella figlia! Voglio restare con te.>

<ALLORA TU VORRESTI CHE IO STESSI CON UN UOMO CHE HA LASCIATO SUA FIGLIA AD UNA DONNA. >

<...>

Non sapeva che dire. Bravo. Tu sì che ci sai fare.

<mi sei caduto proprio in basso.>

Mollo' la presa ed io scappai nella mia stanza.
Ero ancora sotto shok.
Lo amavo ora?
Non lo amavo?
Ero stufa di questi continui problemi. Ne ero stufa.
Scoppiai a piangere. E presi una decisione. Quella notte la passai a fare la valigia.

Nico e Monica/che dio ci aiuti 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora