Nico e Monica/che dio ci aiuti 4

capitolo 11

Una settimana dopo...

<Monica, sei sveglia?>

<mi hai svegliata...>

<sono le nove.>

<COOSAH?>

<sì le nove.>

<E LA SVEGLIA?>

<non è suonata...>

<ODDIO, DEVO VESTIRMI, DEVO FARE COLAZIONE E POI VADO ALL'OSPEDALE?! NON FACCIO IN TEMPO AD ARRIVAREE>

<oggi ti prenderai un giorno di ferie...>

<è andata così... Tanto un giorno di riposo non guasta mai.>

<già... >

E mi bacia. Ci baciamo. Pian piano ci stendiamo sul letto sempre baciandoci... MA

Arriva suor'Angela in tutta la sua spenzieratezza ed entra in camera.

<MONICA, NICO!>

Ci aggiustiamo in un decimo di secondo. Imbarazzati.

<queste cose fatele fuori dal convento. Comunque... Monica vieni con me, devo andare a trovare una mia amica in ospedale...>

<va bene... Un attimo che mi vesto...>

<vai vai...>

Sbatte la porta con forza.
Io e Nico rimaniamo un attimo in silenzio.

<allora dove eravamo rimasti?>

Riprendiamo a baciarci... MA.

Suor'Angela rientra in camera.

<ah mi ero dimenticata... NICO VAI FUORI!>

Io improvviso una risatina. E suor'Angela insieme a Nico escono.

Dopo una mezz'oretta siamo in pulmino diretti in ospedale.

Suor'Angela mi fissa di continuo. E questa cosa la trovo un po' imbarazzante.

<bé, che c'è? >.

<io? No niente.>

<perché continui a fissarmi?>

<ti ho vista quando baciavi Nico eh>

<e quindi? Non ha mai visto due persone che si amano?>

<puahahaha... Aevoglia!>

<e allora cosa c'è di strano?!>

<bé... Intanto non mi aspettavo minimamente che voi vi sareste messi insieme...>

<emh... Siamo arrivati forse è meglio scendere...>

<sì. >

Mentre suor'Angela va a trovare la sua amica io intanto parlo con Gabriele e spiego il fatto della sveglia...

<va bene... Non preoccuparti... Domani vieni però eh?!>

<sì... Tranquillo. Io vado da suor'Angela. A domani!>

<a DOMANI. >

Lui sa capirmi sempre. È un vero amico.

<suor'Angela, ha finito?>

<sì... Bé allora ciao carlotta e guarisci presto!>

Usciamo dall'ospedale e ci infiliamo in uno di quei vicoletti in cui abbiamo parcheggiato il pulmino.
Comminiamo fino all'inizio del "vialetto dei frutti".
Ma sbuca un malfattore.
Mi prende per il collo.
Mi manca il respiro.