15

20 1 1
                                    

Alexa

Noire non era più in sè. Aveva cambiato aspetto, com'era acccaduto l'ultima volta ma... C'era qualcosa di strano.
Sembrava molto più aggressiva.
Mi chiedo come sia potuto accadere.
La ragazza dai capelli bianchi si avvicina volando verso Harris, atterra a qualche passo da lui e lo osservava attentamente.
«Mh... Ci siamo già conosciuti, microbo?» domandò quasi incuriosita.
Harris ricambiava l'occhiataccia con uno sguardo freddo.
«No.. Non ti ho mai vista.» dice con freddezza.
Il demone si avvicinò più di prima e li sollevò con un dito il mento, per vederlo negli occhi. Lo sguardo di Harris si rivolge prima verso gli occhi del demone bianco e poi si incupisce.
La tensione era alle stelle, non si capiva se Noire... Volevo dire.. Quel demone voleva solo farlo spaventare oppure ferirlo. Lo spinse improvvisamente lontano da lei con una forza assurda, apoggiò la mano sinistra sulla testa. La luce dei suoi occhi cambiò dal verde chiaro ad un grigio. Harris sbattè la testa sull'asfalto e rotolò su di esso per qualche metro. Si ritrovò sdraiato su quel  cemento freddo della strada e con qualche ferita profonda sulla faccia. Vick corse verso di lui, preoccupato e cercò di aiutarlo.
«Amico, stai bene!?!»
Harris, nonostante quei piccoli graffietti, alzò il braccio e fece il gesto dell' ok.
«Ora basta. Io rimango qui a distrarla, voi andate all'albero secolare. Non so cosa voglia fare ma proteggete quell'albero!» disse a voce alta  e guardalò la faccia del demone, ancora pallida e con gli occhi rivolti verso il vuoto.
«Sei sicuro? Non sembra la dolce Noire che conosciamo»
« Sono abbastanza forte per fermarla, ora andate! »
Il demone era ancora confuso.
Che cosa avrà visto di così spaventoso negli occhi di Harris? Lo ha allontanato da lei come se stesse per essere aggredita.
«... Harris.. » disse con la voce dolce di Noire.
Solo a dire quel nome, Harris si rialzò e si avvicinò al demone, ancora impaurito. Amelia si rese conto che Harris lo stava fissando. Il loro sguardo si incrociò improvvisamente. Harris guarda la ragazza confuso, mentre lei gliene rivolgeva uno furibondo.
«Harris scappa.» mi consigliò vick, e con una velocità quasi sovrumana si  mise dietro ad Amelia e la bloccò afferrandola per le catene. Al solo tocco di esse, lo sguardo della ragazza diventò più cupo e lanciò un urlo di terrore acutissimo.
« Lasciami! Ti prego! Non ho fatto nulla di male!» diceva piangendo e con il tono della voce basso, sussurrò qualcosa di incomprensibile. Harris non faceva cenno di muoversi, ma guardava la scena da qualche metro di distanza. Dall'espessione sul suo volto si comprendeva che era agitato e spaventato da qualcosa.
Tutti noi non accennevamo di muovere un passo. Eravamo tutti terrorizzati da quello che stava per accadere ma allo stesso tempo anche impauriti da quelli che ci aspettava.
Decisi di spezzare questo momento di tensione e con un passo, rivolsi lo sguardo verso la direzione del parco.
«Aspetta Alexa!» esclamò a voce alta Heather e mi bloccò per un braccio.
Il demone nel frattempo stava provando a si divincolarsi ma tutto sembrava vano.
« Alexa! NON MUOVERTI! » urlava da lontano.
«Non mi piace vederla in queste condizioni.» dissi a Heather e mi voltai sbuffando.
Lucifera sospirò e si avvicinò a me.
«C-Chi era quella?» domandò Dadde a tutte noi.
«Non te lo ha detto Noire? » chiese Linnea al ragazzo.
« Probabilmente non glielo ha ancora detto per non...» Heather smise di parlare e rivolse lo sguardo dal lato opposto.
«Allora..? Me lo dite o no?» chiese in tono quasi arrabbiato il ragazzo.
Improvvisamente un fulmine colpì in pieno un albero del parco e si alzò un leggero venticello che proveniva da dietro di noi. Greta si girò spaventata e vide uno degli arbusti cadere.
«Mi sono stancato. O mi dite la verità oppure ucciderò io quel mostro» disse  e tirò fuori una spada come segno di minaccia.
«Ecco...» iniziarono a parlare Aiko e Star contemporaneamente.
«Parlate.. Voglio sapere tutta la verità».


Noire

Iniziai a ricordare lentamente tutto il dolore che provai quel dannato giorno d'inverno nel mio pianeta d'origine e di tutto quello che passai anni prima. Per due anni mio fratello Alan mi ripeteva che mi sarebbe sempre stato accanto e mi stringeva a sé per non vedermi in lacrime. Una causa di queste lacrime non esisteva. Soffrivo senza motivo..
Invece . non è per questo.
Ero molto estroversa ma da da quando un gruppo di ragazzi mi emarginò e iniziò a deridermi, cosí iniziai a deprimermi e a perdere la mia autostima. Questo era il mio vero carattere: fragile, manovrabile e troppo sciocca.
Perché non ero e non sono come gli altri? Perché non sono come loro? Alta, con un bel viso, dei bellissimi occhi grigi cargianti, i capelli biondi, con delle amiche come loro, con quei sorrisi . Invece io ero e sono una ragazza con i capelli neri tinti di un castano scuro, i miei occhi erano grigi cargianti, poi sono diventati uno verde ed uno trasparente per non ricordo cosa. Avevo le lentiggini, mi vestivo sempre in bianco e avevo solo delle cicatrici su alcune parti del corpo...
Ma che speranze avevo? Una ragazza così strana, insensibile e stupida non sarebbe mai stata accettata. Mi ignoravano, sparlavano sempre di me, mi deridevano per come ero "diversa". Ad ogni parola che sentivo, provavo come la sensazione che qualcosa si stava spezzando in piccoli pezzetti le mie maschere e la mia pelle. Mi sentivo morire, strozzata da quelle parole, pugnalata alle spalle...
Le parole uccidono, devo ammetterlo.
Eppure... Guardandoli .. Non voglio essere come loro... Anzi.. Penso che sia meglio essere diversi piuttosto che una di quei 7 miliardi o quante sono di fotocopie.
Loro si divertono a chiamarmi diversa ma io rido di loro, perché sono tutti uguali.
Ho deciso, cercherò di cambiare e di mostrare che la mia diversità è un pregio che a me piace e per il quale dovrebbe suscitare invidia a tutti.
Ma... Ci riuscirò? Questa è il problema più grande che ora mi passa per la mente.
E se...
Basta, ci devo provare.
Adesso che ho preso la mia decisione, devo solamente sbarazzarmi di Amelia una volta per tutte.
Cerco di guardare che cosa diavolo stia facendo, ma sembra tutto inutile. Il mio corpo sembra completamente nelle mani di uno stupido demone... Un demone che è stato creato dalle mie paure e dal mio passato tormentato.
E se...

Smile 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora