V:"Gli incubi.. Stanno continuando a perseguitarmi. La maggior parte delle volte sono visioni di persone morte, ferite che urlano, sparano ed esplosioni... Forse.. Di bombe..
Non riesco più a dormire...
Sono notti che non riesco a stare serena e con l'aggiunta di queste strane visioni, la situazione è più confusa di tutti i miei pensieri messi assieme."La sveglia suonò per la terza volta di fila, salvando Vanyx dallo stesso incubo che le aveva impedito di dormire anche quella notte.
Perché suona così presto!??!Alzò la testa per capire che cosa l' aveva appena svegliata e salvata.
Notò con lo sguardo abbastanza assonnato che la sua sveglia segnava le 8:00 del mattino ma, siccome non avevo voglia di alzarsi, decise in quel momento di rimandare l'allarme a qualche minuto più tardi.
Dopo un quarto d'ora, alzò di nuovo il braccio e con un movimento veloce, premettè il pulsante per disattivare quel maledetto suono e di sfruttare quei pochissimi minuti di calma per recuperare un po' di sonno.
Dopo venti minuti , mentre era intenta a riaddormentarsi, sentì in quel momento la sveglia e nel momento che sollevò lo sguardo verso la sua stramba sveglia, decise di guardare l'orario del dannato macchinario e in quel momento si rese conto della grande cavolata... Che le sue dita avevano fatto qualche minuto prima.
V:«Aspetta un attimo... Sono le 8.45? SONO IN RITARDO PER ANDARE A SCUOLA!!!!» balzò in piedi in preda al panico, prense i primi vestiti che trovavano nell'armadio, li indossò immediatamente e prense lo zaino di scuola bianco, decorato con qualche disegno abbastanza macabro e astratto realizzato da lei, infilò le mie scarpe nere e aprì la porta della mia camera. Uscì dalla sua camera correndo, per un attimo rischiò di inciampare dalle scale e arrivò in cucina. C'erano già i suoi fratelli adottivi.
La guardarono male...
V:"Andiamo bene..."
Eveline: «Buongiorno» la salutò appena la vide.
Jeff:«Ciao »le rivolse un sorrisetto alla Jeff Harrison... molto simpatico, come al solito.
Ev:«Perché stai correndo?»le domandò perplessa vedendola conciata in questa maniera, senza trucco e con i capelli scompigliati.
V:«Sono le 8 e... sono in ritardo per andare a scuola...» rispose mentre cercava di recuperare un po' di ossigeno.Jeff iniziò a ridere.
V:«Perché ridi?» gli domandò perplessa.
Je:«Oggi è sabato, sciocca!» continuò a ridere e battè più volte il pugno sul tavolo, cercando di non far scendere qualche lacrima.V:"Jeff Harrison, ti ammazzo... TI AMMAZZO! QUESTA È UNA PROMESSA!"
Vanyx era su tutte le furie, stava per esplodere di rabbia.
V:«Tu.... sei stato tu?» si avvicinò a lui ,pronta per dargli un colpo e lanciargli un urlo.Je:«Vany Vany vany VANY.... Calmati un po'... Fa male arrabbiarsi- » fece il sorriso più falso del mondo.
V:«JEFF TI AMMAZZO!!!!!!» esplose dalla rabbia e iniziò a rincorrerlo per dargli un colpo,ma lui iniziò a correre più veloce di lei dato che era un' atleta nato. Girarono per tutta la casa una dozzina di volte, tra camere, soggiorno, cucina e addirittura il bagno e lui non accennò a fermarsi nemmeno per un secondo.
Ev:«Non cambieranno mai.» ammise Evy e si sistemò davanti a lei e Jeff per fermali. Li fulminò con il suo solito sguardo severo da sorella maggiore. Vanyx la guardò con il timore di essere picchiata ma invece, Evy notò che avevo raggiunto il mio livello di paura e si girò e avvicinò a Jeff e gli diede un colpo in testa.
Ev:«Smettila di comportarti da bambino! Ormai hai 23 anni!» lo sgridò e lo afferrò per un orecchio, cercando quasi di strapparglielo.
Je:«AIHHHhhh...» si strofinò la mano sull'orecchio per alleviare il dolore all'orecchio, che in quel preciso momento era nelle mani della lupa Alfa. Avendo ormai capito che il peggio per il momento era passato, Vany decise di alzarsi e si diresse al tavolo. In pochi secondi il suo sguardo si bloccò da osservare la macchinetta del caffè, che stava preparando il suo, al suo mondo di pensieri e rimase così per alcuni minuti.
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Smile 1
خيال (فانتازيا)☢Storia Conclusa☢ Questa è la mia storia, il mio passato da buona in un mondo dove tutti ti deridono per quello che sei, ovvero "Diversa". Dopo aver perso i miei genitori e mia sorella 8 anni fa, mi ritrovo a combattere con il mio acerrimo nemico...