[dieci anni dopo la sconfitta del demone con la sciabola]
Lunedì. Che giorno di merda.
Xavier si alza e scende al piano inferiore, prende il panino sul tavolo e lo squadra con fare assonnato, poi lo morsica staccandone un pezzo colossale.
Risale al piano superiore si sciacqua la faccia e prepara la cartella.
Finito il rituale di partenza apre la finestra, si trasforma in una nuvola nera in costante rimescolamento e vola fino alla scuola.
Non potendo rivelare la sua vera identità in pubblico Xavier scende nel vicolo tra i due palazzi vicini alla scuola.
Lì si rimaterializza e va verso la scuola.
Entra e come tutti i giorni sale sulla quercia secolare nel giardino della scuola. Si ritrova davanti quattro ragazzi di prima.
"Smammate bambocci" dice con voce calma e pacata.
"Altrimenti che fai? Ci tiri giù a calci?" Risponde uno dei quattro. A Xavier pare un bocciato.
"È un idea" risponde non accennando a un briciolo di rabbia o fervore.
"Oppure facciamo una cosa più onesta. Scendiamo dal mio albero, facciamo alla vecchia maniera- agita i pugni volendo fare a botte -e chi rimane in piedi risale sull'albero." Mentre parlava gli occhi blu di Xavier brillavano, sembrando il firmamento la notte. I quattro annuirono e insieme scesero.
Xavier si mise a mezzo metro dall'albero, venne subito circondato dai ragazzi.
Xavier estrae un paio di auricolari e li infila nelle orecchie. Molti ormai sanno che questo significa rissa. Solo che gli sfugge che quando Xavier è sotto gli auricolari è libero, non si trattiene, va fino dove deve andare, senza che nessuno e niente lo possano fermare.
"Sono pronto" afferma.
I quattro si scambiano un segno di intesa e il capo del gruppo avanza, con gli occhi di tutto il cerchio di spettatori puntati su di lui.
Il ragazzo corvino tira un pugno dritto sul muso di Xavier, che lo blocca con la mano e gira il braccio del ragazzo dietro la schiena. Questo si piega in due e Xavier gli tira un calcio sul posteriore.
Il corvino finisce a terra, dolorante.
Xavier sente due braccia forti cingerlo da dietro. Xavier afferra il ragazzo, si piega di scatto e scaraventa un ragazzo biondo su quello già a terra. Entrambi si mettono a urlare di dolore.
Il ragazzo alla sua destra lancia un urlo di battaglia e gli si catapulta addosso, ma prima che il ragazzo possa toccarlo X lo blocca con un calcio sullo sterno, per poi finirlo con un pugno sul naso, il quale spacca il naso e fa svenire il ragazzo.
Xavier si gira verso il rimanente nemico.
Gli punta una mano a mo' di pistola e finge di sparare. Il ragazzo si lascia cadere, arreso. Xavier prende la sua cartella e risale sull'albero con 'Touch My Self' sul finire.
Sotto gli auricolari sente un suono strano e alza gli occhi.
Vede una ragazza sedersi su un ramo vicino.
"È un posto carino. Non credi?" Gli chiede la ragazza vestita in minigonna e felpa nera
"Scendi" risponde staccato lui.
"Per favore, posso rimanere?" Chiede nuovamente
Lui la guarda con sguardo infiammato.
"Vado un po' più in alto e giuro che non disturbo!" Esclama lei.
"Quando arrivo devi essere già su e quando suona scendi dopo di me" risponde Xavier, rivelando un segno di magnanimità.
La campanella interrompe i due e li costringe a scendere, prima Xavier poi lei.

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Demons
خيال (فانتازيا)La vita da demone non è semplice. Xavier può darvene conferma e voi potete constatarlo leggendo il racconto della sua storia.