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"Siamo tre macchine da guerra" Le risate furono spontanee da tutti e tre
"Bene, ora le cose serie. Pronti? Fra poco attacchiamo il consiglio." Xavier era determinato, non lo avrebbe tirato più indietro nemmeno Rachele.
I due annuirono, carichi per l'imminente sconto.
"Imminente richiesta! Convocazione di guerra per i cacciatori di demoni!" Xavier e Austin pronunciarono simultaneamente la frase e dopo che la ragazza abbia preso la mano di Xavier i tre furono teletrasportai in un aula circolare a gradinate. Loro erano al centro dei cerchi, in bella vista.
"Xavier, Austin. Perché richiedete una seduta riguardante una guerra portando qui un'estranea ai fatti? Perché convocate una seduta imminente?" Un uomo anziano aveva posto quelle domande con tanta pacatezza che sembrasse come se la vita di Xavier non sarebbe stata loro bersaglio di lì a poco.
"Avete decretato la mia morte" "noi decreteremo la vostra" Austin aveva finito la frase iniziata dall'amico subito prima di trasformarsi in drago e buttarsi all'attacco con artigli e folate di fuoco puro. Xavier si era subito trasformato nel demone rosso che era ed è partito all'attacco tirando fendenti ovunque, tagliando in due ogni sorta di cacciatore. Rachele, rimasta più interna aveva materializzato un gladio, rendendosi conto di non essere capace di battersi.
Quando le apparse davanti un grasso cacciatore pregò il gladio di salvarla e questo con una velocità impressionante squarciò la pancia dell'uomo in orizzontale. L'istante dopo una sostanza nera si diffuse nel corpo dell'uomo paralizzandone ogni muscolo, cuore compreso.
Era il gladio oscuro, l'arma della ragazza dell'ombra. La giovane leggenda non era mai morta, trasferiva solamente i poteri da una donna alla successiva, in modo che la ragazza ombra non morisse mai, ma continuasse a morire.
La battaglia infuriava da alcuni minuti e i cacciatori non in grado di difendersi erano già morti, mentre quelli abili, ripresi dalla sorpresa poterono passare al contrattacco.
Rachele stava scoprendo un potere dentro un'altro, quindi si stava rivelando più forte di quanto si potesse immaginare.
Ormai i demoni, giocate già la maggior parte delle loro mosse erano un po' in difficoltà. Dall'essere un attacco a sorpresa il tutto è diventato un'accerchiamento in piena regola. I cacciatori stavano creando delle barriere magiche che intrappolano i tre demoni al centro.
Xavier e i suoi erano confinati in una prigione di fasci luminosi. Se fossero rimasti lì a poco i cacciatori rimanenti avrebbero focalizzato le loro energie in un unico raggio cheli avrebbe colpiti dall'alto, senza alcuna possibilità.
"Rallegratevi compagni, è l'inizio della loro fine" Xavier aveva pronunciato quelle parole con così tanto fervore che agli altri era tornate tutte le forze dissipate nello scontro.
"Austin! Armami!" Xavier lancia un'ultimo urlo di battaglia e torna nella sua forma originale di umano, mentre Austin, mutato in una spettacolare spada lo affianca

Con alcuni possenti fendenti Xavier rompe quelle barriere create tra lui e i nemici e con uno scatto fulmineo si precipita su essi, tirando fendenti a tutti, tagliando gole, teste, arti o tutto il necessario per uccidere

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Con alcuni possenti fendenti Xavier rompe quelle barriere create tra lui e i nemici e con uno scatto fulmineo si precipita su essi, tirando fendenti a tutti, tagliando gole, teste, arti o tutto il necessario per uccidere.
Pure Rachele sfrutta il casino per partire all'attacco. Desiderando una maggior gittata e velocità muta il suo gladio oscuro in uno yari. Agitando la lancia con fervore, infliggendo ferite profonde o meno, ma comunque tutte mortali.
Quando tutto si quieta i tre si riuniscono al centro, sfiniti ed increduli di aver vinto. Xavier aveva ustato tutte le abilità che gli avrebbero potenziato i movimenti ed ora era sfinito. Si può parlare analogamente di Austin, che per aumentare il filo e l'impatto della lama aveva esaurito le sue energie. Quella messa meglio era Rachele, che ancora si reggeva in piedi, anche se a stento.
Proprio quando hanno deciso di andarsene una figura appare rivolta verso di loro, con in mano una shuriken dalle lame come il rubino: semi trasparenti e rosso sangue.
Il giovane, sulla ventina era stato allievo di Xavier ed ora si trovava lì per porre fine alla vita del demone.
"Sebastian. Hai intenzione di uccidere il tuo maestro anche a costo della vita?" Le deboli parole di Xavier raggiunsero a malapena le orecchie del ragazzo
"Non avrei peccato nel farlo. Anzi, darei pace a tutte le anime che tu hai mietuto negli anni"
"Sii ragionevole, l'impatto esplosivo di quella shuriken è maggiore di quanto tu possa immaginare. Il sangue dei cacciatori che la compongono è tra i più puri, quindi rischieresti di far collassare su se stesso questo posto"
"Tutto questo è necessario maestro. Tu ti sei macchiato di queste colpe e io ricaverò una shuriken talmente potente da poter far ricordare il mio e il tuo nome per l'eternità!" Il ragazzo iniziava a farneticare riguardo al potere che non avrebbe ottenuto.
"STUPIDO! Il danno che infiggerai con quel colpo è maggiore di tutto il bene che potresti fare in un'intera vita!" A parlare era stato Austin. Non conosceva quel ragazzo, ma perfino Rachele era arrivata a quella conclusione.
Xavier chiama la ragazza per farsi sorreggere.
"Austin, sei pronto?!" Chiede poi all'amico, che annuisce.
"Pronti o no voi morirete qui! Shuriken di sangue!!!" Con quell'isterico grido Sebastian lancia l'oggetto magico e ne attiva le proprietà. La risposta che proviene dagli altri è presso ché instantanea
"Gemma dell'oblio, cinque!" con quel'grido Xavier lancia la gemma contro la Shuriken, e con un effetto vorticoso viene teletrasportata a un paio di sistemi solari da lì. in seguito a quel grido Austin si lancia contro Sebastian e con delle unghie affilate come rasoi taglia la giugulare all'avversario.
Sebastian cade a terra, morente, farfugliando qualcosa di incomprensibile. Austin cade in ginocchio dopo essere tornato vicino a Xavier, mentre quest ultimo da un lungo bacio a Rachele e la stringe forte a se.
I tre tornarono sulla terra. Avuta salva la vita Xavier doveva sperare non fosse la zia di Rachele ad ammazzarlo.
Era tornato tutto normale più o meno, anche se il concetto di normale era del tutto diverso.

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