Non ancora

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Aurora cercò di levarlo di torno, ma di tutta risposta Robert appiattì ancora di più il petto su di lei per tenerla incollata sotto di lui.
Aveva quel sorriso del diavolo che tentava ogni animo.
La ragazza non si sentì in imbarazzo, anzi, quella sana sfida era tornata a crescere dentro di lei, ma vederlo così vicino e soprattutto sentire tutta la sua carrozzeria su di se distraevano dalla competizione.
-Non ti bacio.
Sussurrò lui senza mai smettere di sorridere, la voce improvvisamente bassa e dura e quella voglia di giocare dentro agli occhi.
Aurora sbuffò e portò le mani sotto la sua nuca rosa, un gesto che poteva dire molte cose tra cui "fai di me quello che vuoi"oppure "avvicinati ancora un po' che ti buco il cranio."
Robert respirò piano, digrignando i denti con fare sensuale per vederla sciogliersi sotto il suo stile di seduzione, ma Aurora aveva una bellissima poker face sul suo volto e poteva anche slacciarsi i pantaloni e lei sarebbe rimasta impassibile.
Senza contare il fatto che lui era a torsolo nudo visto che prima di entrare in casa avevano lasciato gli accappatoi nel ristorante.
L'odore del mare avvolgeva entrambe.
-Non scherzi mica tu, ragazza rosa.
Robert spalancò leggermente gli occhi così da ingrandire ancora di più le sue iridi, magnetizzando lo sguardo di Aurora su di se e cercando di portarla tra le braccia del diavolo.
La nostra ragazza rimaneva stoicamente impassibile e fissava con un sopracciglio alzato il suo strano e nuovo amico.
Una certa tensione sessuale si era creata tra i due, ma nessuno voleva perdere quel gioco a chi si arrendeva per primo.
Robert si chinò sul suo orecchio, soffiando piano sul collo e facendo rabbrividire involontariamente Aurora che si mosse leggermente per il suo stupido errore che fece montare la testa al presunto vincitore.
La ragazza sentì i denti di lui sbattere contro, provocando un rumore alquanto seducente in quel momento ma che non toccarono per niente l'espressione della rosa.
Robert si irrigidì e si mosse in avanti, strusciandosi contro di lei per sovrastarla ancora di più, ma Aurora muta.
Aveva una resistenza di ferro.
L'uomo tornò a guardarla dritto negli occhi quasi irritato, volendo vincere a tutti i costi.
-Non vincerai tu.
Ringhiò, pressando il corpo di lei con il suo per farle sentire i propri addominali sulla pelle visto che Aurora era in pantaloncini, reggiseno e canotta a rete.
Aurora lo sentì schiacciarla ulteriormente, ma Dio se resisteva quella donna.
Robert tornò a parlare al suo orecchio, emettendo una lunga serie di ringhi minacciosi e sensuali che sfioravano l'erotico e l'illegale, ma Aurora nonostante il mare di desideri che correvano impazziti nella testa rimase con la sua faccia di bronzo.
E avercelo un autocontrollo così.
Le sfiorò il lobo con le labbra come ultima carta in gioco, ma capì che puntare troppo sulla propria bellezza con lei non attaccava.
Quando Robert si alzò da lei rassegnato scatenò la risata trionfante di Aurora che lo ferì nell'orgoglio per aver perso come un pesce lesso.
La indicò con la fronte corrugata.
-Tu non sei U M A N A, honey.
Si rifiutò persino di essere abbracciato come consolazione, girandosi di schiena e alzando ferito il volto.
-E tu non sai come sedurre una ragazza, bambolo.
Robert si girò con la bocca spalancata, portando una mano al cuore e fingendo un espressione da donna fintamente ferita.
-Così mi offendi!
Aurora afferrò l'hoverboard e lo guardò mentre le passava davanti per andarsene.
-Non hai ancora vinto sweetie, ho ancora un asso nella manica.
Quando Robert sparì, svanendo dietro i cespugli che delimitavano il giardino della villetta, Aurora fissò l'oggetto che teneva tra le mani.
-È tutta colpa tua.

*eeeh volevate il bascio eh? Vi farò sudare prima di arrivarci. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.

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