Aurora passò tutta la mattina a preparare cocktail per i turisti fighetti che volevano portarsi da bere in spiaggia, come i veri vip.
Quasi perse il conto dei tedeschi che incontrò, erano ovunque quasi come i cinesi.
Il suo ristorante andava a gonfie vele e da anni era il cuore pulsante del paesino che viveva di quei turisti abituali e del Stardust che era l'unico pub del paese oltre la gelateria e una pizzeria.
Aurora aveva voglia di organizzare una festa in maschera con tanto di musica dal vivo, cantata da lei ovviamente.
Ci teneva davvero molto al Stardust perché l'aveva vista cadere e rialzarsi molte volte, alla fine era la sua seconda casa quel posto che sa di mare e montagna insieme.
Finora in paese la notizia che un attore famoso stanziava in mezzo agli abitanti non si era ancora sparpagliata, un po' perché erano quasi tutti anziani e perché i turisti non se lo filavano molto.
Per fortuna non era arrivata la bolgia di fan urlanti provenienti da tutta Italia appostati davanti al suo hotel a gridare giorno e notte.
Si, lo staff di Aurora lo aveva riconosciuto, ma loro preferivano tenerselo per se.
Pace e vita per Robert, finalmente.
Poteva girare per le strade senza travestirsi o indossando un filtro, interagiva con i passanti di primo mattino per sfoderare il suo italiano quasi perfetto e dovevate vederlo quando ha conquistato un pubblico di nonnine che si sono lasciate abbindolare dai suoi discorsi da mezzo ubriaco.
A volte lo si vedeva accompagnare una nonnina a braccetto verso la fermata del bus, addirittura avevano iniziato a chiamarlo "figliolo", parlavano della vita e Robert adorava farsi raccontare le loro esperienze.
Insomma, tutto era perfetto per lui: niente Hollywood, niente flash degli obbiettivi, nessun bastardo a cui non piaceva di principio e completamente integrato nella società italiana.
Aurora infondo era felice di vederlo piombare nel suo pub con un sorriso grande come il mondo mentre iniziava a raccontarle dei discorsi intrapresi con le sue ammiratrici anziane.
Quel mattino lui aveva provato a sedurla per gioco, inutilmente.
Così, mentre ripuliva il bancone con uno straccio, la porta vetrata si spalancò improvvisamente e un Robert trafelato fece il suo ingresso in scena.
Ansimò fino al bancone, appoggiandosi con entrambe le mani.
-Le nonnine arzille hanno alzato un po' il gomito?
Chiese tranquillamente lei, pulendo un bicchiere da birra.
Lui si asciugò la fronte fradicia con il dorso della mano, alzando lo sguardo sulla ragazza e alzando il dito per dire qualcosa, cadendo per terra prima di aprire bocca.
Aurora lo raggiunse e lo prese da sotto le ascelle, alzandolo con fatica per poi prendere un suo braccio e portarlo attorno alle spalle, sorreggendolo con una mano sulla schiena.
Fortunatamente in quel momento tutti erano in spiaggia a fare il bagno.
Lo fece sedere sul comodo divano da pub più vicino, correndo verso il bancone per afferrare un bicchiere e versandogli dell'acqua.
Porse il bicchiere a Robert che lo afferrò malamente per poi trangugiarlo tutto in un sorso solo.
Aurora lo fissava con le braccia incrociate.
-Mi sono fatto di corsa tutta la spiaggia.
Disse tutto d'un fiato, appoggiando la testa sullo schienale e lasciando correre su e giù il suo pomo d'Adamo che distraeva Aurora dal discorso.
-Adesso sei diventato una nonnina amico mio!
Robert girò il capo verso di lei, guardandola con un sopracciglio alzato e una goccia di sudore che percorreva il viso sbarbato.
-100 volte.
Quasi Aurora non si strozzò con la saliva, guardando ad occhi aperti Robert che da ansimante era diventato trionfante, con quel suo tipico sorrisetto da superiore.
-E io sono il papa.
Ironizzò lei, non credendo alle sue orecchie. Non si può essere così pazzi.
Robert indicò una donna anziana appena entrata nel pub, entrata completamente a caso.
-Signora è vero che ho fatto 100 volte di corsa tutta la spiaggia?
Ella annuì.
-Oh si, andava avanti e indietro come una pallina da ping pong!
Robert alzò una mano e batté il cinque alla donna che ridendo ricambiò.
-Lei è fantastica.
Disse Rob tutto convinto, tornando a guardare Aurora con un sorriso bonario talmente fastidioso da prenderlo a schiaffi. Servì da bere alla signora e poi tornò di fronte a Robert.
Sospirò.
-Devo andare in Vaticano.
-Oh se vuoi vedere per credere posso...
Prima di finire la frase si alzò la maglietta a maniche corte, scoprendo gli addominali scolpiti nel sudore e notevolmente più visibili.
-Ma che fai! Copriti che c'è un cliente!
Disse Aurora, abbassandogli la maglietta e fissando con divertimento misto a rimprovero Rob che le sorrideva senza scoprire i denti ma rimanendo con l'ego attaccato alle spalle.
-Stia tranquilla, non è niente che non abbia già visto.
Disse la signora mentre sorseggiava il suo bicchiere guardando curiosa loro due.
Aurora guardò prima lei e poi Robert con le sopracciglia aggrottate e la bocca spalancata.
-Ma si può sapere cosa avete voi due?!
Quasi urlò più sconvolta che mai. Che diamine stava succedendo!
Robert ghignò e fece l'occhiolino alla donna, alzando il bicchiere a mo di ringraziamento.
-Io l'adoro.
Con quella voce da gongolone non credo proprio.
Aurora afferrò per le spalle Rob e lo fece alzare, decisa a mandarlo di nuovo a farsi 100 giri di tutto il paese.
-Adesso tu vai a riposarti e ricorda che dopodomani in questo locale si terrà una festa in maschera! Spargi la voce se vuoi.
Lo spinse via e con le mani sui fianchi lo vide abbordare la nonnina, porgendole il braccio.
-Vuole spargere la voce con me?
Chiese con tono sexy e sguardo da lupo in caccia di prede.
-Oh, lei è proprio un caro ragazzo.
Sbuffò quando li vide uscire dal locale a braccetto, ma infondo si era divertita un casino.
Adesso c'era la festa a cui pensare, e Aurora si chiese chi sarebbe stato il suo cavaliere per quella serata.*Roberto è sempre stato l'idolo delle nonne, ammettiamolo. Io me lo vedo mentre parla con una vecchietta che gli appoggia una mano sul braccio e lo invita a mangiare pasta. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.
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The Sea
RomanceIn cui una vacanza si trasforma in un'avventura e una vita si trasforma in una storia d'amore vissuta tra il cielo, il vento e le onde.