Yep, dovete ascoltare pure questa.
Aurora e Robert si fissarono negli occhi, scoppiando a ridere dopo minuti interi di silenzio.
La ragazza era quasi scoppiata a piangere dalle risate perché la situazione di poco fa era assai strana e assolutamente sleale nel confronto della profonda amicizia che la legava con lui.
Robert rideva sguaiatamente, ma non distoglieva lo sguardo dalla visione idilliaca della rosa che rideva senza freni.
Si asciugò una lacrima di divertimento.
-Ma cosa diavolo stavamo facendo?!
Soffocò un'altra risata, tornando alla sua postura normale come aveva fatto lei.
Gli occhi di Aurora tradirono un bagliore cupo e triste dentro le pupille dilatate.
-L'importante è che non si ripeta.
Robert alzò un sopracciglio e le si avvicinò come il clown si avvicina allo spettatore.
-Hai paura di non resistere al mio fascino.
Ammiccò osando pure sporgersi in avanti verso il volto di Aurora che pochi attimi fa stava per toccare. Aurora finse indifferenza e Robert passò all'attacco, facendo finta di baciarle il collo e provocandole solo del solletico che tornò ad irradiare il tramonto rosso della sua risata cristallina come il mare.
Rob si staccò dal suo collo quel tanto che bastava per restare ancora appeso al filo sottile che divideva i loro volti.
Sfoderò come scudo e come arma il suo sorriso sfottente.
-Meglio andare, altrimenti...
Si avvicinò con il resto del corpo ad Aurora, alzando la testa per sottolineare i quattro centimetri esatti che li dividevano. Robert si morse il labbro con gli occhi leggermente rivolti verso il basso per guardarla in viso e successivamente digrignò i denti come suo solito per sedurre ogni essere vivente.
Aurora divertita e anche leggermente eccitata allungò una mano e pizzicò fortissimo il fianco di Robert, facendolo piegare quasi su se stesso tenendosi la parte pizzicata.
-Ahia!
Spirò tra i denti e guardandola in un modo non molto gentile.
-Rivincita.
Disse lei con noncuranza, avviandosi alla bici mentre si infilava il casco.
-Si ma non ti ho fatto così tanto male.
Protestò lui, mettendosi il casco mentre arrancava leggermente per montare in sella.
-Okay forse no, ma tu sei un grande uomo e puoi sopportare il dolore.
Lo prese in giro, ricevendo giustamente una linguaccia da parte della vittima.
Tornarono a casa, lungo la costa. Aurora si fermò due secondi prima di arrivare alla villetta per accompagnare Robert al suo hotel.
Quando la rosa entrò nel cortile di casa sua e posò la bici, entrando in casa e spogliandosi dei vestiti sportivi per poi farsi una doccia e indossare camicia e pantaloncini, allora si che sentì l'altra faccia dell'emozione che prova a stare con Rob.
Ad un certo punto si trovò immersa nella tristezza di non aver concluso quel bacio, che improvvisamente senza di lui si sentiva terribilmente sola e quasi inutile.
Improvvisamente senza Robert aveva perso se stessa, e non trovava motivo di ridere e di andare avanti.
Un cuore decisamente distrutto, ma sempre pronto a ricomporsi per la persona giusta.
Sentì il rimorso di aver detto di no a quel bacio, che forse se l'avrebbe fatto sarebbe andata diversamente.
Iniziò a sentire un nodo che le si attorcigliò attorno alla gola come un serpente.
Il nodo si strinse e si complicò, spremendo le lacrime fuori dai suoi occhi come si fa con i limoni per il singhiozzo.
Improvvisamente capì che tutte quelle risate e quei continui flashback delle conversazioni avute con Robert altro non erano che il perfetto modello di due anime perfette per stare insieme, ma che non vogliono stare insieme per paura di fallire.
Forse aveva detto di no perché aveva scorto le responsabilità a cui andava incontro, scegliendo la via della fuga che non è mai quella giusta.
Spostò l'attenzione sul suo quadro che stava dipingendo, dove un cuore era stato dipinto dentro il petto di una persona astratta.
Presa dalla rabbia della paura, del rimorso e del fatto che forse aveva rovinato per sempre il rapporto con Robert, tirò un pugno dritto sul cuore del quadro, strappandolo.
Si ritrovò in ginocchio, le lacrime incastrate tra i denti e nella mano un cuore umano dipinto, ma che pareva sanguinare di vernice rosso scura.
E forse solo lei si stava pentendo in quel momento, ma la verità è che nell'unico hotel del paesino un uomo si stava lavando nella doccia mentre nascondeva le lacrime con le gocce d'acqua.
Che sia dipinto o meno, quel giorno che doveva essere una gita divertente, più di un cuore aveva perso un pezzo, sprofondato sul fondo del mare.*non rende molto la canzone, ma l'ascoltate lo stesso. Commentate e votate altrimenti vi crucio...*
Qua da Shinimal è tutto
Al prossimo capitolo.E questi siete voi verso la fine del capitolo, spero, anzi, ne sono certa visto che sono bravissima😎
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The Sea
RomanceIn cui una vacanza si trasforma in un'avventura e una vita si trasforma in una storia d'amore vissuta tra il cielo, il vento e le onde.