1. Cos'è un'ambientazione e come riconoscerla?

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Chiudendo il libro dopo una lettura appassionante è capitato a tutti di pensare al seguito della storia, a cosa decidessero di fare i protagonisti nel resto delle loro vite. Cosa sarebbe successo oltre l'ultima pagina.

Per rispondere a tale esigenza molti scrittori continuano a narrarne le vicende, sfruttando i sequel o addirittura agganciando le storie tra loro, fornendo un background comune: anche solo una strizzatina d'occhio a quel particolare che il lettore può ritrovare nelle pagine del nuovo romanzo, ma che rende la storia parte di un ciclo o una saga.


Un'ambientazione non è solo la mera costruzione artificiale necessaria a far scorrere la trama di un romanzo: la sua natura spazia dalla regola fondamentale all'inezia più trascurabile, passando per vari gradi di dettaglio.

Il suo obiettivo principale non ha nulla a che vedere con lo spiegare al lettore nozioni e conoscenze, anche se potrebbero garantirgli una fruibilità maggiore. Tutto ciò che deve fare l'ambientazione è aiutare l'autore a scrivere la storia che state leggendo, in modo congruo e privo di orpelli.

Le ambientazioni non si limitano però solo alle storie lette o viste, ma sono radicate nell'uso quotidiano e molto spesso sono il motore per i giochi di ruolo, aspetto che ne fa delle regine persino dal punto di vista sociale.

Usare un'ambientazione è dunque un modo per leggere una storia, che non è espressamente la storia che si vuole raccontare sul romanzo, ma una sua parente che deve funzionare altrettanto bene, onde evitare incongruenze e figuracce quando si andrà a scrivere il romanzo.

A presto con la prossima uscita!

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