Capitolo 2

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È proprio lì in pista, che muovendosi fa ridere i più piccoli. Non è cambiato per niente. Dopo tre anni che non lo vedo ha sempre quel sorriso innocente ma pieno di sé. Sento un gruppo di genitori che elogiano gli animatori per la loro bravura, ammirandoli e definendoli angelici, se solo sapessero invece quanto Matteo sia dannato. Flavia è la prima che riesce ad aprire bocca: -Ma che cazzo ci fa quì?-
-Non lo so- risponde Giorgia.
Io rimango impassibile, ho le palpitazioni, sono a disagio e allo stesso tempo infastidita, amo questa festa, adoro ballare e non doveva esserci lui. Non posso fare a meno di fissarlo per scrutare i cambiamenti, ma in realtà sono pochi, si è sicuramente alzato e mi pare abbia più tatuaggi. Quando si è fatto il primo ero lì con lui, ero sempre lì con lui. Lo seguivo come un cagnolino durante i primi anni di liceo, e quel giorno mi aveva convinta a fare sega facendomi sentire terribilmente in colpa. Ma non mi interessava, il mio migliore amico aveva bisogno di sostegno dal momento che qualcuno avrebbe dovuto bucargli la pelle per la prima volta e io volevo essere lì, così nel bene o nel male si sarebbe ricordato per sempre di me. Ma forse, ripensandoci, stringergli la mano mentre quel tatuatore grassotto ed inesperto gli colorava la schiena, sarebbe spettato alla sua ragazza.
Già, la sua ragazza. Pensando a Lucrezia mi viene una stretta al petto e se potessi vedermi da fuori sono sicura che avrei un'espressione di vergogna sul viso, mi pare ancora di vederla piangere dalla macchina di Matteo il giorno del suo compleanno. Fu l'ultima volta che la vidi, e ho ancora una sua felpa a casa mia.
Il cambio di musica mi riporta alla realtà.
Mentre procedo verso la pista, decido di optare per la via dell' indifferenza. Le ragazze mi seguono tra la gente scalpitante e si guardano con un'aria interrogativa , sono sicura che si aspettassero una mia reazione, ma del resto loro conoscono tutta la storia e sanno quanto tempo sia passato e quanto sarebbe inutile ormai qualsiasi commento.
Prendo un sorso dalla birra di Flavia, in realtà credo sia già la terza che beve, quindi non le dispiacerà.
Dopo essermi fatta calpestare i piedi da almeno un paio di donne, fortunatamente mettono un ballo di gruppo, e vedo accorrere gente da ogni angolo della festa, sono soprattutto ragazzi e signore che facendo Zumba due volte l'anno credono di avere la danza nel sangue, e in effetti molte ballano meglio di Michael.
Io e le ragazze ci mettiamo in prima fila come ogni anno, ognuna per ragioni differenti: a me piace ballare e avere la musica delle casse vicina mi da una carica pazzesca, Flavia per mettersi in mostra sperando di adocchiare qualche ballerino (e puntualmente ci riesce), e infine Giorgia perché è costretta a seguirci per non rimanere sola. Ci mettiamo accuratamente dalla parte opposta in cui si trova Matteo, e davanti a noi seguiamo un'animatrice giovane con la grazia di un elefante a digiuno da due giorni. È più bassa di me, il che è tutto dire calcolando che il mio soprannome alle medie era "Scricciolo" ed è molto in carne, diciamo Giorgia e Flavia messe insieme.
Agita le braccia come se stesse affogando e fa gesti incomprensibili, inoltre suda, suda più dello zio Massimo quando perse la partita a carte e fu costretto a venire a correre insieme a me con il suo fisico da domatore di vongole.
Non posso smettere di ridere, sono maligna ma non riesco a fermarmi e le ragazze non sono d'aiuto sghignazzando più di me.
Nel frattempo vedo gli altri ragazzi della comitiva che accorrono e poiché, anche per loro, la prima fila è d'obbligo si insinuano tra noi, spingono e urlano. Sono già brilli, compreso Michael che si trova tre o quattro posizioni lontano da me e mi fa un occhiolino. Ma io continuo a ridere, Flavia la imita davvero troppo bene e credo che l'animatrice se ne sia accorta, e come se non bastasse rischia più volte di rovesciare quella birra addosso a qualcuno, così decide di berla tutta d'un fiato mentre Giorgia e' accasciata per terra dalle risate.
La gente balla, canta, aumenta ma sopratutto suda. Credo che voltandomi vedrei una pista piena ma decido di non farlo perché ho paura di vedere in faccia il tizio dietro di me che emana in continuazione vampate di cipolla.  Quando capisco che è il momento di tirare su Giorgia che continua a sbellicarsi la aiuto ad alzarsi fin quando ci rendiamo conto che i ragazzi ci hanno fatto scalare parecchio, e nel momento in cui alzo la testa per sapere il prossimo passo da imitare, me lo ritrovo lì davanti. Faccia a faccia con quel biondino per cui persi la testa quando ero adolescente.
Inevitabilmente ci guardiamo negli occhi per un battito di ciglia. Bene, mi ha vista. È normale che senta i miei battiti del cuore? Forse li sento sempre ma non ci ho mai fatto caso, ma adesso riesco a percepire le vene pulsanti nei timpani. Mi fa un accenno di sorriso, credo. Ma chi l'ha detto che si stia rivolgendo a me se davanti a lui ci sono decine di persone?
Abbasso lo sguardo e non so più che gesti stia facendo, sicuramente ho gli occhi spalancati, non sono mai stata brava a nascondere le mie emozioni e lui mi ha colta di sorpresa. Avrebbero dovuto avvertirmi che ci sarebbe stato, non sono pronta psicologicamente, e adesso vorrei solo il mantello invisibile di Harry Potter. Forse scappo.
Avvolta nel mio flusso di pensieri sento battermi sulla spalla, e vedo Michael che mi urla nell'orecchio.
- Portate quella cogliona di Flavia fuori dalla pista, sta per vomitare- Dice scocciato.
Immediatamente la prendo per un braccio e Giorgia ci segue. Analizzandola abbiamo un minuto scarso prima che erutti come un vulcano.
Giorgia corre avanti a noi per indicarmi la strada e si dirige verso..un bagno chimico?
- No Gio, ti prego lì dentro ci fanno di tutto- la prego socchiudendo gli occhi per non guardarlo nemmeno.
- Non mi pare il caso di farla vomitare in mezzo al prato, ci saranno anche i genitori da qualche parte!- mi ricorda.
So che ha ragione, ma cazzo, non ci sono mai entrata in vent'anni di vita, troppe novità per una serata sola.
Mi rassegno e mi tappo il naso con la mano libera mentre Giorgia spalanca la porta e ci chiudiamo dentro. C'è un odore nauseabondo e Flavia continua ad elencare i nomi delle Winx dalla più piccola alla più grande e farfuglia qualcosa dandosi da sola della puttana. Lo fa spesso e noi glie lo lasciamo fare.
- Porca miseria Giorgia prendi la torcia! - dico io, facendo notare il fatto che non ci sia luce nel bagno. Non riesco nemmeno a vedere il water per mollare Flavia, e procedo a tastoni per due o tre passi inciampando sul suo tacco. Quando Giorgia accende la luce, la scena è raccapricciante.
Sono per terra in un bagno chimico e a giudicare dal liquido sul pavimento questo deve essere quello degli uomini. Giorgia è pietrificata indecisa se spegnere di nuovo la torcia del suo IPhone e fa la faccia da "Urlo di Munch" mentre Flavia inizia ad eruttare, ma la cosa più oscena è che si poggia sulla tavoletta mentre lo fa. Lancio un urlo stridulo piangendo come una bambina delle elementari e ridendo allo stesso tempo.

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