Ticchetto con le mie superga sul pavimento creando piccoli cerchi che mi fanno passare il tempo. Sono già quaranta minuti che Michael è dentro lo studio del Dottor Montagnari, dieci in più di quanto ne passi di solito.
Ho già letto due Cosmopolitan 2010 e Donna Moderna dell'anno scorso, ma ormai so gli articoli a memoria. Sono cinque anni che ogni sei mesi accompagno Michael a fare questi controlli e finalmente mi sono rassegnata al fatto che non cambieranno mai le riviste, ed anche se ogni volta mi riprometto di portare un libro da casa, puntualmente mi scordo e finisco per fissare il pavimento.
Oggi il silenzio nella sala d'attesa è assordante, insostenibile, non ho voglia di pensare perché so che finirei per perdermi nel ricordo delle braccia di Matteo sulle mie spalle e a farmi mille domande.
Mi concentro sul pesce rosso che ho di fronte, che ho già deciso si chiamerà Cleo.
Chissà se riesco a sentire il rumore dell'acqua che si smuove ad ogni suo movimento, o lo scoppio delle bollicine che ad ogni suo respiro salgono a galla. Non so se dovrei invidiare quest'animaletto, d'altronde vive la sua vita girando in tondo, mangiando e guardando dall'ampolla persone che hanno a che fare costantemente con le malattie.
Eppure oggi un po' vorrei essere Cleo, lui non ha sentimenti, sa quello che vuole anche se si tratta solo di mangiare e dormire, ha qualcuno che si occupa di lui, non ha nulla da capire e non deve relazionarsi a nessuno. Vive nell'egoismo, nascosto nella sua bolla di cristallo lontano dal mondo e protetto da questo.
Proprio quando capisco che i miei pensieri dovrebbero arrestarsi, l' IPhone si illumina sul tavolino facendo comparire un messaggio di Matteo.
"Ti devo un favore per aver aiutato Davide, stasera ti rapisco".
D'istinto afferro il cellulare e blocco lo schermo guardando intorno per assicurarmi che nessuno lo abbia letto, ma l'unica creatura oltre a me in questa sala è Cleo.
Dannazione, perché questo ragazzo è così insistente.
So che dovrei rispondergli di non provare ad avvicinarsi a me, ma sono così curiosa di cio' che deve dirmi.
Continuo a chiedermi cosa intendesse Matteo con il fatto che non conosco tutta la storia, non riesco a darmi spiegazioni e la curiosità mi logora dentro quasi come i sensi di colpa di tenere Michael all'oscuro di chi sia la persona con cui mi ha sorpresa abbracciata.
Mi aspettavo una reazione più forte, ma forse semplicemente si fida, o probabilmente non ha collegato Matteo al mio passato, ma forse meglio così.
Eppure dopo quel momento ieri, anche se non ha dato segni di ira, Michael mi è sembrato esageratamente possessivo nei miei confronti. Arrivati a casa ha tirato fuori tutto il suo lato passionale, e solo in pochi hanno l'onore di conoscerlo; così approfittando che i suoi non ci fossero mi ha portata in braccio fino in camera da letto e poi mi ha presa lì, affondando completamente dentro di me mentre mi stringeva la mano fino a farmi male e sussurrandomi di continuo all'orecchio che sono sua e che ama solo me. Al pensiero di ieri arrossisco più del pesciolino che ora sembra scrutarmi.
D'un tratto la porta si apre e finalmente esce il mio ragazzo con il suo solito sorriso bianco smagliante, seguito dal dottore che cammina guardando a terra.
- Ho finito dolcezza.- Mi dice Michael stringendomi forte per un fianco.
-Tutto ok?- Rispondo preoccupata esageratamente come ogni volta.
- Certo piccola.- E mi da un bacio sulla fronte.
Dietro di noi il dottore continua a fissare a terra, probabilmente imbarazzato dalle effusioni che ci stiamo scambiando io e Michael.
-Ehm ehm..Michael, allora ci vediamo la settimana prossima, buona serata ragazzi. - Dice sorridendoci e allontanandosi da noi.
-Che vuol dire tra una settimana? Perché non sei mesi come al solito?- Mi precipito io in tono preoccupato.
- Uo uo uo, stai tranquilla piccola, sono solo delle accortezze in più che vanno fatte saltuariamente.- Fa una pausa. - Sono sano come un pesce.- Dice facendomi l'occhiolino e accarezzandomi il braccio.
Io annuisco per nulla convinta e gli stringo la mano.
-Allora, io vado a farmi una doccia prima di prepararmi per stasera, tu devi andare lì prima, giusto?- Chiede.
-Si l'ho promesso alla madre di Giorgia.- Sbuffo.- Vuoi venire anche tu ad aiutarci?- Chiedo speranzosa battendo velocemente le ciglia.
Michael si avvicina a me dolcemente dandomi un bacio.
-Non ci penso proprio.- Sghignazza beccandosi un mio pugno sul braccio.
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LOST KISSES
Storie d'amoreSe doveste scegliere tra passato e presente, voi cosa scegliereste? Michael è un presente fiabesco e perfetto, Matteo un passato scottante e un amore mai nato del tutto. "Nell'ordine della mia totale confusione, avevo la certezza che avrei sempre a...