Autobus

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Tu non sa gli autobus che ho preso, quelli che ho rincorso e che ho lasciato andare per sentirti meno lontano e più vicino. Le canzoni che ho pianto per strada mentre senza più fiato cercavo casa tua; ma non sapevo dove abitassi e allora ogni mese un diverso municipio della città, solo per te e tu chissà dove eri, con chi eri, mentre io continuavo a sognarti di incontrati per caso e guardarti semplicemente sorridere. La notte non dormivo; ti aspettavo a casa, avevo paura che se mi addormentavo non ti sentissi arrivare, e così, notte e giorno a lottare contro il sonno, solo per te, perché avevi detto che non te ne saresti andata, ma non mi sono mai chiesta perché ti aspettassi, semplicemente ti aspettavo, come se dovesse essere la cosa da fare, l'unica cosa da fare. E non mollavo, saresti tornata, ma
il tempo passava e io ho dovuto arrendermi. Ti ho aspettato dappertutto, ti ho sognato e pianto all'inverosimile, ma tu mai arrivavi, e il tempo si stancava, io mi stancavo di non averti accanto, a immaginarci da sola, i sogni mi pesavano, gli abbozzavo da sola  ma senza di te non potevo vederli realizzarsi, e così ho semplicemente smesso di aspettarti. Ti ho lasciato in tutte quelle cose che hai deciso di lasciarmi, e io a mia volta le ho lasciate per strada, ho smesso di cercare casa tua e ho ricominciato a dormire la notte. Ho ricominciato a sorridere, certo un sorriso diverso, ma bello lo stesso. Ho ripreso in mano la mia vita, piano piano ho imparato a lasciarti, è stata dura, e non sai quante volte avrei voluto dirtelo, con un bacio. Solo uno e poi lasciarti li, dove non sei mai più tornata.

-Anna Baute

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