17.Continue Impurezze

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 Ben Pov

La serata iniziò per niente bene, io e Taylor avevamo perso il resto del gruppo.
Inizialmente il nostro pensiero o la nostra priorità fù  quella di cercarli sperando di trovarli, ma ben presto le nostre intenzioni cambiarono radicalmente, in realtà bastò un primo bicchiere di Vodka a far cambiare totalmente le nostre idee.

Era passata qualche ora da quando eravamo entrati in quella discoteca, tra una bevuta e l'altra, mi ritrovai al centro della pista insieme alla ragazza, scatenandoci ballando.
Eravamo abbastanza brilli, anche Taylor, che presa dall'euforia da tutto ciò, ad un certo punto si tolse le scarpe rimanendo scalza, ma poco le importava in quel momento.
Ballavamo accanto, avvolte tirandoci per mano senza preoccuparci di sbattere contro qualcuno, anche se il giorno dopo avremmo avuto certamente dei lividi.

Più andavamo avanti in quel modo, più l'alcool non bastava, e quindi tornavamo ogni volta indietro a prendere il prossimo bicchiere.
Non reggevamo, ormai ci bastava solo guardarci in faccia per iniziare a ridere senza nessuna motivazione.
E senza accorgermene o rendermene conto accadde qualcosa, mentre che eravamo messi a ballare, Taylor, si avvicinò a me, avvolgendomi il collo con le sue braccia, iniziando poi a muoversi con strani ritmi lenti, provocanti, incollandosi sempre più strettamente su di me, sentivo letteralmente il suo esile corpo toccare il mio, in quella strana danza che diventava sempre più intima, sempre più "calda"

Non era abbastanza lucido da capire cose realmente stesse succedendo, ne tanto meno il perché la ragazza iniziò a provocarmi in quel modo così sensuale, non ero neanche abbastanza lucido per capire che in quel momento la cosa giusta da fare era di doverla bloccare o fermare, senza troppi ripensamenti o problemi, venivo assecondato dai suoi gesti ammalianti, con le mani la tenevo stretta per i fianchi cercando di stare dietro al suo ritmo provocatorio.
Mi sentivo eccitato, ero pur sempre un ragazzo che fino a prova contraria  convinto di essere sempre stato etero, ovvio che Taylor riuscisse a farmi effetto.
In quei momenti il mio pensiero era unico, come un vero e classico idiota avevo tanta voglia di divertirmi, anche a costo di dover approfittare del nostro attuale stato da "ubriachi".

In qualche modo, la ragazza mi tirò verso di se, indietreggiando sempre di più, fino a quando alle sue spalle trovò un muro dove potersi appoggiare.
Mi sorrideva, il suo sorriso era accattivante e senza timore.
Osservavo il modo in cui giocava con la sua lingua muovendola sensualmente, mentre si accarezzava  le sue labbra, erano segnali quelli che la bionda cercava di mandare.
Con impulso  incurvai in un angolo il mio sorriso, ricambiando uno sguardo altrettanto malizioso.
Sentì la sua mano appoggiarsi sulla mia nuca iniziando poi ad accarezzarmi la chioma, finché di colpo strinse la sue dita tra i miei capelli, tirando il mio viso verso di lei, affondando con prepotenza la sua lingua dentro la mia bocca.

Ovviamente, se in quel momento fossi stato più sobrio, mi sarei allontanato subito da lei, ma fatto sta, che di sobrio in noi non c'era niente, più che evitare il suo contatto, mostrai la mia lingua alla sua, in quel bacio profondo, eccitante ma allo stesso tempo sporco e impuro.
Ero così preso da quel momento, che con impulso alzai la mia mano sul suo petto toccandola senza pudore.

Ci fù un lieve contatto tra di noi, per un attimo i nostri corpi si sfiorarono, tramite a quel bacio o tramite la mia stessa mano, finchè il buon senso tornò nuovamente da me

"- Che cazzo stai facendo Ben? è Taylor...la tua vicina...la tua amica di sempre...non puoi sfogare le tue frustrazioni su di lei...non puoi approfittarne solo perché siete entrambi ubriachi-" 

A questo pensiero, mi bloccai, staccandomi dalle sue labbra e allontanandomi da lei con passo svelto.
La ragazza porse il suo sguardo confuso verso di me, rimanendo però ad osservarmi con quel sorriso divertito che difficilmente abbandonava il suo viso.
In quel momento Taylor era diventata "la tentazione del piacere", più la guardavo e più appariva diversa, non più l'innocua ragazza che amava divertirsi come due normali amici, a ridere o sclerare con le classiche battute, sembrava il demonio incarnato in lei in cerca di sesso e di divertimento.

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