L'ora del té

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Sengoku era, come al solito, nel suo noioso ufficio tra fogli svolazzanti e cartacce da buttare che però, a detta sua, potevano sempre tornare utili. L'aria quel giorno era profumata per via dei ciliegi in fiore e il Grand'ammiraglio stava stravaccato pigramente sulla sua poltrona tenendo in bilico una matita tra le labbra e il naso.
Tanto lo so che la pace durerá molto poco. Ce lo vedrei, in questo momento, entrare da quella porta, uno degli ammiragli con le sue critiche agli altri due, oppure uno Smoker che viene a disturbarmi solo perché non ha intenzione di accettare quella promozione che ancora gli devo da quegli eventi di Alabasta, nonostante continui a sollecitarlo, pensò divertito.
All'improvviso la porta si aprì e nella stanza entrò silenzioso Garp con una busta di carta in mano.
Ecco chi mancava...
-Garp!!- Lo chiamò lasciando cadere la matita. -Come mai questa visita? Senza bussare aggiungerei. Anche se non lo fai mai, sarebbe gradito.

-Basta lamentarti. Ho portato la roba-, disse l'altro alzando la busta.

-Aspetta... Quella che aspettiamo da settimane?

-Sì, proveniente direttamente dal Mare Meridionale.

Sengoku lo osservò sorpreso. -Che aspetti?! Vieni qui!!

Il Vice ammiraglio lo raggiunse alla scrivania e si sedette, poi incominciò a sgombrare la superficie da fogli vari e versò il contenuto misterioso sul tavolo. Dal sacchetto uscirono tanti tipi diversi di biscotti. Ce n'erano di ripieni al cioccolato, alla marmellata e alle mandorle. Alcuni avevano forme a stella e altri ricordavano dei rombi, ma i più prelibati, quelli tanto attesi, erano sicuramente i biscotti a cupola con un cuore di lamponi immersi in un tiepido e goloso cioccolato al latte.
Si notava lontano un miglio che i due avevano l'acquolina alla bocca.

-Non ci credo. Sono proprio loro-, disse Sengoku con occhi luccicanti.

-Sì-, rispose Garp. -Ho chiesto di far preparare un té ai frutti di bosco che dovrebbe arrivare a momenti.

-Non vedo l'ora.

Intanto Kizaru si stava dirigendo proprio in cucina, poiché, dopo la missione di quella mattina, gli era venuta fame, di quelle che solo un panino a dieci strati può saziare.
A un certo punto però, scorse una cameriera con un vassoio su cui era poggiata una teiera e due tazze da té.
Sembra molto pesante a giudicare dalla sua grandezza, chissá a chi la sta portando, si chiese l'ammiraglio.
Stava ancora osservando la ragazza, quando quest'ultima perse l'equilibrio per il peso eccessivo e il vassoio cadde in avanti.
Ovviamente Borsalino si precipitò da lei alla velocitá della luce e la prese con un braccio prima che potesse cadere, reggendo con l'altra mano il vassoio.

-Non si preoccupi-, le disse. -Lo porto io a...?

-Al Grand'ammiraglio. La ringrazio.

Kizaru le fece un cenno con la testa e si allontanò verso l'ufficio del superiore.
Non voleva ammetterlo, ma era felice che quella cameriera non avesse retto; così adesso poteva andare da Sengoku-san e gustarsi quel té con la scusa che ormai era lì e che poteva anche ringraziarlo di averglielo portato.
Arrivò di fronte alla porta e bussò.

-Avanti.

L'ammiraglio entrò e osservò divertito i due uomini, i quali lo guardavano sorpresi e con la bocca piena di biscotti.

-Ah, ecco... La cameriera che di solito mi porta il té non bussa così forte da poter sfondare la porta da un momento all'altro-, osservò Garp sputando qualche pezzo di biscotto in un modo non troppo elegante.

-Ti ha visto qualcuno?- Chiese Sengoku.

-Solo Aokiji, ma non sembrava interessato. Ha fatto una faccia sorpresa quando mi ha visto con un vassoio contenente teiera e tazze da té. Come se fosse strano...

I due alzarono le sopracciglia chiedendosi se fosse un idiota o cosa. Anche se di loro si poteva dire altrettanto.

-Posso unirmi a voi?

-No-, disse secco Garp.

-Allora mi porto via il té.

Il Grand'ammiraglio sospirò. -Eh va bene. Però adesso sbrigati che si raffredda.

Kizaru si avvicinò e si sedette sull'altra sedia appoggiando il vassoio sul tavolo.

-Per fortuna tengo sempre un'altra tazza nel secondo cassetto-, disse Sengoku tirando fuori una tazza dalla fantasia floreale e porgendola a Borsalino, il quale accettò volentieri.

I tre stavano per mettersi a bere quando la porta si spalancò ed entrarono Aokiji e Tsuru.

-Eh così volevate mangiare i biscotti senza di noi. Maledetti. CONDIVIDETE!!- Urlò Tsuru avvicinandosi pericolosamente alla scrivania e assaggiando un biscotto.

-Non é carino. Volevate tenerceli nascosti. Menomale che ho incontrato Kizaru in corridoio-, disse Aokiji imitando Tsuru.

Garp e Sengoku lanciarono uno sguardo omicida a Borsalino che si nascose dietro la tazza. Come se non potesserlo vederlo...

Dalla porta sbucarono anche Smoker e Tashigi. -ECCOVI!! ANCHE NOI VOGLIAMO I BISCOTTI!!- Gridò il primo entrando seguito dalla ragazza un po' imbarazzata.

Insomma... I due uomini volevano godersi da soli una tazza di té con quei biscotti tanto ricercati e alla fine avevano dovuto condividerli con gli altri, anche se, sotto sotto, non gli dispiaceva affatto.
L'unico sfigato era stato Akainu, che, in un modo o nell'altro, era stato escluso da questo gruppo, il quale, per un lungo lasso di tempo, si incontrava due volte al mese e assaporava quei dolcissimi biscotti assieme a un té fumante aromatizzato ai frutti di bosco.

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