Le nuvole

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Ed eccolo qui, uno dei giorni tanto attesi dal nostro gruppo del té. Aokiji, Kizaru, Smoker, Tashigi, Tsuru, Garp e Sengoku erano riuniti nel cortile posteriore del Quartier Generale a gustarsi i biscotti del Mare Meridionale e il té ai frutti di bosco. La tranquillità regnava in quel luogo, alimentata dal rumore delle onde del mare e dai versi dei gabbiani che ogni tanto volavano sopra quell'ombrellone colorato, sotto al quale erano seduti questi importanti personaggi della marina. E, ovviamente, il silenzio e l'equilibrio che si erano venuti a creare durarono ben poco, visto e considerando con chi abbiamo a che fare.

-Be', che dire, i biscotti al cioccolato rimangono i più buoni-, disse Garp soddisfatto dopo averne ingoiato uno.

-Ti piacerebbe eh? I migliori sono quelli alla vaniglia-, replicò Kizaru convinto.

-Meglio il cioccolato.

-No. La vaniglia.

-Cioccolato.

-Vaniglia.

-CIOCCOLATO!!

-VANIGLIA!!

-BASTA!!- Urló Aokiji. -Vi sembra questo il momento di litigare? Facciamo questa riunione apposta per prenderci una pausa e vi sento prendervi a parole giá fin troppo quando siamo al lavoro. Anche qui no, eh.

Gli altri due misero il broncio e si diedero le spalle.
Proprio come i bambini, pensó Tashigi. La ragazza perse il sorriso che le era spuntato sul volto e si girò preoccupata verso il suo superiore. -Smoker-san... Questa é la calma prima della tempesta, vero?

L'uomo annuì. -Tra due settimane giustizieremo Portgas D. Ace, é sicuro che Barbabianca venga a riprendersi il figlio e dobbiamo approfittare della situazione prima della guerra imminente.

Intanto gli altri si erano fermati ad ascoltarli.

-Allora direi di rilassarci al massimo!- Affermò Tsuru con un sorriso.

-Io conosco un modo.

Tutti si girarono verso Aokiji in attesa.

-Stendiamoci sul prato a osservare le forme delle nuvole.

Kizaru si mise a ridere. -Che idea bislacca.

-Proprio tu lo vieni a dire?- Chiese Smoker irritato.

-A me piace- Sengoku si alzò e si diresse al centro del cortile stendendosi sul prato.

Uno a uno anche gli altri lo imitarono. L'ultimo fu Borsalino, il quale sapeva che, se non l'avesse fatto, sarebbe risultato antipatico e asociale. Non che ai suoi compagni importasse.
L'erba era ancora un po' bagnata dalla pioggia del giorno prima e si sentiva il classico odore di fresco. Tra i verdi steli tagliati settimanalmente il gruppo se ne stava in silenzio guardando il cielo con aria serena.

-Quella sembra un biscotto-, disse Garp interrompendo la tranquillitá.

Sengoku sospiró. -Non vedi che é un gelato?

-Ma pensate solo al cibo?- Chiese Tsuru ridendo.

-No-, s'intromise Kizaru. -É chiaramente una tazza di té.

-...

-Ma quella é una katana!

Smoker volse la testa per guardare Tashigi. -E tu vedi spade ovunque.

La ragazza sorrise imbarazzata.

-Ehi, ma quello non é un biscotto?

-L'HAI GIÁ DETTO GARP!!- Gli urlarono Aokiji e Sengoku dandogli un pugno in testa.

Kizaru soffermò lo sguardo su quella che sembrava una nuvola rilucente. -Ma quella luccica-, disse puntando il dito.

-Quello é il sole-, replicò Tsuru.

-Ah... E quello assomiglia a un gabbiano.

-QUELLO É UN GABBIANO!!- Gridarono gli altri.

Garp si rimise a osservare quei batuffoli bianchi. -Vabbé dai... Quello é un biscotto.

-SMETTILA!!

Aokiji si alzò. -É chiaro che fare questo passatempo con voi sia una perdita di tempo. Richiede silenzio e concentrazione, mi sembra lampante che non siate in grado di mantenerli.

Tsuru scattò in piedi. -Concordo. Torniamo a bere il té-, disse girandosi e dirigendosi verso l'ombrellone.

Silenzio? Ma non bisognava trovare delle forme nelle nuvole? Come facciamo a giocare stando zitti?, pensò Borsalino.

-Che succede qui?

Il gruppo si voltò verso Akainu, che era arrivato di soppiatto come al suo solito.
Oh-oh...

-Momento relax-, gli rispose il Grand'ammiraglio senza battere ciglio.

L'ammiraglio non disse nulla e andò verso il tavolo per mangiare un biscotto. -Allora mi unisco a voi-, finì sedendosi su una sdraio.

A quelle parole rimasero tutti a bocca aperta.
Quindi anche Akainu si rilassa?, si chiese stupito Smoker.
Nonostante tutto il pomeriggio proseguì senza troppi intoppi o battibecchi da parte degli ammiragli. Purtroppo però, non sapevano che quella giornata insieme sarebbe stata l'ultima.

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