-Sengoku...- Aokiji entrò nell'ufficio del superiore con un'aria stranamente seria -Dracul
Mihawk é arrivato al molo.Il Grand'ammiraglio sollevò lo sguardo dalla scrivania e fissó Aokiji negli occhi. -Grazie. Adesso lo vado ad accogliere-, finì alzandosi dalla sedia e uscendo dalla stanza seguito dall'ammiraglio.
I due stavano camminando per i corridoi deserti e silenziosi, non una mosca volava, tutti i marines erano al molo curiosi di vedere con i propri occhi i membri della flotta dei sette.
-C'é solo Occhi di Falco?- Chiese Sengoku.
-Sì. Gli altri stanno arrivando... Solo... Stiamo avendo un piccolo problema.
Il Grand'ammiraglio si bloccó sul posto e si girò a guardare preoccupato Aokiji, il quale gli era quasi andato a sbattere addosso a causa della brusca frenata.
Questo vuol dire guai... Solo guai.
-Che problemi?Aokiji sembrò titubante. -Boa Hancock ha rifiutato il nostro invito-, disse infine.
-Sa almeno a cosa va incontro?
-Sì, le hanno dato un ultimatum: tra due giorni se non accetta perderá il suo posto tra i sette.
-E non le importa?
-Non sembra.
Sengoku sembrò turbato. -Be', affari suoi- fece per voltarsi, ma la voce dell'ammiraglio lo fermò.
-Se lei non dovesse accettare, la nostra forza militare subirebbe un danno. Sai che abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile...
-E cosa avresti intenzione di fare? É lei a decidere, non possiamo obbligarla.
Le sue parole spiazzarono Aokiji, che rimase zitto.
Il Grand'ammiraglio riprese a camminare e fece segno all'altro di seguirlo. Arrivarono al molo e notarono anche la presenza di Moria e di Doflamingo intenti a litigare.-Kishishishi, brutto Fenicottero, credi forse di essere superiore? Non farmi ridere, ti spenno quando voglio.
Doflamingo si leccò le labbra in modo esagerato e si sistemò gli occhiali. -Fufufufu, spilungone dei miei stivali quando raggiungerai i tuoi zombie sottoterra?
-Quando tu smetterai di essere così egocentrico ed esibizionista. Cioé mai-, concluse l'altro ridendo come un idiota.
Dracul si avicinó al Grand'ammiraglio. -Devi ancora darmi una motivazione sul perché io debba collaborare con questi elementi.
-Ehi tu, attento a come parli-, gli disse Moria con rimprovero.
Occhi di Falco si voltò zittendolo con lo sguardo.
-Coraggio-, gli disse Sengoku. -Devi sopportarli solo fino a quando la guerra non sará finita.
Mihawk si aspettò di sentire dei lamenti ma gli altri due non li stavano più ascoltando e avevano ripreso il litigio.
-Tanto butterò giù più pirati di te-, lo sfidó Doflamingo.
-Questo é tutto da vedere pennuto-, replicò Moria.
-Se solo ci fosse Crocodile... Fufufufufu.
-Crocodile... Cosa?
-Ti abbatteremmo in un istante spilungone da strapazzo.
-Quindi mi stai dicendo che da solo non sei in grado?- Moria sorrise.
-Non é questo, solo che con lui mi divertirei di più.
I due si guardarono in cagnesco.
-Kishishishishi, quello sfigato si é fatto battere da Cappello di Paglia.
Kizaru si intromise. -Moria... Ti vorrei ricordare che ha sconfitto anche te.
-Dettagli... Io non sono finito a Impel Down per aver quasi distrutto un regno e conquistato un'isola.
-Però anche tu hai un'isola-, replicò l'ammiraglio.
Moria incrociò le braccia voltandosi e borbottando qualcosa del tipo *Non é la stessa cosa*.
-FUFUFUFU, spento su tutti i fronti.
-ZITTO FENICOTTERO!!
-BASTA DARMI DEL FENICOTTERO, SPILUNGONE!!
-Tsk, torna dai tuoi simili... Spicca il volo e vattene.
-BASTA!!- Urlò Sengoku in preda all'esasperazione. -State dando spettacolo e i miei marines si stanno distraendo dai loro doveri.
-Sei tu che li hai invitati... Avresti dovuto aspettartelo.
Tutti si girarono verso Bartholomew, appena sbarcato sull'isola.
-Da quando esprime opinioni? Non é mica diventato una macchina?- Chiese bisbigliando Aokiji a Sengoku.
-Lo credevo anche io-, gli rispose. Poi guardó il Pacifista. -Noi due dobbiamo parlare dopo.
-Sì. Certo. Nessun problema.
-E voi che fate ancora qui? Non c'é niente da vedere. Tornate alle vostre mansioni-, ordinò Akainu ai marines guadagnandosi non poche occhiatacce e qualche commento sarcastico.
Pian piano la folla diminuì e quei personaggi tanto strambi si diressero verso le proprie camere. Tutti meno uno. Bartholomew seguì il Grand'ammiraglio nel suo ufficio.
-Allora. Cosa devi dirmi?- Chiese il Pacifista con un tono neutro.
-Credo che tu lo sappia.
-No. Specifica.
Una vena sul collo di Sengoku iniziò a pulsare più forte, era ovvio che quel suo modo di fare lo innervosisse.
-Perché hai aiutato Cappello di Paglia?- Andò dritto al punto.Bartholomew stette un attimo in silenzio. -Queste sono informazioni che non posso rivelare.
-Spero tu stia scherzando-, disse, anche se sapeva benissimo che una macchina non potesse farlo.
-No.
Ecco...
-Immagino che non ci sia modo per tirartele fuori, vero?- Sengoku sospirò. -Ti hanno programmato per non dirlo.-Come sei perspicace.
-Bene, allora va. Ma sappi che mi aspetto il massimo dell'aiuto il giorno dell'esecuzione.
-Ovvio-, replicò l'altro girandosi in modo goffo e uscendo dalla stanza.
Scopriró cosa c'é dietro, non é di certo finita qui Bartholomew Orso.
STAI LEGGENDO
Avventure a Marineford
أدب الهواةOrmai conosciamo tutti le avventure e i passati dei nostri pirati, ma nessuno si pone mai la domanda su come sia la vita a Marineford? Tra il Grand' ammiraglio e i suoi subordinati ne succedono di cotte e di crude.