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-Come la tua migliore amica!?

-Sì. È giunto il momento di affrontare questo discorso. Vuoi davvero sapere cosa mi spinge ad andare ancora in quella scuola?

-Certo!

-Naima, così si chiamava, era come una sorella per me...solo che era messa molto male.

-In che senso?

-Bipolare, depressa, autolesionista e senza famiglia. Ero io la sua roccia, la sua casa, la sua salvezza...me lo diceva tutti i giorni.
Poi una mattina, a scuola, non la trovai in corridoio; uscii in cortile, alzai gli occhi al cielo e la vidi sul tetto dell'istituto...si buttò all'indietro, nel vuoto. Quando il suo corpo toccò il cemento del cortile corsi da lei; aveva le lacrime agli occhi, era pallida e non riusciva a muoversi.

Mi lasciò un biglietto sul banco in classe, diceva che non si sarebbe mai dimenticata di me e che da lassù mi avrebbe sempre protetto, come un angelo.

Quelle furono le sue ultime parole. Da quel momento decisi di diventare come lei...apatica, scontrosa, autolesionista e depressa. L'unica cosa è che io avevo un punto debole ovvero tu. 

Eri unico, dolce, e severo se necessario.

Eri l'unica persona che avrei sempre voluto al mio fianco, soprattutto ora che Naima non c'era più...

Marco mi abbracciò più forte del solito, mi stava quasi per strozzare.

-Sarò sempre qui, per te.

Avrei voluto morire tra le sue braccia, vedere il suo sorriso come ultima cosa, avere un suo abbraccio come ultimo ricordo.

Save me.||TheMark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora