Erano già due settimane che Marco si svegliava presto per accompagnarmi a scuola.
Mi svegliai alla solita ora, mi cambiai e vidi che Marco stava ancora dormendo. Alzai le spalle e andai in cucina a fare colazione.
Mi affacciai alla finestra e rimasi guardare le macchine che scorrevano veloci sull'asfalto bagnato dalla pioggia.
Tutto quanto trasmetteva tranquilla, pace e solitudine.
Mi è sempre piaciuta questa sensazione di calma e isolamento, odio stare in mezzo a tante persone.
Le urla, le risate, gli abbracci, i baci, gli occhi di tutti a fissarti ...che nervoso!
Venni ricatapultata nel mondo reale da un rumore di passi e da uno sbadiglio.
-Buongiorno
*sbadiglia*-Hei...
Aveva talmente tanto sonno da non capire nemmeno dove mettesse i piedi.
Mentre si avvicinava a me andò a sbattere contro il muro della cucina.
Sobbalzai sentendo il rumore provocato dall'urto.
Marco imprecò massaggiandosi il bernoccolo in fronte.
Non mi piace vederlo così.
-Marco forse è meglio se non mi accompagni a scuola, rimani a casa a riposarti.
-Ma no! Io sto bene
*sbadigliò nuovamente*-Ma se non sai neanche quello che stai facendo da quanto sei stanco!
-Ma cosa dici?!
Marco si sgranò gli occhi e vide che stava versando il latte fuori dalla tazza.
-Merda!
-Ascolta, non ti preoccupare per me, non mi metterò nei casini...o almeno ci proverò.
-Cara io non voglio che ti facciano del male!
-In questo momento mi stai facendo tu del male. Vederti in questo stato mi fa malissimo, inoltre pensare che stai così per me non migliora la situazione. Preferisco farmi del male e stringere i denti piuttosto che far star male te, okay!?
Vidi il viso di Marco spaventato dal mio tono di voce.
Lo abbracciai, scusandomi per aver alzato la voce.
-Non voglio che tu soffra a causa mia...stai a casa, riposati, fallo per me.
Marco annuì stringendomi a sé.
Ad un certo punto non sentii più le sue braccia stringermi e vidi che non mi rispondeva più; sentivo solo il suo peso su di me, un peso morto....

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Save me.||TheMark||
FanfictionCara, una ragazza autolesionista odiata da tutti...o così credeva. Infatti, non sapeva ancora che il suo idolo tenesse a lei più di quanto immaginasse.