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Mi alzai e mi diressi in bagno per cambiarmi e darmi una rinfrescata.

Dopo essermi sistemata abbassai lentamente la maniglia della porta, per non farmi sentire in alcun modo da Marco.

Una volta aperta uscii velocemente dal bagno, per recarmi in soggiorno.

Persa nei miei pensieri e con lo sguardo perennemente rivolto al cellulare, andai a sbattere contro qualcuno..contro Marco.

-Dove vai di prima mattina?

-Devo andare in ospedale

Lo aggirai passandogli di fianco e continuai per la mia strada, che portava in salotto.

Marco mi seguì.

-Perché?

Ignorai la sua domanda, presi le mie vans nere, mi sedetti sul divano e le indossai.

Il ragazzo si sedette vicino a me.

-Ti ho fatto una domanda

Stetti in silenzio, impegnata ad indossare le mie scarpe.

-Da chi devi andare? È stata ricoverata una tua amica?

Mi bloccai di scatto e gli risposi.

-Si, esatto, devo andare a trovare una mia...amica

Ci furono attimi infiniti di silenzio, in cui stringevo i denti sperando che non mi facesse più domande.

-Va bene

Allacciai velocemente la seconda scarpa, mi alzai, presi la giacca e mi diressi verso la porta.

-Ti accompagno?

Chiese Marco, sperando in un "si" come risposta.

-No tranquillo, stai a casa e riposati, andrò in autobus

Detto ciò lo salutai e corsi fuori dalla porta dell'abitazione.

Uscii dal condominio e mi incamminai verso la fermata degli autobus.

Quando arrivai mi sedetti su una panchina situata sotto una specie di porticato.

Era molto presto e si poteva ancora vedere l'alba.

Non era presente anima viva, solo il silenzio che mi avvolgeva completamente.

Arrivò un uomo; indossava una felpa nera, dei jeans e delle all stars anch'esse nere.

Inizialmente non ci feci caso, sembrava una persona normale.

Dopo un paio di minuti notai che mi stava fissando e che, pian piano, si avvicinava sempre di più.

L'uomo era terribilmente vicino.

Ma, per fortuna, prima che potesse dire o fare qualcosa arrivò l'autobus che portava alla mia destinazione.

Mi alzai di scatto e molto velocemente salii sul mezzo.

Vidi dal finestrino che questa misteriosa persona stava continuando a fissarmi.

Sentii un brivido attraversarmi tutto il corpo.

-Perché tutte a me...

Dissi facendo un respiro profondo.

Cercai di scacciare dalla mia mente l'immagine di quell'uomo inquietante, focalizzandomi sul mio obbiettivo, ovvero quella strana ragazza dell'ospedale.

Non avevo tempo per altri problemi.

Save me.||TheMark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora