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Erano passati un paio di giorni dall'incontro con mio padre, non lo avevo più visto in giro e forse era meglio così...

Totalmente assolta nei miei pensieri non mi resi neanche conto che Marco era entrato dalla porta correndo.

-Cara...perfavore...leggilo...

Ansimando mi passò un giornale, lessi la prima pagina e sgranai letteralmente gli occhi.

«Il corpo senza vita di un uomo sulla sessantina è stato trovato stamattina appeso ad un albero al parco di Monza.»

Subito accesi la tv e anche lì parlavano della stessa cosa.

«L'uomo sembra essersi suicidato impiccandosi...»

E poi, il colpo di grazia.

«Il profilo dell'uomo trovato morto stamattina sembra corrispondere a quello di Blue Hofmann.»

Il suono intorno a me divenne ovattato.

-Cara...

La voce di Marco, quella del giornalista alla tv, le macchine, tutto...tutto era rumore.
Solo rumore.

-Marco...portami da Melania...

Pronunciai questa frase con un palese filo di assenza, sia mentale che fisica.

-Cara non so se sia...

-ANDIAMO DA MELANIA.

Marco si limitò a guardarmi stupito, prese le chiavi della macchina, aprii la porta e andammo in ospedale da mia sorella.

Appena misi piede all'interno dell'edificio iniziai a correre fino alla stanza 69, dove si trovava la mia delicata sorellina.

-Melania!

La trovai in lacrime mentre fissava fuori dalla grande finestra aperta della sua stanza.

-Melania...

-Ho visto il servizio in tv, Cara.
Non volevo finisse così...e so che neanche tu lo volevi.

-Pochi giorni fa l'ho incontrato al parco...
Gli ho urlato contro, non mi sono trattenuta...
Ci ha separate, distrutte, e quindi non sono riuscita a controllarmi...

-Sai Cara, lui non era come mamma...

-Mel...cosa...?

Save me.||TheMark||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora