Ally finalmente esce dal muro. È in una stanza bianca ma non la stanza Senza Punto.
Ne è sollevata e si guarda attorno.
Piccole sfere di un bianco accecante compaiono nel muro.Ally si avvicina a una sfera e la tocca. All'improvviso si ritrova catapultata in una scena del suo passato.
Aveva nove anni e camminava nel cantiere abbandonato che le piaceva tanto inventandosi storie e parlando da sola.
Si raccontava di angeli caduti e di demoni buoni, di mostri simpatici e protettori non molto protettivi. Era rimasta segnata dai suoi cinque anni, dallo zio che considerava un uomo incapace di fare del male.
E che invece c'era riuscito.A un certo punto le parve di vedere con la coda dell'occhio una cosa rotonda e lucente, sopra alla sua testa.
Entusiasta corse nel cuore del cantiere, credendo che quella cosa lucente fosse la protezione di Dio che le consentiva di andare dappertutto.
In un certo senso aveva ragione, ma l'aureola non è un pass-por-tout*. Si addentrò tra le macerie, sempre più felice della macabra atmosfera. Le pareti piene di crepe sembravano sul punto di crollare.
A un certo punto una voce sgradevole quanto il gesso strofinato sulla lavagna interruppe i suoi pensieri. "Ma guarda chi abbiamo qui... un'angioletto." Esclamò divertita la voce.
"Sembra che tu sia molto importante per mio fratello e lui ci manca. Perciò dovrò eliminare il tuo bel visino. Ma forse prima mi divertirò un po'" ridacchiò di nuovo la voce.Ally non riusciva a vedere la persona o meglio cosa a cui apparteneva la voce: era invisibile oppure si era nascosta nell'oscurità.
All'improvviso un'altra voce riecheggiò nel cantiere: ma questa volta era una voce rassicurante, una voce che presto Ally avrebbe trovato familiare.
"Smettila di tormentarla, Dark. Hai il diritto di portare giù solo chi si è comportato malissimo e lei non lo ha fatto.
Prima di tutto è una bambina e non ha ancora il cuore macchiato, secondo non credo che il Capo ce lo permetterebbe."
"Soul non hai il diritto di parlare di ciò che possiamo fare e di ciò che non possiamo. Dovresti legarti a lei, vista la tua fissa, eppure non lo fai: perciò lascia che la uccida!"
Ally seguiva il dialogo tra le due figure in ombra incuriosita, girando la testa come se stesse seguendo una partita a tennis."Va bene, Dark. Visto che ci tieni tanto mi legherò a lei. Ma lo sai che non puoi essere presente: è una cosa estremamente delicata..."
"Si, si, lo so."
La tensione che Ally non sentiva fino a quel momento, si sciolse. Sorrise all'ombra e chiese: "Che cosa vuol dire?" L'ombra ridacchiò e le disse di chiudere gli occhi, qualsiasi cosa avesse ascoltato doveva tenerli chiusi.
Ally ubbidì: mentre li aveva chiuso sentì suoni orribili e voci strazianti che chiedevano aiuto. "Ora puoi aprirli" disse l'ombra.Ally aprì gli occhi e vide davanti a se il suo nuovo demone da compagnia: Soul.
All'improvviso Ally torna nel presente e capisce una cosa: capisce come è avvenuto il legame: capisce che non è stato fatto per sbaglio e neanche senza nessun filo logico apparente.Soul si è legato a lei perché la ama.
AngoloMeh(eCoscy):
*prende l'ombrellone con tutta calma, lo apre e lo punta verso il lettore* *quando la pioggia di pomodori finisce lo chiude ma un pomodoro le sporca il vestito nuovo* *occhiata assassina a Coscy*. Non avete diritto di trattarmi così!! Io vi avevo avvertito! Tra l'altro non so neanche se sono passate due settimane o meno o più, ma in questo tempo ho realizzato questo capitolo: sì, mi ci è voluto un botto di tempo.
Nel frattempo qualcosa ha stimolato la mia perversione: siamo a 69 stelline. 😏 Coincicredo? Io non denze.
*non so se l'ho scritto giusto
Sono le 19:24 e vi saluto:
Baci e che i pandacorni vi benedicano!
PiccolaAnnabeth
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Angel 335
ParanormalAlly non è una ragazza normale. È una ragazza che deve indossare camicie bianche, vivere in una stanza bianca, non può uscire di casa. Oh, quasi dimenticavo, c'è anche un demone che la perseguita. Al Prite Garden, manicomio dell'America del Sud, è a...