Capitolo 46

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Lauren osservò i lineamenti della ragazza della finestra cambiare subito, una risata disperata e leggermente maniacale uscì dalle sue labbra.

Camila: Stai scherzando, vero? -Chiese, la risata continuò.

Lauren aggrottò la fronte. Certo che non lo stava facendo.

Si alzò lentamente, mettendosi davanti a Camila, tenendo le sue mani prima di guardarla negli occhi, cercando di chiederle scusa per non essere e né poter fare quello che voleva davvero.

Voleva essere libera.

Voleva baciarla.

Lauren: Mi dispiace. -Sussurrò con tristezza.

E Camila semplicemente si lanciò tra le sue braccia, avvolgedola forte, nascondendo la testa nel suo collo, le sue lacrime fredde si scontrarono sulla sua pelle.

Questo le spezzò il cuore.

Non letteralmente, perché i cuori non possono spezzarsi così su due piedi, ma il dolore che sentì fu tale. Come il dolore che si dovrebbe sentire quando ti spezzano davvero il cuore.

Camila: Perché? -Singhiozzò contro la sua spalla.

Sentire le sue parole soffocate aumentò il suo dolore. Se prima il suo cuore era spezzato, adesso era frantumato.

Di nuovo, non letteralmente.

Lauren: Non lo so...

Camila: Ma hai diciannove anni. -Strillò.

Lauren: A mia madre questo non interessa.

Camila: Ma... tu... tu... Perché hai accettato?

Lauren: Lui me l'ha solo detto, Camz... Non ho avuto tempo di rispondere. Mia madre ha accettato per me.

Camila: Avresti potuto rifiutare. -Sussurrò, tenendosi alla parte posteriore dell'attillata maglietta di Lauren con forza, come se non volesse lasciarla andare.

Non che lei volesse andare da qualche parte.

Lauren: Non sarebbe servito a niente. Loro non mi ascoltano, Camz... Loro mi ignorano. È come se non fossi con loro.

Camila: Potresti provarci...

Lauren: Non credo. Mia madre è così maniaca del controllo che mi fermerebbe ancora prima di pensarci.

Camila: Non arrenderti. -Quasi supplicò, ancora contro il suo collo.

Lauren: Mi dispiace davvero, Camz...

Camila: Non chiamarmi Camz se ti arrenderai. -La riprese, staccandosi bruscamente. Lauren sentì l'impulso di correre ad abbracciarla quando vide i suoi occhi gonfi e le sue guance umide, ma si fermò quando il suo dizionario mentale percepì rabbia nei suoi lineamenti.

Lauren: Per favore, non odiarmi...

"Per favore. Per favore. Per favore. Se ci odia sarà colpa tua, idiota"

Camila: Non potrei odiarti. -Singhiozzò sedendosi sul letto di Lauren e fissandola negli occhi. Lauren potè giurare che potè sentire il dolore della ragazza dentro di lei solo con quel gesto. -Ma sono delusa dal fatto che non fai davvero niente per evitare questo... Ieri mi hai detto che l'avresti lasciato... E oggi... oggi mi dici che ti sposerai con lui.

Lauren sospirò con tristezza e si avvicinò a lei, inginocchiandosi e guardandola negli occhi. Forse non lo meritava. Forse non meritava i suoi occhi nei suoi. Ma ne aveva bisogno. Ne aveva bisogno per non crollare insieme a lei.

La Ragazza della Finestra ||TRADUZIONE ITALIANA|| CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora