19: KALEB SI DICHIARA

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È da un anno che stiamo con Steve e Carla.

Guardo l'orologio: sono le tre di notte. Mi trovo davanti all'entrata di casa e guardo il cielo stellato. Ascolto i gufi nel bosco, il vento che sfiora le foglie con un tocco leggero e lo zampettio di alcuni animali che camminano brucando l'erba in mezzo al bosco. Logan intanto è dentro casa a giocare con la Play con gli altri e ovviamente Erik vince perché è molto fortunato. Mi alzo e vado a fare una giratina.

Mentre salto da un albero all'altro, ascolto quello che c'è intorno a me: i gufi che, al mio passaggio, scappano impauriti; gli scoiattoli che prendono le ghiande per poi portarle al loro tronco. Mi poso, senza far rumore, su un ramo robusto e mi ci sdraio. A un certo punto sento qualcuno o qualcosa avvicinarsi all'albero dove mi trovo io.

Cerco di affinare i sensi, ma senza risultato. Eppure sento la presenza di qualcosa/qualcuno che mi osserva. Mi guardo attorno e vedo, due o tre alberi più lontano da me, una sagoma rannicchiata con due occhi dorati. Salto nell'albero davanti a me per vedere meglio, anche la sagoma si sposta in quello accanto a lui. Adesso riconosco i contorni della sagoma: è Kaleb che mi ha seguito."Ciao", mi dice Kaleb che nel frattempo si è spostato nell'albero davanti a me.

"Ciao" gli dico sdraiandomi sul ramo scomodo e bitorzoluto, lo guardo e vedo che si è messo nella mia stessa posizione.

"Che notte stellata eh?", mi chiede guardando il cielo.

"Sì..." rispondo respirando l'aria, anche se mi sembra banale...ma mi piace.Scendo dall'albero e atterro in punta di piedi "Che cosa ci facevi qui a quest'ora della notte?" gli chiedo guardandolo mentre scende dall'albero "Non sapevo che fare...", si giustifica lui sorridendo.

"Come mai non ti credo?", gli dico mettendomi a ridere.

Si porta una mano alla nuca, lo vedo grazie alla Luna che lo illumina, e dice:"Oh, beh...in effetti volevo vederti", ammette imbarazzato.

"Perché?", chiedo incuriosita.

"Importa qualcosa?", dice guardandomi.

"No..." rispondo.

Restiamo per più di un'ora in silenzio persi nei nostri pensieri guardando le stelle.

"Ashley?", inizia Kaleb, che si è girato con le gambe incrociate verso di me.

Lo guardo:"Si, Kaleb?" gli chiedo incuriosita dal tono della sua voce.

"Posso dirti una cosa?", mi chiede lui prendendomi le mani, questa volta la scossa è meno intensa, per questo non le tiro indietro.

"Certo", rispondo incoraggiandolo a parlare.

Sospira: "Tu...tu mi piaci, io ti amo!"

Mi dice tutto d'un fiato.

"Anche tu mi piaci...", gli dico sorridendo.

"Davvero?" mi chiede sorridendo.

"Come amico intendo", cerco di spiegarmi meglio.

"Ah...come amico", borbotta lui.

Dopo un'altra mezz'ora guardo l'orologio: sono un quarto alle cinque, mi alzo e con me Kaleb che mi dice:"Penso che tu debba andare...".

Annuisco."Ehm, ci si vede...ciao", lo saluto e mi giro per andarmene, ma prima che lo faccia succedono tre cose: Kaleb mi prende per il braccio, mi sorride e poi appoggia le sue labbra sulle mie. Questa volta l'intensità aumenta per questo mi allontano da lui che mi sorride per scusarsi.

"Ciao..." mi saluta e va via di corsa lasciandomi imbambolata in mezzo al bosco da sola. Dopo essermi ripresa ritorno a casa.

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