25: WOW!

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Mi sveglio urlando!

Mi guardo attorno e trovo tre persone che mi fissano stupiti.

Porto d'istinto una mano alla nuca.

"Che mal di testa..."

Mi tiro sù per stare con la schiena per appoggiarmi al cuscino.

"Che è successo...dove mi trovo", chiedo sempre più irritata, faccio per alzarmi ma un dottore mi ferma.

"Stai giù...hai battuto la testa e sei stata in coma".

Non credo alle sue parole.

"In...coma? Per quanto?", chiedo impaurita da quello che mi dirà.

"Cinque secoli...una famiglia ti ha portata qui tanto tempo fa perché eri in uno stato di incoscienza".

Guardo il targhettino che ha sulla tunica bianca. C'è scritto dottor Alan Born . Dopo essermi ripresa dallo shock una dottoressa, che si chiama Becky Jones, mi chiede il nome e comincia a farmi delle domande.

"Come ti chiami piccola? Quanti anni avevi prima di andare in coma?"

Non capisco il senso di tutto questo interesse per me, ad ogni modo rispondo lo stesso.

"Credo di chiamarmi Ashley Stone e avevo...sedici anni, penso".

Lei annuisce e prende appunti su una specie di taccuino.

"Mi posso cambiare? Sto male con questa tunica scomoda", le chiedo. Noto che ho il polso bendato "Strano" penso.

"Certo, cosa vorresti metterti?"

"Oh, beh...vorrei tanto mettermi una camicia bianca, dei pantaloni neri con i polsini e delle scarpe da ginnastica, per piacere".

Lei scrive ancora tutto quello che dico.

"Sarà fatto", mi dice lei sorridendo.

"Grazie", dico sbadigliando.

Mi stiracchio tutta e mi sento indolenzita da tutte le parti.

"Ahi", sussurro toccandomi la pancia.

Rimango stupita da quello che sento, mi tocco ancora e sento gli addominali duri come la roccia.

"Forte".

Mi guardo attorno e mi accorgo di essere in una specie di laboratorio gigantesco dove la strana creatura da studiare, a quanto pare, sono io.

Poco dopo arriva un dottore, che si chiama Zack Russell, con i vestiti che avevo chiesto. Noto che trattiene il respiro e non capisco il perché.

"Vieni con me", mi dice portandomi in una specie di spogliatoio. Mi metto la camicia molto lentamente perché mi fanno male tutti i muscoli e poi anche perché ho la benda che mi complica un po' i movimenti, i pantaloni sono riuscita a mettermeli senza problemi.

"Vorresti lavarti la faccia e i denti?", mi chiede Zack, cercando di trattenere una smorfia di disgusto.

"Sì, grazie", gli rispondo, incuriosita dal suo strano comportamento.

Mi porta in un bagno particolare.

Mi lavo la faccia e mi sento riavere, mi lavo i denti, anche se non ce n'è bisogno perché sono rimasti bianchi anche dopo cinque secoli senza cure.

Mi guardo allo specchio e vedo che i miei capelli sono diventati sì bianchi, ma non come quelli delle persone anziane che sono più scuri vicino alle radici. I miei sono completamente bianchi, senza sfumature.

Gli occhi sono diventati di color grigio molto chiaro. Il corpo è diventato più muscoloso di come me lo ricordassi, anche dopo tanta immobilità.

Dopo un'ora di preparazione, Zack mi porta in un'altra stanza, dove tutti sono felici di incontrarmi. Mi fa sedere su un lettino e altri dottori, di cui non so i nomi, mi fanno il prelievo del sangue.

"A che vi servono tutti questi dati?", chiedo a Zack che mi sta controllando gli occhi con un apparecchio che non ho mai visto prima.

"Non lo sai?", mi chiede lui, sempre cercando di non toccarmi la pelle e standomi abbastanza lontano.

"No", rispondo confusa.

"Tu sei una ragazza particolare...oltre che a essere stata in coma per così tanto tempo...", si interrompe mentre mi tolgono l'ago dal braccio e si allontana da me in modo impercettibile.

"In che senso particolare", chiedo sollevando un sopracciglio.

"Beh, il tuo corpo è mutato...i tuoi muscoli sono aumentati rispetto a cinque secoli fa, le tue ossa si sono allungate di cinque centimetri...è un bel risultato a dir la verità", sorride e mi appone un cerotto sul braccio dove prima c'era l'ago.

Appena mi tocca ritrae la mano fa una smorfia e rabbrividisce. Mi tocca la fronte, prende un termometro e me lo pone, lo metto sotto il braccio e aspettiamo. Passato il tempo, il termometro fa BIP, lo prendo e glielo restituisco.

"Oh...adesso è tutto chiaro", sussurra Zack guardando il termometro.

"Cosa c'è?", chiedo impaurita.

Mi guarda accigliato, si gira dalla parte opposta e va a parlare con una dottoressa. Ritorna dopo un quarto d'ora.

"Allora?", insisto irritata.

"La tua temperatura corporea è di soli quindici gradi...", mi risponde lui irritato...non capisco il suo stato d'animo.

"Ma è troppo bassa!" borbotto preoccupata.

"No...è normale; il tuo corpo, non essendosi mosso per tanto tempo, si è abituato a essere freddo...come se tu fossi andata in letargo, i battiti del tuo cuore sono diminuiti e il corpo ha ridotto la temperatura...hai capito?"

Dopo una giornata di esami di tutti i tipi posso finalmente stare da sola e pensare a quello che è successo in questi cinque secoli, mi metto a singhiozzare come una pazza.

"Che hai?", mi chiede Zack che si è accorto del mio umore. Noto che non trattiene più il respiro e mi sta più vicino.

" Dato che non ho più la mia famiglia mi sento sola e mi manca tanto", rispondo asciugandomi una lacrima.

"Ah...mi dispiace tanto", risponde lui consolandomi.

"A proposito, io mi chiamo Zack Russell", dice presentandosi.

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