21: PROVO QUALCOSA

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Tocco l'acqua del lago e sento che è calda, per questo vado a mettermi il costume, in meno di un minuto mi cambio, mi precipito al piano di sotto e mi immergo quasi tuffandomi. Dopo un po' sento che anche Kaleb sta entrando in acqua, silenziosamente.

Mi giro lentamente verso di lui ma non lo trovo, poi mi sento tirare per il piede, così scivolo e m'inzuppo tutta, sputacchio e mi metto a ridere.

Kaleb riemerge ridendo anche lui, gli tiro indietro i capelli bagnati spettinandolo.

Mi prende la mano, l'appoggia sulla sua guancia e sorride. Mi metto a nuotare, vado sott'acqua e trovo Kaleb che mi sorride a trentadue denti, si avvicina e appoggia le sue labbra sulle mia ma questa volta non sento nessuna scossa, per questo gli restituisco il bacio ma imbarazzata riemergo ed esco correndo.

Mi faccio una doccia rinfrescante, mi cambio mettendomi una camicia bianca con due bottoni vicini al collo, dei pantaloncini di jeans neri e delle ciabatte bianche che ho trovato in un armadio in camera.Esco e mi metto a sedere sul telo da spiaggia per farmi asciugare i capelli dal vento leggero che me li sfiora; intanto Kaleb fa ancora il bagno e quando riemerge, la luce fioca della luna illumina la sua pelle bianca. Esce dall'acqua gocciolante e sorride vedendo il vento che mi spettina ed io che cerco di far stare fermi i capelli.

"Mi arrendo", borbotto.

Si siede su un masso vicino al telo.

"Ti è piaciuta la sorpresa?", mi chiede Kaleb guardandomi fisso.

"Certo", dico sorridendo.

Sposto lo sguardo da lui alla luna quasi piena, le stelle sono poco luminose ma grazie alla mia vista acuta le vedo molto bene; le onde, causate dal vento, si infrangono sulla sabbia ancora tiepida; i pochi pesci che ci sono ogni tanto sbucano dall'acqua per curiosare; il rumore dei grilli interrompe il silenzio della notte e il vento smuove le foglie degli alberi producendo un continuo fruscio.

"Vuoi da bere Kaleb?", gli chiedo alzandomi.

"Oh, grazie...intanto vado a farmi una doccia", mi risponde alzandosi con me, prende la mia mano intrecciando le sue dita alle mie e ci dirigiamo io verso la cucina e Kaleb verso il bagno.

Prendo altre due bustine e le svuoto in due bicchieri, mi siedo sul divano con i bicchieri appoggiandoli sul tavolino di vetro davanti a me, accendo la TV, metto un canale a caso e mi metto a guardarla con disinteresse.

Dopo un minuto Kaleb esce dal bagno avvolto in una nube di vapore, intorno alla vita ha un asciugamano bianco che fa risaltare gli addominali perfetti e i pettorali; vede che lo osservo e, quando incontro il suo sguardo, sorride:"Mi cambio e poi possiamo bere... Gruppo?", mi chiede guardandomi.

"Ah...zero negativo", gli rispondo confusa.

"Proprio quello che mi piace...arrivo subito", dice correndo al piano di sopra in camera e chiudendo la porta per cambiarsi. Dopo un attimo scende di sotto e si siede accanto a me, lo guardo e vedo che indossa una camicia bianca sbottonata che rende ancor più evidenti i suoi addominali, dei pantaloncini di tessuto neri e delle ciabatte nere.

Per un po' beviamo in silenzio, poi mi viene in mente una domanda.

"Ma ...da quanto tempo sei un vampiro?"

Mi guarda sorridendo.

"Sono stato morso nel 1710. Avevo soltanto diciotto anni e stavo morendo di colera, è stato Jay a trovare me e Alec nella corsia di quelli ormai andati.

A quell'epoca stava già con Alexa che morse Alec e Jay a sua volta morse me...mi ricordo vagamente di quel giorno, il dolore di quando mi morse fu terribile", dice lui.

"I tuoi genitori, invece?" chiedo incuriosita.

"Non so che fine abbiano fatto...ma li considerarono morti", sospira lui come se questa conversazione l'avesse stancato.

Dopo dieci minuti di silenzio Kaleb mi chiede:"Ma Logan è insieme a Josh?"

Annuisco triste a quel pensiero:"Ha fatto la sua scelta", dico abbassando lo sguardo.

"Ma non ti manca?", insiste lui.

"Sì...ma non ci posso fare nulla se non è voluto venire con me", borbotto.

Kaleb mi abbraccia e sussurra:"Comunque non sei sola...ci sono io con te", e mi dà un bacio sulla guancia.

Fuori il cielo si è schiarito e la luna ha fatto posto al sole coperto da un po' di nuvole. Il vento sembra che oggi abbia deciso di non soffiare, infatti non sento il fruscio delle foglie che mi piaceva tanto.

Mi siedo nello scalino davanti all'entrata e mi metto a guardare gli escursionisti che vengono lì a rinfrescarsi:"Che noia è la mia nuova vita" borbotto annoiata.

Kaleb deve avermi sentita perché si siede accanto a me e dice: "Non è noioso essere un vampiro, sai?"

Lo guardo:"Come può essere divertente non fare nulla perché altrimenti potrebbero vederti tutti?", dico irritata.

Sorride, solleva un sopracciglio e dice:"Vieni con me".

Si alza, mi prende per mano e mi porta con sé.

"Credi di non divertirti?", mi chiede mentre corriamo nel bosco.

"Certo, non puoi far niente...",rispondo nervosa.

"Ti sbagli", mi contraddice lui sorridendo.

"Per esempio puoi correre all'infinito senza mai stancarti", continua lui.

"O puoi restare ore senza respirare", mentre dice così si ferma di scatto che per poco non inciampo; salta sopra un albero, lo imito e mi siedo accanto a lui.

"Siamo gli esseri più forti e pericolosi sulla terra...", dice lui sorridendo.

Mi accarezza il braccio sfiorandolo con le dita, mi tira a sé e mi abbraccia. Alzo lo sguardo e vedo che mi guarda sorridendo, mi prende il viso tra le sue mani e si avvicina lentamente, questa volta mi bacia con più passione.

"Ti amo", mi dice lui sorridendo, così come sorrido imbarazzata da questa situazione.

"Anch'io", dico baciandolo di nuovo.

Ritorniamo a casa verso le cinque di pomeriggio facendo a gara a chi arriva per primo, ovviamente perdo. Ma per poco.

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