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Ero in una stanza buia,ma all'improvviso una luce si accese.
La tenue luce illuminò una donna che cucinava.

Camminai e pian piano,oltre al suo dei mie passi, sentì il coltello che martellava sul tagliere mentre la donna tagliava delle carote.
Il rumore si intensifica man mano che mi avvicinavo.
Quando di colpo il coltello cadde e la donna si voltò.
Le mie iridi si spalancarono e la vidi lì ferma a guardare..Il nulla.

-Io non ti odiavo...Non l'ho mai fatto,ti ho sempre amata come figlia- disse lasciandosi sfuggire qualche lacrima -Christy..Perché sei andata via da me..-
-Mamma..- dissi con un filo di voce ma lei sembrò non sentirmi né tanto meno notare la mia presenza. -Sono qui,non sono andata via- dissi cercando di posare le mani sulle sue spalle ma l'immagine che era davanti ai miei occhi svanì. -Ma..MAMMA!!- Urlai,ma fu inutile lei non c'era

Aprì di scatto​ gli occhi e mi misi seduta sentendo una pressione sul petto.
Quando mi guardai a torno cominciai a piangere.
Non era casa mia,non era la mia camera.
Ma era quella orribile stanza bianca in qui vivevo ormai da due settimane.

Si erano passate due settimane.
Tutte uguali,rinchiusa qui a pensare e ripensare alla mia vecchia vita.
John era venuto più di una volta a dirmi di uscire e fare ciò che fa un angelo..Ma non ero in grado di vedere nessuno perché cominciavo a piangere.
Come ero finita qui?
Non potevo vedere la mia famiglia e loro a quanto pare mi credevano dispersa.

Non avevo più incontrato quel ragazzo, Michael.
Avevo chiesto a John come stava,e lui aveva saputo rispondere solo "Sta' bene".
Ma sapevo che non era vero.
Quel giorno era distrutto e non penso si possa stare bene dopo solo due settimane.

La porta si aprì e Anna entrò sorridendo.

-

Come stai,tesoro?- chiese sedendosi di fianco a me sul letto
-Bene-
-Oggi,andrai sulla terra-
-Cosa?-

-Sei stata scelta per essere l'angelo custode di una ragazza- mi informò mentre mi dava un modulo,che non so da dove lo aveva tirato fuori. -Il suo nome è Paris Jackson- quel nome mi sembrava di averlo già sentito -Ha bisogno di un'amica,una persona che l'aiuti a vedere il bello della vita-
-

Io..-
-É lei potrà aiutare anche te-
-Come?-
-Ti servirà come esperienza,non volevi essere un angelo?- Non risposi -Christy,questa è un'opportunità per poter dimostrare che sei in grado di andare avanti..-
-Non volevo stare qui..So che mi hanno preso per un altro motivo e lo scoprirò- dissi alzandomi in piedi e uscendo da quella stanza.
Camminai lungo quei corridoi e vidi in lontananza lui. I suoi occhi erano fissi sul pavimento mentre era appoggiato al muro difronte all'uscita. -Michael- dissi e lui alzò lo sguardo. Mi guardò e quando incontrai i suoi occhi sentì il cuore accelerare e fermarsi allo stesso tempo. Camminai verso di lui senza fermare il nostro contatto visivo.
-Christy..- la sua voce era quasi insicura
-Come stai?- chiesi ormai difronte a lui,accennando un sorriso timido
-Bene..Tu?-
-Bene..- dissi stupidamente -Non ti ho visto da quando..-
-Sono stato sulla terra- mi interruppe,mi rimproverai per aver quasi detto quello che era successo l'ultima volta che avevamo parlato -Tu sei sicura che stai bene? John mi ha detto che sei stata sempre nella tua stanza- il suo sguardo era diventato serio e quasi estremamente protettivo. Il mio cuore se continuava così sarebbe uscito dalla cassa toracica.
-Si..ho...ecco..ho fatto tanti sogni riguardanti la mia famiglia e..- "su di te" mi fermai dal dire l'ultima parte
-e..- mi invitò a continuare
-e..Loro mi mancano immensamente,non potrò più rivederli e non capisco perché- ammisi, evitando di raccontare che avevo sognato anche lui più volte
-Ti capisco-
-Anche tu sei stato trascinato qui..Solo per fare tutto quello che vogliono loro?- lui alzò un sopracciglio sorpreso -Non fraintendermi,ma io non ero destinata a stare qui. So,per certo,dentro di me che qui sono arrivata per un altro motivo come se..-
-Fossi stata costretta- annui -Non ti ricordi di me vero?- chiesi prendendo la mia mano,e sentì un brivido percorrermi tutta la schiena
-No...Ma ho sognato anche te- dissi chiudendo gli occhi per l'imbarazzo
-Come?- il suo palmo delicato andò ad accarezzare la mia guancia, aprì gli occhi e lo vidi parecchio vicino al mio viso.
-T-tu m-mi- Balbettai -Baciavi- dissi cercando di non distogliere lo sguardo dal suo. Un tenero e splendido sorriso si formò quando sentì le mie parole.
-Ti prego..Ricordati di me- sussurrò sulle mie labbra,tremai leggermente quando infine sentì le sue morbide labbra sulle mie dare vita ad un dolce bacio.

-Va tutto bene?- Alzai lo sguardo e mi ritrovai con l'immagine di un ragazzo alquanto bizzarro per l'epoca.
-S-Si- balbettai
-Sei totalmente bagnata ti prenderai un brutto raffreddore- disse e sorrisi,da molto nessuno si preoccupava così per me.
-Un autobus è passato e mi ha bagnata tutta, ormai cosa mi copro a fare?-
-Tieni- disse levandosi l'impermeabile e posandolo sulle mie spalle.
-Così ti ammalerai tu..-
-Non preoccuparti per me,non mi ammalo più da parecchio- non capì quell'affermazione ma lasciai perdere
-Come ti chiami?- volevo sapere il suo nome
-Michael,Michael Jackson-

Michael si allontanò delicatamente da me e mi guardò aspettando una mia reazione.

-Michael..Sei davvero tu?- sussurai sentendo gli occhi pieni di lacrime -Perché...Sono qui?- chiesi piangendo,non so se per la rabbia o per quanto strano fosse che avevo difronte a me l'amore della mia vita. L'uomo che avevo sognato tante volte di conoscere,di abbracciare ore era difronte a me. Davvero era lui tutto questo tempo,l'ho amato senza sapere che fosse lui e ora che so chi è davvero mi sento quasi strana. La somiglianza fisica e nel parlare,la sua estrema dolcezza mi avevano fatto innamorare dell'uomo che avevo sempre sognato.
-Ti ricordi di me?- chiese sorridendo come un bambino -davvero??!- disse prendendomi il viso con entrambe le mani,annui sorridendo e sentì nuovamente le sue labbra posarsi sulle mie in bacio forse pieno di nostalgia e felicità insieme. -É tutta colpa mia se stai qui e non sei con la tua famiglia- disse dispiaciuto
-Perché dici così?- gli presi la mano che aveva repentinamente allontanato dal mio viso.
-Non dovevo dirti chi ero,non era negli ordini di nostro padre e quando ha sentito ciò che ho detto ha mantenuto la sua promessa...Portarti via dalla terra,farti diventare un angelo e eliminare ogni traccia di me nei tuoi ricordi-
-Ma...Allora com'è possibile che io ti abbia ricordato?-
-Non lo so- ammise

Continua✍❤

You are not ALONE-Michael Jackson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora