Cap 3. Massaggio

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Stavo male, avevo un mal di pancia bestiale, forse dipeso da qualche strana intossicazione alimentare.

Mi ero già rigirato più e più volte nel letto, contorcendomi dal dolore, per via delle fitte che mi perforavano la pancia.

Mio padre, neanche a dirlo, aveva cose più importanti da sbrigare, e non era neanche in casa.

Sammy però c'era. Lui c'era sempre.

Era molto preoccupato per me, ed ebbe la folle idea di farmi un massaggio per farmi passare i crampi.

"Che stai facendo? Non sono un bambino." Mi lamentai io.

Sammy mi ignora e mi massaggia lo stesso la pancia, sopra la maglietta. Mi arrendo. Quando sto male, in genere, ho poca resistenza.

Lui mi massaggia per poco in questo modo...dopo pochi minuti, sembra pensare che chissà come, era una bella idea cominciare a farlo, sotto la maglietta.Tentenna un po', ma poi lo fa, e io lo guardo terrorizzato.

"Che stai facendo?" riprendo a dirgli, tentando di levargli via la mano, ma lui la lascia li, e dice con una smorfia: "Va meglio se ti massaggio sulla pelle, fidati"

Non ero molto convinto, e neanche molto sicuro, ma lo lascio fare.

I suoi tocchi sembrano più simili a delle carezze, invece di semplici massaggi, e mi accorgo di adorare questa intimità con lui, di desiderare quasi che si ripeta piu spesso.

Non mi era nuova questa sensazione. Ho sempre desiderato sentire Sammy più vicino...anche se non ricordo esattamente da quando. Forse da sempre.

Lo guardo e nell'espressione di Sammy vedo cura, calore, amore.

Forse anche a lui piaceva questo contatto tra di noi.

Ero contento di questo. Ci guardammo. Sembrava come una comunicazione silenziosa tra noi.

Quando però sentii la mano di Sam salire più su, fino al mio torace, avvampai e rabbrivii per il calore e il tremore che quel contatto, il contatto delle sue dita mi provocarono.

Allontanai la sua mano sotto la mia maglietta, dicendogli: "Basta....cosi."

Lui mi guarda terrorizzato dalla mia reazione. Io semplicemente mi giro su un fianco, voltandogli le spalle.

Lui scappa via senza dire una parola, evidentemente ferito.

Io rimango li, nella mia stanza, su quel letto, frustrato e triste chiedendomi cosa era appena successo.


Dieci minuti dopo, mio fratello pensa di venire da me ad interrompere il mio stato di agonia.

Io ero ancora girato e sento il suo corpo addossarsi sopra il mio in un abbraccio.

Volevo girarmi, stringerlo forte tra le braccia, ma non lo feci. Non mi girai neanche.

Lui decide di sorprendermi da matti, dandomi un tenero bacio sulla testa, per poi distendersi vicino a me .

Senza riuscire ad evitarlo, allungo la mia mano a cercare la sua, senza girarmi ancora, e la prendo nella mia.

Solo con te....ho ali di neve e il cuore caldo come l'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora