Cap 4. Ti desidero

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Papà è uscito e ha lasciato me e Sam ad aspettare in macchina.

Non so cosa sta facendo. Forse sta parlando con altri cacciatori o non so cosa.

Ci ha detto di restare in macchina, è buio, e sono seduto sul sedile posteriore e guardo Sammy, mio fratello, che dorme, sdraiato sui sedili anteriori.

Lo vedo cosi piccolo, tenero e indifeso.

Mi rendo conto, forse in maniera più cosciente delle altre volte, che il modo in cui lo guardo rasenta i limiti del morboso, il modo in cui vorrei stringerlo è quasi blasfemo.

Di nuovo, sento quel bisogno. Il bisogno di stargli vicino, con il corpo, con le labbra, con le mani. Tutto.

Non so davvero che tipo di follia mi fa scavalcare il sedile e passare dietro, vicino Sammy.

La cosa poteva finire li, ma no, la mia testa malata mi suggerisce di sdraiarmi al suo fianco.

Pensavo che una volta compiuto questo gesto, mi sarei sentito appagato, e invece no. la situazione peggiora, perché ora sento la testa di Sammy praticamente attaccata alla mia, il suo corpo vicino al mio, e il suo odore mi arriva alle narici e mi confonde la testa.

Anzi, me la fa andare proprio via.

Respiriamo la stessa aria e non mi sono mai sentito cosi a disagio e al tempo stesso cosi bene.

Mi giro su un fianco, proprio davanti al suo viso. I nostri visi sono a due centimetri, e dolcemente gli accarezzo i capelli.

Lui muove la testa e la tira solo un po' indietro, e dal modo in cui lo sento deglutire, intuisco che forse anche prima non stava dormendo, e ha seguito tutti i miei movimenti.

Forse.

Poi apre gli occhi, un po' confuso, mi guarda con quell'espressione, e io davvero non posso più fermarmi.

Non riesco.

Siamo già vicini, e non so....forse il buio aiuta...non è difficile azzerare quei pochi centimetri che ci separano. La mia testa si muove automaticamente a cercare le sue labbra e a premere sulle sue.

Sento un gemito di sorpresa arrivare da lui, ma non ci faccio troppo caso. È normale.

Lo bacio lo stesso. Dapprima lento, timoroso, sentendolo tremare tra le mie braccia, poi cerco la sua bocca in un modo più ricercato.

Sono quasi sollevato che eravamo in quella posizione, perché sapevo che non avrebbe potuto respingermi, neanche volendo...capito che mostro?

E anche se cerco di non spingere troppo, perché non voglio spaventarlo, sono io a guidare il bacio.

Sammy dopo un primo momento di stupore, si lascia andare e comincia a ricambiare. Mi stringe i fianchi e la cosa mi eccita. Mi eccita sapere che anche lui mi desidera.

Baci. Baci languidi. Baci affettuosi. Baci d'amore. Baci dolci e appassionati. Sospiri, gemiti, paura, tremori, perdita di controllo.

Dio, no...sono eccitato.

"Che cosa sto facendo...no!" Dico, come un idiota, tirandomi su.

"Perdonami, Sammy. Perdonami...non so cosa..non so cosa mi è preso" aggiungo, come se non fosse bastata la cazzata che ho detto precedentemente.

Non penso all'idea che Sammy possa rimanerci di merda....no, sono troppo terrorizzato e ho troppo terrore che lui sia spaventato da me, per pensarci.

Come un codardo, l'ho baciato quando era in quella posizione, sdraiato nell'impala, senza che potesse difendersi, reagire o mandarmi via, e adesso proprio come l'ultimo dei codardi, stavo tornando al mio sedile posteriore, per terrore che nostro padre potesse scoprirci o leggere sul mio volto che cosa avessi appena fatto.

Mi facevo schifo. 

Solo con te....ho ali di neve e il cuore caldo come l'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora