Cap 15. Doccia infuocata

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Sam e Dean avevano continuato a sentirsi a intermittenza al telefono.

Telefonate sporadiche che non facevano altro che aumentare l'agonia.

Ma nient'altro.

E dopo un po' di tempo, Sam conobbe Jessica.

Lei era bella, era dolce, era gentile.

Era un ottimo palliativo per dimenticare Dean.

Certo, le voleva bene, ma l'amore ti divora no?

Forse, se l'amore voleva questo, Sam non lo voleva più.
Ora voleva la pace.





Per un paio d'anni, visse nella pace, con Jessica...poi un giorno, tornò Dean a trovarlo.

Se lo trovò davanti alla sua porta. Bello e maledetto come se lo ricordava.

Non sapeva se sbattergli la porta in faccia, o abbracciarlo.



"Sam? Chi è?" chiese Jessica.

"Dean..." disse Sam, chiamando il suo nome come il più disperato degli amanti romantici.

"Tuo fratello Dean?" chiese stupita Jessica.

"Io sono il fratello bello...e anche quello intelligente, ovvio." Disse Dean, ammiccando.



"Dean, come mai qui?"

"Beh, devo parlarti di una cosa..."

"Mentre voi parlate, io preparo il tè con i pasticcini..." disse Jessica.





"Come sarebbe a dire che papà è sparito e vuoi che venga con te a cercarlo? No!" disse Sam.

"Per favore, non so che cosa fare..."

"Papà sparisce sempre...sarà in qualche pub a giocare all'alcolizzato...quando avrà smaltito la sbornia...tornerà!" ribattè Sam.

"Sentite, ragazzi..mi dispiace di non poter essere di compagnia, ma..."

"Te ne stai andando???" chiese Sam agitato.



"Si, devo essere al lavoro alle 15:00. Lo sai, Sam..." disse Jessica, legandosi i capelli e dandogli un bacio. "Piacere di averti conosciuto, Dean." Aggiunse Jessica guardandolo sorridente e gentile, senza però mostrare molto interesse.


Jessica usci, e Dean accennò a una risatina.


"All'improvviso l'idea di restare da solo con me, ti infastidisce?"

"Non è questo." Disse Sam alzandosi, "è che non comprendo cosa sei venuto a fare qui..se è per papà, la risposta è sempre la stessa...non vengo. Sarebbe una cosa senza senso, dal momento che lui sparisce di continuo...e se non lo troviamo? Io lunedi devo essere qui."



"Che devi fare lunedi?"

"Ho un colloquio per la facoltà di legge!"

Dean rise. "

Lo trovi divertente?"chiese Sam

"Cavolo, sei diventato davvero una persona rispettabile."

"Se sei venuto qui per ridere di me, puoi anche andartene adesso." Disse Sam.



Dean si alzò. "Scusami...è che non ti vedo da tanto tempo e ora che ti ho visto sei cosi...ostile...con me"

"Hai ragione, scusami..sono scortese.." disse Sam cercando di sorridere. "Vuoi fermarti a cena, prima di ripartire? Più di questo non posso fare, scusami." Aggiunse, toccandogli la spalla.

La sua mano scottava sulla spalla di Dean. Si affrettò a ritirarla.



Con una scusa, andò in salotto, a controllare se c'era qualche dolciume da offrire a Dean, ma quando camminava tra una stanza e l'altra, si trovava sempre Dean dietro che lo seguiva, e i loro visi si scontravano. Era imbarazzante.


Andò in bagno per riprendere il controllo e sciacquarsi la faccia, ma trovò Dean che lo fissava dallo specchio.

Cercò subito di uscire dal bagno.

Si ritrovò però faccia a faccia con lui.



"Dovrei...passare.." disse ferreo.


Dean non si spostò.


"Dean!"

Dean gli prese le dita delle mani e le chiuse nella sua mano, avvicinandosi.


"Spostati subito!" cercò di ribellarsi Sam, mentre Dean gli artigliava già la maglietta.

"Dean!" gridò Sam. Finirono entrambi dentro la doccia, rischiando di farsi male.

Sam finendo contro la doccia, fece azionare il pannello per l'acqua calda, che funzionava come un interruttore della luce, invece che la solita manopola.

L'acqua calda li inzuppò immediatamente, mentre Dean schiacciava Sam contro le mattonelle, ricercando affannosamente le sue labbra.


"Dean, FERMATI!" gridò Sam, cercando di sottrarsi al bacio. Una supplica che sembrò quasi un gemito.

Quando poi Dean gli prese il viso nelle mani, continuando a baciarlo, Sam cedette.


Si baciarono affannosamente, romanticamente, appassionatamente.

Dean gli tolse la camicia e i vestiti, e Sam fece lo stesso a lui.


Sam piangeva e gemeva nello stesso tempo, mentre Dean aveva affondato la testa sul suo petto.

Piangeva e gemeva, aggrappandosi ai suoi capelli. "Dean" diceva disperato, a occhi chiusi.

Disperato perché non poteva controllare quella passione..perchè ogni volta che ci aveva provato a fuggire, l'aveva divorato come un fulmine.

Non aveva importanza dove andasse, come sperasse di fuggire. Dean l'avrebbe trovato Sempre.

E lui non aveva la forza di volontà per respingerlo.

Non quando anche il suo desiderio era cosi potente e dirompente.





Quando finirono di fare l'amore dentro la doccia, Dean guardava Sam rivestirsi in camera ,con adorazione.

L'adorazione di chi stava assistendo a un miracolo.

Non avrebbe pensato di poterlo mai rivedere nudo. In quel modo.



"Sam..." gli disse, toccandogli la gamba, mentre Sam era seduto sul letto. Rimpiangeva che si fosse già rimesso i jeans.

" No, non dire niente...non voglio sentirti dire che...che è stato un errore.."

"Allora, ti prego, non dirlo neanche tu..."


Sam decise di non rispondere. "Che cosa vuoi, Dean?" disse invece.

"Voglio che vieni con me...ti prego.."

"Non posso..." disse Sam a testa bassa senza guardarlo.

"Comunque io volevo dirti...che non è stato solo sesso, oggi..." disse, dandogli un bacio sulla spalla ancora nuda. Dean era al centro del letto.

"E allora che cos'è, Dean? Dagli un nome." Disse Sam triste.


Dean lo guardò. "Vieni con me..."

"No..."



Dean accusò il colpo più di quanto avesse voluto. Riprese i suoi vestiti stesi ad asciugare, che con quel caldo che faceva fuori, erano già asciutti, si rivesti, e se ne andò via di nuovo.

Solo con te....ho ali di neve e il cuore caldo come l'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora