Capitolo 26

31 4 0
                                    

Fisso la porta del bagno senza sapere  cosa dire o fare e poi guardo Rin, la sua faccia è più abilita della mia e mi guarda come se dovessi dargli qualche spiegazione o almeno spiegargli cosa è successo

Come se io dovesi saperne qualcosa,non sono mai stata brava a capire quello che passa per la mia testa figuriamoci capire Domenic

<<AAAAAhhhh>> urlo esasperata, Rin sussulta preso alla sprovvista <<Rin fai quello che vuoi sentiti come a casa tua, ordina da magiare e se Dom più ti degnerà della sua presenza ordina pure per lui, io ho bisogno di bere qualcosa>> mi infilo le scarpe ho bsogno di bere qualcosa.

di certo non mi andrò ad avventurare per le strade di Tokyo di notte, semplicemente mi avventurerò fino al piano bar del hotel

<<Sarebbe pericoloso.>>

<<RIn ho bisogno di stare da sola e se mi succedesse qualcosa saresti il primo a scoprirlo>> lo interrompo incoragiandolo con un sorriso, lui ancora poco convito annuisce e si lancia sul letto acchiappando la cornetta

<<Metti tutto sul mio conto>> gli ordino prima di sbattermi la porta ale spalle

Dopo aver sceso le scale sono arrivata al piano bar e delle luci soffuse e la musica jazz in sottofondo mi accolgono facendomi sentire subito rilssata

Il piano è composto da vari tavoli con divanetti neri tutti in giro, al centro il bar con i sgabelli ed è proprio lì che mi siedo

<<Sumimasen>> attiro l'attenzione del barman, lui si volta facendomi un sorriso cordiale mentre asciuga un bicchiere, occhiata a mandorla e capelli tinti di un argento simile a quello di Blue, sembra quasi Jimin dei bts

<<Hai o oshiete>> risponde in giapponese chiedendomi cosa voglio ordinare

<<Burbon>> lui annuische e si volta per riempire un bicchiere,

Poi torna da me con un classico bichiere di whesky con una sfera di ghiaccio al interno, molto Lupin

<<Arigatogozaimasu>> ringrazio bevendoe un sorso

Ho imparato il giapponese guardando Anime e studiandolo un po' è una lingua che i ha sempre affascinato e beh non che io sia un esperta ma conosco le parole più usate diciamo

<<è strano vedere una signorina a quest'ora al piano bar>> ritorna il barman

<<Parli inglese, che figura ho fatto>> dico spalancando gli occhi e coprendomi la bocca come sono solita a fare quando sono in imbarazzo, il ragazzo giapponese sorride e annuisce

<<Non si peoccupi per un Americana è già bene sapere delle parole nella nostra lingua>> mi rasicura

<<Beh, diciamo che avevo bisogno di Pace>> dico rispondendo alla sua domanda

In questi ultimi mesi tutta la mia vita è stata scombussolata,

Avvolte in questi momenti quando mi sento giù, quando capisco che esistono cose più grandi di me, cose che io non potrò mai capire avrei bisogno di parlare con qualcuno che ha passato quello che ho passato io

Ma le persone con cui vorrei parlare si trovano in un posto che per me, ahimè, è irraggiungibile.

avvolte vorresti rivedere le persone che sono morte, che hai perso per sempre almeno solo per 5 minuti per riabbracciarle e dire loro che andremo avanti anche con la loro assenza, che riusciremo a svegliarci il mattino con il sorriso di iniziare una nuova giornata

Però così non è, e non sarà mai perché ogni volta ogni momento della tua vita che sia felice o triste vorresti prendere il cellulare è chiamare questa persona per raccontarle tutto

Nel Crepuscolo OscuroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora