Capitolo Nove

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<< Bradicardia sinusale a riposo. Questo non aiuta, non vuol dire niente di particolare. A meno che non sia una tachicardia ventricolare idiopatica che a riposo è caratterizzata da aritmie a impulso e che nell'elettrocardiogramma viene identificato da questa onda a U >> la dottoressa Di Maio indicò sui fogli riposti davanti a lei quanto stava dicendo.

L'esame fatto al suo paziente non aveva dato i risultati sperati; erano sempre fermi li, al punto di partenza con tante cose diverse e tante domande senza riuscire a dare una risposta certa. Asia appoggiò la fronte sulla mano sinistra mentre con l'altra sfogliava ancora i fogli dell'esame di Gianluca. Davanti a lei, si trovava Andrea che giochicchiava con il suo labbro inferiore torturandolo con le dita.

<< Mettiamo sia questo. La causa quale potrebbe essere a questo punto? >> le chiese. La Di Maio sollevò la testa e sospirò, per poi scrollarla in segno di negazione non sapendo che risposta dare. E aveva paura, è vero, non sapeva che fare. Ogni minuto che passava era sempre più confusa ed era come se il tempo le stesse scivolando via come sabbia tra le dita; << Asia qua stiamo solo continuando a rigirare la frittata. Facciamo un passo avanti e uno indietro, così non andremo mai da nessuna parte >>

<<Andrea lo so benissimo. Ma cosa possiamo fare? Non si può tentare niente, non abbiamo risposte certe in mano, abbiamo troppo ma allo stesso tempo non abbiamo nulla. Sto impazzendo, l'unica cosa che so in questo momento è che c'è poco tempo >>

<< Io davvero non so come aiutarti... >> rispose Andrea sempre più sconsolato.

<< E io non so come aiutare lui. Ho paura Andre, davvero molta. Ho paura di non riuscire ad arrivare alla verità, di non farcela a farlo stare bene. Paura che stia perdendo solo tempo. Io vor>> ma la dottoressa fu interrotta dal bussare della porta. Si bloccò di scatto: aveva il timore che fosse per l'ennesima volta Giada che era venuta a dirgli che Gianluca stava male.

<< Si può? >> Asia, alla vista di Gianluca, rilasciò un sospiro di sollievo e poi sorrise. Andrea arricciò le labbra e, corrugando la fronte, si alzò.

<< Va bene, vi lascio un po' soli >> Asia ringraziò e Gianluca si andò a sedere dove prima c'era il collega della sua dottoressa.

<<Come mai qua? >> lui scrollò le spalle come se non lo sapesse neanche lui, in realtà. Allungò il braccio e afferrò la mano di Asia; << Avevo voglia di stare un po' con te. Ti va di fare due passi in corridoio? >>

<< Si dai, intanto mi prendo un caffè che ne ho bisogno >> si diresse verso la porta ma venne fermata da Gianluca che la prese per i fianchi, la fece girare e appoggiare con la schiena alla porta. La sua mano destra andò ad accarezzare il viso della ragazza, che abbassò lo sguardo visibilmente imbarazzata.

<< Aspetta. Cos'è tutta questa fretta di andare... dottoressa?! >> non le lasciò nemmeno il tempo di rispondere, che già aveva avvicinato il viso per poi far congiungere insieme le bocche. Le mani di lei si posizionarono sul viso del ragazzo mente lui gli accarezzava la schiena

<< Ginoble, ci conviene andare. Inizio il turno poi >> lui sospirò mettendo su un finto broncio da bambino capriccioso.

Uscirono dallo studio e si diressero in fondo al corridoio per prendere l'ascensore e andare al pian terreno dove erano situate le macchinette.

<< Vuoi qualcosa anche tu? >> chiese Asia mentre prelevava bevanda. Non ottenne nessuna risposta e quindi si girò per guardare Gianluca. Lo trovò seduto su una sedia con la mano all'altezza del petto. Velocemente appoggiò il bicchierino con il caffè su una sedia e si inginocchiò davanti al suo paziente; << Cosa ti senti? >> ma lui non rispondeva, la fissava assente; << Gianluca rispondi. Amore, mi senti? >> la dottoressa era quasi in preda al panico fino a che Gianluca non appoggiò le sue braccia sulle spalle di lei e svenne abbandonandosi sul petto della ragazza. Asia iniziò a chiamare aiuto, quando arrivarono due infermieri del pronto soccorso con una barella. Ci caricarono sopra il ragazzo e lo riportarono nel reparto cardiologia.

<< Gianluca mi senti? Gianluca...>> Asia nel frattempo lo continuava a chiamare mente gli schiaffeggiava leggermente il viso.

<<Asia cosa sta succedendo? >> chiese allarmato Andrea correndo incontro alla sua amica.

<< Non lo so, mi guardava assente senza rispondermi e poi è svenuto >> lo portarono in stanza, lo collegarono alla flebo e alla macchina dell'ossigeno.

<< Asia, e se facessimo un eco cuore? È l'ultimo esame disponibile che ci rimane. Magari ci da le risposte che stiamo cercando>> lei annuì seria, infilò le mani in tasca del camice.

<< Stai te qua con lui per favore, vado a preparare il macchinario per l'eco >> abbandonò quella stanza sempre più scossa e scoraggiata dalla situazione.

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