Capitolo Quindici

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Due giorni.
Erano passati due giorni da quando Asia aveva fatto quella scoperta che le aveva fatto crollare il mondo addosso.
Non sapeva bene come comportarsi, sapeva solo che, ormai, la parentesi si era definitivamente chiusa. Ancora una volta si era innamorata della persona sbagliata, ancora una volta aveva affidato se stessa a lui, a Gianluca Ginoble, che dopo tutto quello che era successo l'ha stretta troppo fino a romperla in mille pezzi.

Aveva fatto chiamare Andrea nel suo studio, il quale arrivò poco dopo.

<< Mi hai chiamato? >> le chiuse lui chiudendosi la porta alle spalle.

<< Si scusami se ti ho disturbato ma devo consegnarti dei fogli >> le rispose lei senza alzare lo sguardo, impegnata a spostare varie scartoffie sulla sua scrivania. Prese un foglio e ci diede una letta.

"Dimissioni del paziente: Ginoble Gianluca"

Prese la penna, diede una letta veloce a tutte le righe, poi inserì la data corrente e firmò per dimetterlo. Poi consegnò il foglio ad Andrea che la guardò accigliato.

<< Scusa ma perché non vai tu? >> le domandò non capendo.

<< Non mi va André, pensaci tu >> disse lei svogliata togliendosi gli occhiali e strofinandosi gli occhi.

<< E che fai non lo saluti? Si che poi la vita vi aspetta fuori ma >> venne interrotto bruscamente da lei che scattò in piedi.

<< Ma che vita e vita André... é fidanzato >> concluse lei in un sussurro. Il suo collega spalancò la bocca incredulo.

<< No dai, non ci credo. Sembrava così preso, così innamorato di te...>> commentò lui lasciando in sospeso la frase.

<< E invece no, a quanto pare. Sarà stato quell'attaccamento che avviene tra medico e paziente, quella cotta da salvataggio o come diavolo si dice >> disse lei in preda ad un pianto isterico.

<< Ehi, ehi, tranquilla. Fai un bel respiro profondo >> le suggerì il dottore vedendola in difficoltà e stanca di tutta questa situazione a cui aveva dato tanto.

<< Io ci credevo Andrea, ero davvero convinta che con lui avrebbe funzionato. Io gli ho dato tutto, sia come medico che come ragazza. Non capisco... ho sbagliato un'altra volta, non mi sono tutelata di nuovo >> disse con un nodo alla gola tentando di non piangere. Lui la afferrò e la abbracciò, ma si divincolò; << No, ti ringrazio ma no, crollerei definitivamente. Mi rimetto al lavoro >>

Andrea annuì e le lascio i suoi spazi abbandonando lo studio per avviarsi alla stanza di Gianluca che trovò in piedi, accanto alla finestra con già il borsone pronto.

<< Buongiorno. Questo é il suo foglio che attesta che lei é pronto per essere dimesso. Mi raccomando tenga d'occhio le lettere che arriveranno per i controlli periodici >> disse Andrea sorridente mentre gli consegna il foglio. Gianluca lo prese tra le mani e scrutò la sua firma in fondo al foglio.

<< Mi scusi la dottoressa Di Maio a che ora finisce il turno? >> chiese Gianluca alzando lo sguardo.

<< Alle 8 questa sera. Ma non può aspettarla qua, lei purtroppo deve lasciare l'ospedale, abbiamo nuovi ricoveri in arrivo >>

<< Si si, certo, ovviamente. Grazie >> concluse lui per poi prendere il borsone e uscire dall'ospedale.

Non si erano salutati, ne visti, ne parlati. Ma forse era meglio così, soprattutto per lei, non avrebbe saputo come comportarsi ne cosa dirgli; avrebbe continuato tranquillamente la sua giornata che si prospettava ancora lunga e impegnativa.

Molte ore dopo ritornò nel suo studio dove lasciò il camice, infilò la giacca di pelle nera, prese la borsa e si avviò agli ascensori per raggiungere il piano terra. Percorse il lungo corridoio e arrivò alle porte scorrevoli dell'uscita.

Si bloccò.

Poco lontano da li, trovò Gianluca, in piedi, che la fissava, con in mano un mazzo di rose rosse. Lei cercò di nascondere un sorriso e si avvicinò lentamente.

<< Ciao >> disse lui con quel sorriso da farla sciogliere.

<< Ciao >> rispose lei con voce bassa. Lui la guardò ancora, intensamente, e poi le porse il mazzo di rose che afferrò, nelle quali affondò il naso per sentirne il profumo.

<< Asia senti, io posso immaginare quello che tu hai pensato su di me in questi due giorno. Inutile dirti lasciami spiegare, perche non c'é nulla da dire, mi sono comportato male e me ne dispiaccio davvero molto. Ma non pensare che tutto quello che é successo li dentro resterà li dentro. Io voglio viverle ancora tutte quelle emozioni, tutti i tuoi sorrisi, le tue carezze, i tuoi baci. Voglio ancora provare quella sensazione di calma e sicurezza che solo tu mi hai saputo dare. Sei stata di più di un medico, sei stata fondamentale da molti punti di vista; io ho avuto bisogno di te, ma ne ho bisogno tutt'ora. Sei importante per me, davvero. Quindi qui, davanti a gente che ci guarda, ho intenzione di dichiarare il mio amore per te e chiederti se vuoi condividere la tua vita assieme a me >> concluse lui con un sorriso mentre stringeva una sua mano tra le sue.

Asia non rispose.

Semplicemente sorrise, si avvicinò al suo viso e lo baciò. Subito diedero vita ad un bacio passionale, carico di amore, di passione, di bisogno reciproco.

<< Ti amo, Gianluca >> lui le fece un buffetto sul naso e sorrise.

<< Ti amo anche io dottoressa >>

• FINE •

#spazioautrice:
Buonasera a tutti! Siamo arrivati alla fine della storia? Che ne pensate? Vi aspettate un finale del genere?
Che ne dite di questa coppia?
Vi volevo ringraziare tutti per il supporto che mi avete dato per questa storia, per i voti, i commenti, le visualizzazioni. Mi mancheranno questi due, ma d'altronde fine della storia, fine dei personaggi. Mi sono divertita molto a scriverla e spero che a voi sia piaciuta.
Un bacio a tutti, a presto con la prossima storia❤️

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