Capitolo Undici

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Incrociò le braccia sulla scrivania e ci lasciò cadere sopra la testa sconsolata. Socchiuse gli occhi e prese qualche respiro profondo; Asia nemmeno si rese conto che bussarono alla porta.

<< Asia...>> Andrea, il suo collega, la chiamò sottovoce e lei sollevò lentamente la testa.

<< Sono solo un po' stanca, scusami >> gli risponde lei strofinandosi gli occhi con le mani.

<< Vai a casa, ne hai bisogno. Sono giorni che non esci di qui, che dormi con lui, che non mangi come si deve... vai a casa >> Asia vide una cartellina tra le mani di Andrea. Lo guardò e gliela indicò.

<< Quelli sono i risultati dell'angiografia di Gianluca? >> il dottore abbassò lo sguardo e annuì solamente. Lei si alzò in piedi, appoggiò entrambe le mani sulla scrivania per sorreggersi e prese l'ennesimo respiro profondo.

<< Cosa dicono quei fogli? >>

<< Asia... >>

<< Andrea, che cosa dicono i risultati?! >> chiese lei con tono più duro.

<< Ascoltami, non sei lucida ora, sei stanca, hai bisogno di riposo, hai bisogno di metterti in questa faccenda con più tranquillità. Vai a casa, ti riprendi, ritorni e discuteremo sul da farsi chiaro? >>

<< Andrea non >> ma le sue parole furono interrotte dall'apertura della porta del suo studio.

<< Dottori, scusate l'intromissione, ma i parametri di Ginoble stanno cambiando rapidamente. La pressione è nuovamente in salita e gli abbiamo posizionato la mascherina dell'ossigeno >> Asia spostò rapidamente lo sguardo da Giada, l'infermiera, ad Andrea, il suo amico.

<< Coartazione aortica >> gli disse semplicemente il suo collega. La Di Maio sbarrò gli occhi.

<< Come ho fatto a non capirlo prima? Ecco perché nell'eco il flusso sanguigno era quasi bloccato. L'aorta si stringe a tal punto da non permettere al sangue di circolare liberamente >> la dottoressa appoggiò la mano allo stipite della porta per sorreggersi dopo la notizia ricevuta; << Dobbiamo andare da lui >>

Arrivarono entrambi nella stanza del paziente e si posizionarono attorno al suo letto accanto al primario di chirurgia.

<< I parametri non sono più stabili, la situazione sta peggiorando. Bisogna preparare la sala operatoria >> comunicò in modo freddo e deciso il chirurgo.

<< Si... si operiamo... naturalmente >> rispose distrattamente Asia, che si sedette sul bordo del letto accanto al paziente. Gianluca sollevò la mascherina per poter parlare più liberamente.

<< Il tuo collega mi ha gia detto tutto, io non... >> lei appoggiò il dito indice sulle sue labbra per farlo zittire.

<< Gianluca, è un'operazione complicata, è vero. Le probabilità di riuscita sono poche, ma noi ce le faremo bastare, ok? Andrà tutto bene >> lui scrollò la testa in segno di negazione spaventato. Lei si sollevò appena e gli lasciò un bacio sulla fronte; << Si invece, sei forte. Ce la faremo >> gli sorrise appena mentre gli riposizionava la mascherina sul viso.

<< Non c'è più tempo, vado a prepararmi per l'intervento >> comunicò Andrea il quale, però, venne interrotto da Asia.

<< No, mi preparo io, lo farò io l'intervento >> annunciò per poi avviarsi fuori la stanza.

<< Dottoressa Di Maio >> la bloccò il primario; << Io non le posso permettere di entrare in sala operatoria. Sa bene che non si possono operano amici, parenti o persone intime. È troppa coinvolta emotivamente e potrebbe essere d'intralcio durante l'operazione >>

<< Professore la prego, non può tagliarmi fuori. Lo sa che sono molto preparata per questo tipo di intervento. Ho seguito il paziente fin dal primo momento che ha messo piede in questo ospedale, non mi può tagliare fuori proprio ora, per favore >> Asia cercò di convincerlo in tutti i modi, ma egli era un uomo duro, apatico.

<< Mi dispiace, ma non sarà lei a fare l'intervento. Ora mi scusi ma il tempo stringe, dobbiamo prepararci >> la Di Maio rimase li, immobile, in mezzo al corridoio dove pochi minuti dopo gli passò accanto Gianluca già sedato.

<<Andrea...>> lo bloccò quasi con rabbia; << Tu sapevi del fatto che non sarei stata io ad operare vero? Per questo mi volevi mandare a casa, almeno una volta tolta dai piedi lo avreste operato a mia insaputa...>>

<< Asia ascolta...>>

<< Ah quindi è così... ma se fosse successo qualcosa? Se fosse morto o altro?! Non ve lo avrei mai perdonato, io amo quel ragazzo e dovevate avvisarmi delle vostre intenzioni. E adesso mi ritrovo qui, con lui li dentro e io non posso fare nulla >> disse tirando su con il naso e cercando di ricacciare indietro le lacrime.

<< Mi dispiace, ma ora devo andare >> le rispose semplicemente per poi entrare nel blocco operatorio.

Lei si sedette li, su una di quelle sedie blu sbiadito, che mettevano tanta tristezza.
Il tempo passava, la dottoressa aveva le braccia appoggiate sulle gambe mentre sfregava insieme i palmi delle mani.

Ad un tratto la porta scorrevole della sala operatoria si aprì e da dietro essa uscì Giada, l'infermiera che si avviò al centralino.

<< Abbiamo urgentemente bisogno di due unità di sangue gruppo A, la situazione è molto complicata e il tempo stringe >> disse molto velocemente.

<< Giada, che cosa sta succedendo? >> chiese Asia allarmata.

<< Ci sono delle complicazioni, scusami ma ero devo andare >> affermò liquidando la dottoressa molto velocemente.

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