Capitolo Quattordici

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Erano passati all'incirca due giorni da quando Gianluca si era svegliato ed era passato dalla terapia intensiva alla sua stanza.
Asia entrò lentamente e vide Gianluca coricato a letto con lo sguardo rivolto alla finestra dal quale si intravedeva, tra le fronde degli alberi, un cielo azzurro e qualche raggio di sole.

<< Non volevo farvi preoccupare e ho fatto bene così. É tutto risolto >> seguì qualche attimo di silenzio, probabilmente ascoltava la risposta proveniente dalla persona che si trovava all'altro capo del telefono; << ok, fate come volete. É giusto che fate come meglio credete. Ad ogni modo io sarò contento >> continuò lui. Annuì leggermente con la testa; << Ok, va bene, ciao >> blocca il telefono e lo appoggia sul comodino sul lato destro del suo letto.

<< Ehi >> disse Asia in un sussurro. Lui girò di scatto la testa verso di lei, sorrise e tese il braccio per farle capire che doveva avvicinarsi e afferrargli la mano. Ed é quello che fece; poi si abbassò di poco e gli lasciò un bacio sulla fronte dove lasciò anche una carezza. Gianluca afferrò la sua mano e iniziò a giochicchiare con le sue dita; << Ehi, che succede? Sei pensieroso>>

<< Ero al telefono con i miei genitori. Non me la sentivo più di mentire, gli ho detto dov'ero, tutto quello che é successo. Cioè Asia, capisci che se mi fosse successo qualcosa non me lo avrebbero mai perdonato. Mi avrebbero perso mentre erano ignari di tutto, credendomi in giro per lavoro, senza potermi salutare, senza potermi stare accanto...>> abbassò lo sguardo, prese un respiro e poi lo rialzò; << Io volevo proteggerli, non volevo che soffrissero. Ma era loro diritto sapere e quindi ho rivelato tutto. Erano a dir poco sconvolti >>

<< Ehi Gian, hai fatto quello che ti sentivi e va bene così, non fartene una colpa. Ora pensa a questi ultimi giorni e a riprenderti definitivamente >> gli disse sorridendo appena.

<< Sarà fatto capo >> disse facendo segno con la mano seguito da una sonora risata. Gli serviva davvero poco per ritornare ad essere se stesso, con quella calma e quel lato seducente che lo contraddistinguevano.

<< Quanto sei bello...>> disse lei appoggiando la sua mano destra sulla sua guancia. I loro sguardi si scontrarono per attimi che sembravano infiniti mentre le loro labbra si aprivano in un sorriso. Lui afferrò la sua mano lasciandole un bacio sul dorso di essa, per poi tirarla leggermente verso se stesso e far congiungere i loro sorrisi, seguito da un bacio lento. Si staccarono poco dopo rimanendo, però, a pochissimi centimetri di distanza, con i nasi che si sfioravano.
Asia, poi, appoggiò una mano sul petto di Gianluca e fece una leggerissima pressione.

<< Mi piace sentire il battito del tuo cuore >> disse lei in un sussurrò. A queste parole, Gianluca le fece abbassare il capo per farle appoggiare l'orecchio sul petto e ascoltare meglio.
Restarono così, in silenzio, lasciando parlare i loro pensieri e i loro sentimenti.

<< Asia...>> lei fece un verso strano come risposta; << Grazie >> disse sinceramente lui. Lei si sollevò appena e lo guardò per capire meglio; << Semplicemente questo, per tutto >> lei sorrise e poco dopo si aprì la porta.

<< Scusi, é lei la dottoressa di Maio? >> lei annuì leggermente sollevandosi dal letto di Gianluca; << Mi scusi se la disturbo, sono il dottor Adria, del reparto di ortopedica. Posso rubarle una mezz'oretta per un consulto su un intervento che dovrei fare tra stasera e domani mattina? >>

<< Certo, arrivo subito >> rispose lei con cortesia e professionalità. Si girò verso Gianluca e gli lasciò un bacio a stampo; << Torno da poco. Tu riposati >>

<< Vai a salvare il mondo, vai >> disse lui tra il divertito e l'orgoglioso. Lei fece uno sbuffo che uscì piu come una leggera risata e uscì dalla stanza assieme all'altro dottore dirigendosi al piano superiore.

Passarono quasi due ore abbandonanti quando Asia ritornò nel suo reparto per poi dirigersi nuovamente nella stanza di Gianluca.
Quando arrivò, aprì leggermente la porta ma la mantenne socchiusa sentendo Gianluca litigare con una ragazza.

<< Ma quando pensavi di dirmelo? Cioé i tuoi genitori mi hanno chiamato dicendomi che hanno saputo tutto stamattina. Ma cosa avevi intenzione di fare? Eh? Rispondimi >> Asia scrutò Gianluca dalla fessura e lo vide prendere un respiro profondo per poi iniziare a tossire leggermente. Allora bussò leggermente e poi entrò in stanza.

<< Disturbo? >> disse lei fintamente. Si avvicinò a Gianluca e gli mise una mano sulla spalla; << Il paziente non si può agitare, ha ancora bisogno di calma e riposo >> Asia appoggiò la sua mano sulla sua, ma Gianluca la sottrasse velocemente, come scottato. La dottoressa fece una faccia perplessa corrugando la fronte. Poi spostò lo sguardo prima su di lui, poi su quella ragazza; era quasi scocciata e batteva ripetutamente un piede a terra.

<< Comunque piacere, dottoressa Asia Di Maio, del reparto di cardiologia >> disse stringendo la mano a quella ragazza.

<< Piacere, Azzurra, la ragazza di Gianluca >>

E li, il mondo, le crollò addosso.

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