MEET PHIL

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Premessa: Non sono impazzita. So perfettamente che finora ho usato il passato remoto ;) ma da quando ho iniziato a scrivere questa storia sapevo che questo particolare capitolo  l’avrei reso al presente. Per ora buona lettura, vi spiegherò meglio dopo! Era solo per avvertirvi.
 
MEET PHIL
 
JOKER (POV)

Sbatto la testa contro il muro una, due, tre volte. Uno strano suono mi esce dalla bocca; è una risata? Un lamento? Non lo so. Forse tutte e due.
Sono appoggiato con la fronte sulla superficie fredda della parete di questo magazzino e fisso il muro grigio a due centimetri dai miei occhi. Le braccia a penzoloni. Ancora quel suono acuto che proviene dalla mia gola.
-Capo?- Jonny Jonny e quel suo tono di voce…di solito non mi irrita. Oggi invece gli farei un buco in testa.
-Si…- Biascico, appoggiando le mani al muro. Un attimo dopo colpisco ancora la parete con la fronte, un rivolo di sangue mi finisce in bocca. Lo sputo e mi volto lentamente.
Jonny Jonny fa finta di non vedere, come al solito, e inizia a blaterare di soldi, di cose che io gli avrei ordinato di fare…di qualche inutile criminale da quattro soldi da ammazzare…
Ma ho altro per la testa…quello che è successo due notti fa mi tormenta, mi fa dolere il cervello. Non mi do pace.
BATSY NON HA GIOCATO CON ME.
Come è stato possibile? Un noioso inseguimento in auto, finito con un banale e scontatissimo volo da un ponte in quel maledetto sputo d’acqua nel bel mezzo di Gotham. E poi? Sparito. Finito. Niente fuochi d’artificio…niente morti. Niente di niente. Nemmeno un maledetto ferito!
Che si sia annoiato di me? Mi passo le mani insanguinate tra i capelli, me li sistemo indietro più e più volte mentre vago con lo sguardo da un angolo all’altro della stanza. Che fine avevano fatto i tempi in cui io ammazzavo i suoi “collaboratori” a sprangate e lui mi distruggeva la faccia a forza di pugni, convinto che questo in qualche modo potesse riportare in vita il Robin di turno? Ogni volta che mi guardavo allo specchio e ammiravo quel capolavoro argentato che avevo in bocca, mi si dipingeva un sorriso nostalgico sulle labbra. Incredibile cosa fossi riuscito a fare con una pallottola fusa…
Mi serve distrazione, decido all’improvviso, il sangue che non smette di colarmi in gola.
Intanto Jonny Jonny ha rinunciato da un pezzo a parlare e se ne sta zitto, impalato sulla porta.
-Dove diavolo è Harley?- Gli chiedo, annoiato. Non la vedo da…non ne ho idea, ho avuto la mente troppo occupata per fare caso a lei. Qualche ora? Un giorno? Non lo so. Ma ora ho voglia di divertirmi…come solo lei sa farmi divertire.
Jonny Jonny alza un sopracciglio. AH! Allora sa farlo! Avevo sempre pensato che avesse una paralisi ai muscoli facciali, o qualcosa del genere…in ogni caso il sopracciglio si abbassa immediatamente e Jonny torna ad avere un’espressione assolutamente neutra. Prudente, rispettoso. Noioso.
Un tizio che non conosco entra dalla porta dietro Frost. Un tipo tutto d’un pezzo, vestito elegante…sembra un pinguino. Ha anche un fazzoletto nel taschino anteriore della giacca. Prima che possa aprire bocca, tiro fuori la pistola e gli sparo. Dritto in testa, non sono in vena oggi. Jonny sobbalza.
Mi chino sul tizio e gli estraggo il fazzoletto dalla tasca.
-…grazie…- Guardo Frost con aria interrogativa.
-…Phil- Mormora lui, deglutendo. “Jonny Jonny…stai perdendo colpi…”
-Grazie Phil…- Mi premo il fazzoletto bianco sulla fronte –Allora, dov’è finita Harley?-
Guardo un punto indefinito sopra di me –Ehm…capo…Harley non c’è…-
-E dov’è?!- “La scuoio viva. La scortico. La voglio”. Non mi piace quando fa qualcosa di testa sua!
Frost continua a guardarmi, incerto. Non mi piace quell’espressione.
Quanto tempo è passato dall’ultima volta che ho visto quella stupida?
Era con me ieri sera? No. Quella precedente? No. Chiudo gli occhi e sento una spiacevole sensazione a livello dello sterno. La scaccio via con un grugnito frustrato.
Mi passo le mani sulla faccia appiccicosa e inizio a ridere. Oh mio Dio…
“Batsy. Macchina. Fiume. Nuotare. Scappare. Abbandonare. Harley. Mia” …Il Pipistrellone si è preso la Mia Harley?
Continuo a ridere. Ho i crampi. Mi chino sul cadavere di Phil che mi ha gentilmente fornito il fazzoletto che ora giace a terra sporco di sangue, e gli appoggio la testa sul torace.
-Batman l’ha presa. Pensavo lo sapessi…era su tutti i giornali…- Mormora Jonny Jonny sopra di me, alzando un po' il tono di voce per sovrastare le risate che non riesco a fermare. Se solo potesse vedermi dentro…
-IO NON LEGGO I GIORNALI!- Sbraito tra le risate. Devo calmarmi. Mi alzo lentamente e mi avvicino a Frost, la pistola ancora in mano.
-Devi scoprire dove l’hanno portata…a meno che Batsy non abbia deciso di tenersela…- “Mia, è mia”. Accarezzo il viso di Jonny –Non mi deludere Jonny Jonny…so dove abiti…so a che ora la tua mogliettina torna a casa dal lavoro…sarebbe una vera tragedia se le capitasse qualcosa una di queste sere…hai capito bene? Mmmh?- Gli rivolgo un sorriso tirato,  mentre lui annuisce, impassibile. Se solo sapesse che l’odore della sua paura mi entra prepotente nelle narici e mi arriva fino al cervello…
Mi lascia solo nella stanza, così mi allento il colletto della camicia bianca e mi siedo accanto a Phil. Ma si, Phil saprà ascoltarmi sicuramente. E non mi interromperà, cosa che apprezzerò moltissimo.
-Si è fatta catturare…incapace. Inesperta…che si aspettava?-
“Che la tirassi fuori dalla merda in cui si era messa?”. Guardo Phil, gli occhi scuri sbarrati che mi fissano vuoti.
-…Tu dici, Phil? Ma avrebbe dovuto sapere che non è nel mio stile! Sai che ti dico? Ovunque sia, ce la lascerò marcire. Non mi serve…posso farne altre dieci, altre cento come lei!-
“Non mi serve, mi rallenta. Mi distrae”
“La voglio…è roba mia. L’ho creata io”
“E’ irritante, un’oca scema”
“E’ il mio capolavoro…”
Batman aveva voluto prendersela perché io, dieci anni prima, mi ero preso il suo Robin? Che strano rapporto avevano quei due, non molto sano! Un uomo grande e grosso che si porta dietro un ragazzino in calzamaglia verde…ogni volta che ci penso non posso fare a meno di ridere. Qualcuno avrebbe dovuto rinchiuderlo da un pezzo!
-Sai, Phil…quando l’ho vista per la prima volta ad Arkham, ho pensato che lei non c’entrasse niente con quella gente. Ho pensato che sarebbe stato fin troppo facile farle fare quello che volevo. Non chiedeva altro che affetto e attenzione. Potevo sfruttare la cosa a mio favore e ovviamente così è stato!- Prendo un braccio a Phil, glielo allargo e ci appoggio la testa sdraiandomi accanto a lui –Non essere così rigido!-
Mi sistemo per bene e fisso un punto indefinito del soffitto grigio -…Comunque, pensavo che una volta che mi avesse reso vita facile per uscire di li l’avrei fatta fuori. Invece in qualche modo, lei mi divertiva così tanto, che non volevo sprecare il suo potenziale, capisci? E poi nessuno mi aveva mai guardato con quello sguardo…lei farebbe qualunque cosa per me, capisci Phil? Mi fa sentire onnipotente…posso decidere di lasciarla in vita o di ammazzarla in qualunque momento e lei sarebbe comunque d’accordo con me. Posso farle credere qualunque cosa. Persino di essere innamorato di lei!- Rido –Sai cosa si prova ad avere un simile potere sulla vita, sulla mente, sulla volontà di un altro essere umano?- Phil non risponde -…immagino di no…-
Mi metto seduto lentamente –Penso che la lascerò stare…per un po'. Le lascerò un po' di tempo per lei. Impazzirà lentamente più di quanto non abbia già fatto- Mormoro, mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime e una risata macabra mi sfugge tra i denti.
“Ma lei mi serve, la voglio. ORA”
“NO!”
Sarà come ai vecchi tempi. Da solo. L’unico, vero Re di Gotham. Non mi serve una Regina.
 

Non so da quanto tempo sono sdraiato qui…ho perso la cognizione del tempo. Phil ha iniziato a puzzare sul serio, così l’ho lasciato un po' per i fatti suoi.
Ho una visione di me stesso senza di lei…ma è una visione…noiosa. Non voglio che qualcun altro si goda ciò che ho creato io, non voglio che Batsy rovini tutto come al solito! Semmai vorrò liberarmi di lei, lo farò io. IO.
-Che cosa hai fatto?!- Una voce bassa e distorta interrompe il groviglio impazzito dei miei pensieri. Ah, quindi è notte ora.
-Tu non riesci proprio a lasciarmi stare…- Mormoro, gettando la testa all’indietro finchè non lo vedo, al contrario. E’ dietro di me, è entrato dalla finestra.
Cammina velocemente fino a Phil, e quando realizza che è morto stecchito mi punta gli occhietti addosso e scuote la testa. “Suvvia, Batsy. Lo so che ti piaccio lo stesso”
-A cosa devo il piacere? Ti sei già preso il mio giocattolo preferito...non penso che sbattermi dentro ti darà la stessa soddisfazione…- Abbasso il tono di voce, ma rimango seduto nella stessa identica posizione.
-Non la cercare. Hai già rovinato abbastanza la vita di quella donna-
-Mmmmh? Pensavo proprio di volermela riprendere invece, sai? Non ho ancora finito con lei. C’è ancora tanto da fare…tanto da strappare…-
-Te lo ripeto. Lasciala stare. Forse un giorno potrebbe tornare ad avere una vita normale, se non interferissi più- Stringe i pugni. Si sta già spazientendo. Tipico.
-UNA VITA NORMALE?!- Scoppio in una risata convulsa. Batsy e le sue utopie! Patetico!
Fa per andarsene, poi cambia idea e si rivolge nuovamente a di me, che gli do le spalle –Non riuscirai mai a trovarla, in ogni caso-
Mi volto di scatto, ma lui è già scomparso. Lancio un urlo di frustrazione.
“Una vita normale…Sono IO la sua vita…”
-Jonny!?- Scatto in piedi, gli occhi sbarrati.
Dopo un istante lui entra nella stanza -Capo-
Mi fiondo su di lui e lo sbatto al muro –TROVALA! SOSPENDI TUTTO CIO’ CHE STIAMO FACENDO, LASCIA PERDERE TUTTO. TROVALA E BASTA…VI AMMAZZO TUTTI, TUTTI, SE NON LA TROVI! - Frost mi guarda dritto negli occhi, il respiro accelerato e un lampo di puro terrore che questa volta non riesce proprio a tentare di nascondere.
-Devo andare al…- Balbetta. Balbetta. Balbetta. Balbetta. Come un rammollito. Mi fa uscire di testa.
-Inizia dal GCPD, infiltrati e scopri chi è il morto che cammina che l’ha processata. Il resto lo sai. Non mi deludere Jonny Jonny…- Annuso il suo odore e gli do un bacetto sulla guancia, per poi allontanarmi da lui e godermi la sua espressione sconvolta.
-N-no J-
-Ah. E portami tutte le armi che riesci a trovare…pistole, fucili, mitragliatori…coltelli, tutto. Qualunque cosa-
-Certo- Mormora prima di voltarmi le spalle e sparire nuovamente oltre la porta.
“Devo fare una cosa…” Penso, posizionando la mia pistola sul pavimento, al centro della stanza. Forse è il caso che mi sbarazzi di Phil…Non è più tanto divertente.
 

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Allora, giovani ; ) Inizio con lo spiegarvi come mai il capitolo è al presente. La verità è che non riuscivo a immaginarmelo diversamente da così…volevo rendere al massimo (o almeno provarci) i pensieri che passano nella mente di Mr. J quando realizza che Harley non c’è più. Non come qualcosa di già accaduto, ma come consapevolezza che piano piano si impadronisce di lui e lo fa uscire fuori dai gangheri. Il conflitto interiore. La rabbia. E tutto il resto. Il passato remoto è più raccontare qualcosa…il presente è immediato. Più scarno e essenziale. Perfetto per un intermezzo come questo, a mio parere ^^
Dal prossimo capitolo comunque torna tutto “normale”, tranquille. Spero che non vi abbia dato fastidio o vi abbia spiazzato troppo che questo capitolo dedicato interamente a Mr. J (Phil approva) sia un po' più particolare e diverso dagli altri!

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