JONNY FROST (POV)
Non ero sicuro di come ci saremmo dovuti muovere da quel momento in poi. Eravamo appena arrivati in quella che fino a poche ore prima doveva essere stata una città piena di vita, mentre ora ovunque mi voltassi vedevo solo macerie e abbandono. Ok, Griggs prima di rimetterci la pelle ci aveva detto che Harley e gli altri erano stati spediti li perché era in corso un attacco terroristico, e li per li ci avevo creduto senza farmi tante domande…ma ora che osservavo quello strano fascio di luce bluastra che spuntava tra i grattacieli innalzandosi fino alle fottute nuvole mi permisi di farmi sorgere qualche dubbio.
-Fermati qui- Sibilò finalmente il capo, seduto accanto a me sul furgone, quando raggiungemmo uno spiazzo abbastanza largo e sgombro. Guardava fuori dal finestrino, impassibile. Quel suo silenzio prolungato, troppo prolungato, e carico di tensione, aveva fatto innervosire anche me. Nel cassone, legato come un salame, c’era Van Criss con la sua bella bomba impiantata nel collo. Sperai che disinnescasse alla svelta e senza problemi la bomba di Harley, una volta che in qualche modo l’avessimo avvicinata abbastanza…Joker non sembrava proprio in vena di giochetti.
Inchiodai ed entrambi fummo sbalzati in avanti –Frost, che diavolo ti prende…sembri…agitato. C’è qualcosa che ti preoccupa che lo zio J dovrebbe sapere?-
-No. Scusa capo- Mormorai incolore. In realtà si, c’era eccome qualcosa che mi preoccupava!
Primo: Che diavolo stava succedendo li?
Secondo: Come avremmo fatto a raggiungere Harley, che senza dubbio era circondata da squadre speciali armate fino ai denti? Non mi andava davvero di morire per salvare quella pazza.
Terzo: Nel caso in cui ne fossi uscito vivo, dovevo dire a Joker che mollavo. La speranza che avevo coltivato dentro di me, pensando che avrebbe capito, si affievoliva ogni volta che mi guardava.
-Hai promesso di non fare del male a mia moglie! Joker?!- Urlò Van Criss dal retro, distogliendomi da quei pensieri. Non ne potevo più di tutto.
Il capo attese un attimo prima di rispondergli, scrutandomi attentamente –Ma certo Doc. Sono un uomo di parola...-
Senza attendere la risposta di Van Criss, il clown scese e fece il giro del furgone, venendomi ad aprire la portiera. Non mi piaceva quell’atteggiamento. Sapeva tanto di presa per i fondelli…e quante volte lo avevo visto sfottere gente che dopo un minuto si era ritrovata con il cervello sparpagliato sul pavimento.
Cercando di mantenere un’espressione che fosse il più possibile neutra, scesi e lo seguii al centro di quello spiazzo.
-Perfetto…tu che dici, Jonny Jonny?-
-Perfetto per cosa?-
Joker si voltò e mi sorrise, velenoso –Per farci atterrare l’elicottero che il mio Panda1 ha dirottato…da chi pensi che abbia saputo che Griggs si prendeva delle libertà con la mia donna a Belle Reve? Chi pensi che si sia infiltrato tra gli uomini del colonnello Flag; che sta molto gentilmente portando in giro la MIA Harley in questo schifo di città; e mi abbia fatto sapere dove saranno tra una ventina di minuti?!...-
Quindi Joker aveva spedito il Panda (era assurdo che non sapessi il nome di quell’uomo, né lo avessi mai visto in faccia) a Belle Reve a controllare Harley durante quei mesi quando tutti noi idioti pensavamo che fosse depresso e fuori dai giochi? Allora Griggs non era mai stato necessario, se il capo aveva già occhi e orecchie dentro quel carcere…era stato tutto per il semplice gusto di ammazzarlo! Mi girò la testa.
Feci per dire qualcosa, ma lui si avvicinò a me e infilò le dita tra il colletto della mia camicia e la cravatta -…Tu sai un sacco di cose, Jonny Jonny…lo sai vero? Io mi fido di te…-
Annuii, abbozzando un sorriso tirato. Mio Dio, mi aveva in pugno, e quel che era peggio, aveva capito perfettamente che volevo andarmene.
Una volta, quando avevo iniziato da poco a lavorare per lui, mia moglie mi aveva detto “Meglio essere la mano destra del Diavolo, che mettersi sul suo cammino”. Avevo pensato che fosse vero…e lo pensavo ancora. Ma che succedeva quando con il Diavolo non volevi più avere a che fare? Si ragionava o si contrattava con il Diavolo? Non se era fuori di testa. Ero fottuto. Fottuto. Le mani mi si informicolirono, quando lo sentii trafficare con il nodo della cravatta.
-…Cos’è quella faccia? Aggiustati questo schifo- E detto questo si allontanò e si mise a scrivere qualcosa sul cellulare. Mi sentii un vero idiota…mi stavo facendo condizionare da me stesso e dalla paura che avevo di lui. Magari non sapeva niente…come poteva? Mi ero sempre comportato allo stesso modo con lui.
Sciolsi il nodo e me lo rifeci con mani tremanti, tenendolo d’occhio. Probabilmente stava avvertendo Harley che saremmo arrivati presto a portarla via di li.
Un istante dopo sentii il rumore di un elicottero in avvicinamento. Guardai in alto e lo vidi. Era il nostro uomo.
-Prendi Van Criss… - Mi ordinò infilandosi il telefono in tasca, ridacchiando per qualcosa che come al solito non capii.
-Andiamo Dottore. Ora la slegherò, e lei non deve in alcun modo tentare di aggredirmi, intesi?- Lo guardai di sottecchi, e lui annuì spaventato. Andava bene così.
Gli sciolsi il nodo che gli bloccava le gambe e lui si mise in piedi lentamente. Le sue ginocchia emisero uno scricchiolio.
Lo presi per un braccio, le mani ancora legate, e lo feci scendere dal furgone.
-Dove siamo?- Chiese guardandosi intorno confuso.
“All’Inferno” avrei voluto rispondergli, ma ovviamente quella sua domanda non prevedeva una risposta di qualunque genere.
Lo ignorai e procedemmo verso l’elicottero che intanto stava atterrando. Joker era in piedi nello stesso punto in cui lo avevo lasciato un minuto prima. Si voltò e venne verso di noi.
Van Criss mi si buttò letteralmente addosso, nel tentativo di ritrarsi quando il capo gli prese la testa tra le mani e appoggiò la fronte alla sua. I capelli verdi che si mischiavano a quelli castani del dottore.
-Shshshshshshsh. Mantieni la calma Van Doc. Tutto quello che devi fare è disinnescare la bomba che sai quando te lo dico io…e basta! Un giochetto!-
-Va bene, va bene!- Piagnucolò lui di fianco a me, facendomi salire una vaga sensazione di disagio, sia fisico che emotivo. Avevo voglia di vomitare.
-MERAVIGLIOSO!- Rise Joker, annusando Van Criss, che se possibile si ritrasse ancora di più. Povero cristo.
Intanto l’elicottero era atterrato e le eliche stavano iniziando a rallentare. Ne scese un uomo che non conoscevo, che si diresse velocemente verso di noi.
-Tu chi diavolo sei?!- Gli fece Joker, spingendo via Van Criss e guardando quel tizio con occhi spiritati.
Lui sembrò esitare e alla fine balbettò –Ehm…Patrick-
Joker allargò le braccia e scosse la testa –Patrick?-
-ll Panda…- Fece. Alzai un sopracciglio. Aveva un aspetto piuttosto ordinario…finalmente sapevo chi si nascondesse sotto quel costume. Un ometto di media statura, con pochi capelli e l’espressione di chi non ne può più.
Joker emise un sospiro che aveva un non so che della rassegnazione e si avvicinò lentamente a lui.
-Gli uomini di Flag?- Domando indicando l’elicottero e girandogli intorno.
-Tutti morti, come mi avevi ordinato…solo il pilota è vivo, è legato alla postazione di guida. Non ci darà problemi-
Gettai una veloce occhiata a Van Criss, che sembrava essersi rilassato un po'rispetto a prima. Lo tenni stretto comunque, e tornai a guardare Joker.
-“CI”?- Gli fece il clown allargando le braccia –Pat…che ti avevo detto a proposito del Panda?- Gli accarezzò il viso magro senza delicatezza. Chiusi gli occhi, sapevo perfettamente come sarebbe andata a finire. Ancora.
-Capo…non potevo infiltrarmi vestito in quel modo…-
-…Mi stai dando dell’imbecille? MMM? Non mi va di vedere la tua faccia, Pat. Non mi piace, non mi diverte…anzi mi deprime! Rispondi alla domanda…cosa ti avevo detto?-
-Che mi avresti fatto s-saltare la testa se mi fossi tolto il costume-
-E-SA-TTO! Ora però non ho la pistola, quindi devo ripensarci- Sospirò Joker mettendo il broncio.
Feci appena in tempo a notare il respiro di sollievo di Patrick, prima che il clown gli girasse di scatto la testa rompendogli l’osso del collo.
JOKER (POV)
"CRACK"
Lasciai che quel sacco di merda mi scivolasse via dalle mani e cadesse a terra con un tonfo fastidioso, godendomi l’espressione rassegnata di Jonny Jonny e quella terrorizzata di Van Criss. Che noia.
Lo avevo avvertito, quel Patrick…per colpa sua dovevo trovarmi un altro Panda adesso. Feci un veloce cenno a Jonny perché mi seguisse verso l’elicottero, e lui scattò come al solito.
“FINTO FINTO FINTO FINTO. TRADITORE”.
Non ero sicuro del momento in cui lo avevo perso…forse quando aveva iniziato a lasciar trasparire le sue emozioni e quello che gli passava per la zucca. Quando aveva iniziato a PENSARE. E adesso? Voleva andarsene, il verme. Si, certo…
E per quanto riguardava Harley, invece...me la sarei ripresa come avevo programmato sin da quando Batsy aveva insinuato che non l’avrei mai trovata “Scacco matto, pipistrellone”….ma solo per ammazzarla con le mie mani. “STUPIDA!”.
Tutto quel tempo che avevo sprecato per correrle dietro l’avrei potuto usare per fare cose di gran lunga più importanti, come far saltare in aria Gotham…e invece no! Si era fatta prendere e sbattere in carcere alla prima occasione! Buona a nulla…irritante, stupida oca!Mancava poco e poi avrei potuto strangolarla con le mie mani, liberandomi dalla sua presenza che mi rallentava e basta. Non la volevo e non l’avevo mai voluta…avevo voluto dimostrare qualcosa…era stato solo un gioco. Fine.
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1 Il Panda. So che nel film lo si vede anche nella scena in cui Joker cattura Van criss e che quindi non è possibile che fosse a Belle Reve infiltrato, per controllare Harley. Ciò nonostante dovevo per forza inventarmi un modo per spiegare quella faccenda (nei capitoli precedenti Mr. J aveva detto che “un uccellino” gli aveva detto che Griggs la infastidiva) e rendere plausibili le dinamiche del dirottamento dell’elicottero…quindi mi è saputa un’idea carina utilizzare l’Uomo Panda! Spero vi sia piaciuto il tutto 😆
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LIVE FOR HIM
Fanfiction-Non va bene. NON VA BENE!- -Co-cosa non va bene?- Balbettai in preda al panico. Lasciai il registratore sulla scrivania, mi alzai in piedi e andai verso di lui. -Non ti fidi di me, Harley!?- Ringhiò, gli occhi infossati che mi incenerivano e nello...