Questa roba ha due milioni e passa di visualizzazioni; mi sorprende che la Sperling & Kupfer non l'abbia ancora pubblicata per fare soldi facili e abbassare ulteriormente gli standard qualitativi della letteratura YA.
E io che mi lamentavo degli Harmony.
Serena Argante è una ragazza diversa dalle altre,grande secchiona ma simpatica e sociale allo stesso tempo.Non le importa dei ragazzi o perlomeno non le importa delle relazioni serie con i ragazzi,preferisce uscire,divertirsi e studiare soprattutto quest'anno che farà il quarto superiore per prepararsi meglio al quinto anno.Le sue idee sulla vita,ma più sui ragazzi,cambieranno però alla vista del suo nuovo prof.di greco,Riccardo Tierro.
Un uomo affascinante,colto e di una sensualità unica...
Non vi sentite già incuriositi, emozionati, intrigati, coinvolti, ammaliati? No? Bene, allora non sono l'unico stronzo. La nostra Serenella è diversa dalle altre, dunque, perché è brava a scuola e ha una vita sociale, cose che notoriamente si escludono l'un l'altra...
Strano, perché qua in facoltà il 95% delle ragazze è così ma shh! Non dite alla figliola che non ha nulla di speciale.
Ma affrettiamoci a smaltire i primi capitoli, ché la strada è lunga e impervia e io ho finito la birra.
(Also abituatevi alla mancanza di spazi dopo le virgole, non sarà l'ultima volta che li vedete.)
Capitolo 1
Era una giornata splendida, il sole illuminava la città come un fiammifero acceso in una stanza buia, faceva molto caldo per una giornata d'inverno.
Mi svegliai serenamente, spostai le tende e aprii la finestra, una luce calda attraversò il mio corpo;
era tutto così bello.
Malauguratamente dimenticai che fosse inverno e ne presi coscienza solo alcuni minuti dopo osservando lo zaino e la sveglia.
Capito? Lei riesce a vedere com'è il tempo fuori ancora prima di alzarsi dal letto e aprire le tende, viene attraversata dalla luce come un fantasmino e finisce in un trance catatonico.
Da notare la raffinata similitudine nella prima riga: lo sanno tutti che la luce di un fiammifero è paragonabile a quella del sole.
[EDIT: solo ora mi accorgo della contraddizione per una giornata d'inverno/dimenticai che fosse inverno. WTF, l'hai scritto tipo due righe più su. Autrice, ce la fai a scrivere senza contraddirti nel primo capitolo?]
Cazzo!!!
Sì, anche io.
Erano le otto meno un quarto ed esattamente quindici minuti dopo sarei dovuta essere seduta al mio banco.
Mi diressi verso lo zaino,scesi in cucina e presi una barretta al cioccolato bevendo il latte dalla bottiglia,impugnai le chiavi di casa e senza curare i capelli uscii fuori da casa. Corsi fino al portone della scuola dove ripresi fiato e salutai Rosa,adoravo quella bidella cercava sempre di aiutarci e forse era l'unica che sapeva svolgere (in modo meraviglioso) quel lavoro,ripartii più veloce di prima arrivando sull'uscio della porta,mi sistemai un po' i capelli ed entrai.Vidi la prof. Arguzzi che insegnava italiano fare l'appello,cercai di sgattaiolare verso il mio banco ma la prof. mi riprese e dopo un breve discorso (che non ascoltai minimamente) mi fece accomodare.
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Storie Stronze
HumorLa ghigliottina personale della Cavaliera Scalogna, per sbudellare le storie stronze ed esporle al pubblico ludibrio. Presenza di dialetto marchigiano, parolacce e umorismo becero senza freno. [SÌ SONO UNA RAGAZZA. La cosa di me maschio era partit...