Capitolo 10

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La morte mi sta letteralmente facendo impazzire.

Le sue mani esplorano ogni singolo centimetro della mia pelle che al suo passare diventa bollente.

Continua a lasciare marchi su tutto il mio corpo.

Le sue labbra raggiungono le mie in un bacio del quale lui ha il pieno controllo.

*

Si stacca dal bacio per gemere nel momento esatto in cui io spingo il primo dito al suo interno.

Tolgo il giocattolino da dentro di lui , facendolo piagnucolare in protesta.

Spingo due dita al suo interno per poi iniziare ad allargare la sua entrata.

Mi guarda con gli occhioni pieni di lacrime e le guance rosse e umide.

-cosa vuoi?- chiedo sapendo già la risposta.

-tieni le mani sopra la testa oppure smetto- fa quello che gli ho ordinato e io spingo anche il terzo dito dentro.

Tocco il suo punto prendendo un ritmo fisso.

*

Gemo non appena tocca il mio punto.

Rallenta i movimenti, andando a colpire il fascio di nervi al mio interno ogni singola volta .

Lo vedo rallentare fino a fermarsi , non appena porto una mano sulla mia erezione.

-nononononono- mi lamento quando toglie le sue dita facendomi sentire vuoto e non appagato.

-dove dovevano stare le mani?-

-sopra la testa ma- ma fa male - le lacrime bagnano il mio viso.

Mi riempie nuovamente con tre dita ma questa volta rimane fermo.

-ti piace essere riempito, vero? - mi limito ad annuire.

Mi spingo verso le sue dita ma mi fermo non appena sento la sua mano sui miei fianchi.

-vuoi che ti scopi forte?-

- sei crudele - dico con il labbro sporto in fuori.

Lo sento ridacchiare.

*

Gli mordo il labbro inferiore muovendo e arricciando le mie dita.

La sua bocca é oscenamente aperta , mentre continua a gemere.

So che c'è vicino quindi lo lascio venire.

-ho un problema da risolvere a causa del tuo essere così rumoroso -

Ho ancora i vestiti addosso...

ma credo sia solo questione di pochi secondi e questi ultimi raggiungeranno un angolo remoto della stanza.

Mi avvicino al suo collo e inizio a sfregare un punto reso sensibile dal mio marchio.

-mio - dico per poi mordergli il lobo.

*

Sto cercando di regolarizzare il battito del mio cuore.

Sono stanco ma sento il bisogno di sentire la morte dentro di me.

Lo spingo sul letto per poi mettermi a cavalcioni su di lui.

Lo guardo e mi rendo conto che nessun aggettivo é in grado di descriverlo.

Senza perdere altro tempo, allineo la sua erezione alla mia apertura, prendendola dentro di me tutta in una volta.

Inizio sin da subito a muovermi, anche se sento le lacrime rigarmi il viso.

Credi nella morte? -Fenji #wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora