Capitolo quattordici

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Le mani scorrevano lungo il corpo in modo frettoloso, cercando di eliminare la stoffa che divideva le loro pelli in minor tempo possibile. La bocca toccava quanto più riusciva senza staccarsi dal calore dell'altro, facendo sfuggire di tanto in tanto la lingua in una lunga lappata dal basso verso l'alto.
Gli artigli passavano pesantemente lasciando striature rosse, da alcune fuoriuscivano anche piccola gocce di sangue, ma non gli importava. Voleva godersi quello che aveva, come gli spettava di diritto.
« Fe–fermati... » sussurrò il ragazzo sotto il suo corpo, il viso rosso per l'improvviso calore che lo aveva colto dopo la serie di baci, le labbra ancora lucide e gli occhi liquidi, ma una piccola smorfia di fastidio a incorniciargli il viso.
Non lo ascoltò, continuando il suo lavoro facendo scivolare via i pantaloni del pigiama, dalle gambe lunghe e affusolate del ragazzo più giovane, lasciandolo solamente con un boxer nero a coprirlo. Era eccitato, voleva solamente affondare in quel dolce calore che gli spettava di diritto, tanto che senza tante cerimonie si strappò via i vestiti di dosso, rimanendo nella stessa situazione dell'altro.
Morse quasi con rabbia la spalla lattea del fidanzato lasciando il segno dei suoi denti umani di un rosso così contrastante da spiccare sul resto della figura.
« Non voglio, fermati, ti prego. » supplicò il giovane nascondendo il viso tra le mani, l'imbarazzo per essere nuovamente troppo debole per difendersi dal suo aggressore. Voleva solamente che finisse in fretta, nascondersi sotto le coperte e non uscirne più.
« Va tutto bene, ti piacerà. » ansimò Derek facendo illuminare gli occhi di rosso come ad intimargli di stare fermo e prendersi quello che aveva da offrire. Odiava quando le sue vittime si muovevano come pesci fuori dall'acqua nella speranza di tornare nel luogo a cui appartengono. Doveva semplicemente rimanere fermo, al resto ci avrebbe pensato lui.
« Ti odio. » sputò con rabbia Stiles facendo scivolare calde lacrime lungo le guancie e a Derek non interessò, semplicemente strappò l'ultimo indumento che li divideva.

« Der, svegliati, Der–bear. » la voce di Stiles lo riportò lentamente alla realtà. L'orologio a led segnava le 3:46 del mattino e Derek si accorse guardandosi le mani di essersi trasformato nel sonno. Si girò lentamente per guardare il suo fidanzato che lo osservava leggermente spaventato, l'odore di preoccupazione che appestava l'aria.
Si alzò a sedere guardandosi intorno, come alla ricerca di vestiti buttati per terra, ma il pavimento era pulito e Stiles completamente vestito al suo fianco. Non aveva gli occhi pieni di lacrime, le labbra non erano lucide e gonfie, ma soprattutto non lo guardava con odio, solo leggermente spaventato e preoccupato. Si sfregò gli occhi con i palmi delle mani cercando di scacciare dalla memoria l'incubo appena fatto.
« Tutto okay? » domandò Stiles prendendogli una mano facendo intrecciare le loro dita, gli occhi d'ambra che sembravano volergli leggere l'anima. Era la prima volta che l'adolescente aveva visto l'Hale avere un incubo, tanto da muoversi come un ossesso tra le coperte fino a farle finire a terra.
Derek annuì lentamente « Solo un brutto sogno. » spiegò tornando a sdraiarsi portando Stiles con sé, le braccia che circondavano il torace del giovane come a volerlo difendere dal mondo esterno, senza accorgersi che anche lui poteva essere un pericolo.
« Dormi ancora, è presto. » sussurrò lasciando un bacio sulla nuca del Compagno. Non aveva il coraggio di addormentarsi, la paura di rifare quel sogno era troppa, avrebbe vegliato sullo Stilinski che aveva ancora una brutta febbre da mandare giù.


Stiles allungò le mani verso l'Alpha aprendo e chiudendo i pugni « Noooooo, non andartene! » biascicò mentre Derek accendeva la TV infilando del videoregistratore un classico Disney da fargli guardare durante la sua assenza. Stiles poteva anche avere diciottani, ma il suo Compagno sapeva quanto andasse matto per i cartoni di Walt, soprattutto La Bella e la Bestia.
Noah era in casa e dormiva tranquillamente al piano di sopra, godendosi il suo giorno libero dopo aver fatto doppi turni ogni singolo giorno nelle ultime tre settimane. Non lo stava lasciando solo, sarebbe stato via nemmeno due ore, doveva solamente andare a fare un paio di domande a Deaton e poi passare a scuola per chiedere al preside altri giorni di riposo, certamente guadagnandosi l'antipatia dell'uomo, ma non gli interessava, voleva rimanere con Stiles in un periodo del genere, soprattutto dopo quelle foto, non si fidava a lasciarlo da solo. Qualcuno lì fuori li stava spiando e lui doveva scoprire chi fosse.
« Tornerò prima che tu te ne accorga. » gli disse lasciando due bottiglie d'acqua ai piedi del divano e diversi snack sulla coperta che lo avvolgeva. Il ragazzo mise su il broncio, ma non provò più a farlo rimanere, sapendo che anche Derek aveva cose di cui occuparsi e doveva cercare di comportarsi come una persona matura.
L'uomo si chinò per lasciare un casto bacio sulle labbra dello Stilinski e poi uscì dalla villa avviandosi alla sua Camaro.
Arrivò da Deaton che l'orario delle visite era già cominciato e fu costretto ad aspettare, seduto nella piccola sala d'attesa, quando fu finalmente il suo turno per entrare non si preoccupò nemmeno di salutarlo, aveva veramente fretta di tornare a casa.
« Ho sognato di... »
« Di costringere Stiles ad accoppiarti con te, immagino. » concluse il druido per lui sembrando quasi annoiato, come se fosse una cosa normale sognare cose del genere. Inarcò un sopracciglio chiedendosi come facesse a saperlo, quel tipo era proprio strano e non riusciva a decidersi se fidarsi o meno.
Deaton posò con cura i suoi attrezzi e tornò a guardare l'Alpha « Hai trovato il tuo Compagno, avete vissuto per tre anni avventure pazzesche, vi siete fidanzati e vivete a stretto contatto. Il tuo lupo sente il bisogno impellente di sancire il Legame tramite il rituale, ma tu ti ribelli e lo costringi a trovare un modo per invogliarti, attraverso i sogni in questo caso. » spiegò pulendo il tavolo dai peli del pastore tedesco che due minuti prima era stato sdraiato lì « Sì, diventerà pericoloso, quindi ti consiglio o di allontanarti da Beacon Hills – anche se dubito che tu lo faccia – o di parlarne con Stiles e compiere il rituale. » disse come se non stesse riferendo all'Alpha che doveva praticamente forzare il suo fidanzato, che era appena uscito da una relazione abusiva basata solamente sulla violenza sessuale, ad avere un rapporto carnale per adempiere al rituale tra Compagni o il suo lupo avrebbe preso il sopravvento decidendo di violentarlo, proprio come aveva fatto Theo.
Rimase senza fiato, non credeva che le conseguenze fossero così gravi al suo rifiuto di anche solo nominare il rituale al suo Compagno. Il suo lupo era pericoloso, doveva assolutamente trovare una soluzione o avrebbe dovuto fare i bagagli e andarsene lasciando il Branco al suo Beta più fidato. Avrebbe lasciato tutto per Stiles, per non ferirlo.
« Diventerà ogni giorno sempre più insopportabile. » pronunciò seriamente il veterinario facendo scorrere un brivido freddo all'Alpha lungo tutta la schiena. Si poteva morire per una cosa del genere.
Se il Compagno rifiutava di legarsi non ci sarebbero state conseguenze, se non una vita destinata alla solitudine, ma nel loro caso erano entrambi innamorati e il non poter trarre dalla loro relazione un rapporto carnale rendeva il lupo come impazzito, insicuro sull'amore provato dal Compagno che non voleva accoppiarsi.
Strinse i pugni sentendo gli artirgli penetrargli la carne, la sua stessa natura lo stava tradendo per renderlo il mostro che non era.
« Troverò una soluzione. » disse l'Hale prima di uscire sbattendo la porta, come sempre Deaton non si dimostrava particolarmente utile per risolvere problemi.

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