21. Siamo tutti un po' incasinati

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Ieri sera abbiamo improvvisato una discoteca con lo stereo e le torce dei cellulari. Ballavamo tutti quanti musica techno, che a dirla tutta, non mi fa impazzire. Però ci siamo divertiti.

Nessuno ha bevuto tanto da star male per fortuna, e siamo andati a dormire verso mezzanotte.

Ci siamo organizzati velocemente, sdraiandoci tutti appiccicati nel letto posteriore e sul materasso gonfiabile, solo Luke e Justin hanno dormito seduti nei sedili davanti. Una volta chiuse le tendine con l'universo disegnato sopra si è creata un'atmosfera fantastica e dopo qualche battuta di Bryan mezzo ubriaco, ci siamo addormentati tutti.

Mi stiracchio e mi guardo intorno. Sono l'ultima che si è svegliata a quanto pare.

Sento la voce squillante di Debbie e ridacchio uscendo dal furgoncino.

«Facciamo un giro per i negozi» propone.

«Sì, ma dopo pranzo dobbiamo partire, per mettere più distanza possibile tra noi e Boston. Vorrei ricordarvi che siamo minorenni scappati di casa» dice Justin con la voce ancora impastata dal sonno.

«In realtà tu e Luke siete maggiorenni» gli ricordo.

«Ma voi no» mi risponde scocciato.

Jack mi da il buongiorno usando il soprannome stellina come sempre.

Gli do un bacino sulla guancia.

Luke da ragione a Justin mentre sbadiglia.

«Io volevo rimanere anche stasera, andare in qualche pub, insomma, siamo a New York!» ribatte Debbie.

«Ci torneremo un giorno Debbs, però ora non possiamo, ha ragione Justin. La polizia ci cercherà anche qui. Tutti i giovani sognano di scappare a New York» dice Jack molto premuroso.

Prendo un pacco di biscotti e ne metto uno un bocca.

Che buone le gocce di cioccolato in mezzo alla pasta frolla, cazzo.

Mentre mi gusto il mio biscotto Bryan mi sorride e Ian infila una mano nel pacco prendendone due.

«Io direi di iniziare a vestirci, sono già le dieci» dico guardando l'ora nel cellulare che sta per spegnersi.

«Dobbiamo organizzarci anche per caricare i telefoni» aggiungo pensando a come fare.

Il cellulare e la scheda vecchi li ho buttati ieri in un secchio dell'immondizia vicino a un bar in cui ci eravamo fermati per pisciare.

«Potremmo fottere da qualche negozio dei caricabatterie portatili» propone Luke.

«Si ma vanno caricati anche quelli»

«Ci penso io, datemi i cellulari» dice Ian.

«Cosa pensi di fare?» gli chiede Justin.

«Li volete carichi o no?» risponde.

Gli porgo il mio «Spero che non succeda niente al mio telefono altrimenti ti ammazzo con le mie mani»

«Lo stesso vale per me» dice Debbie consegnandogli il suo.

Una volta che ha raccolto tutti i cellulari e i caricabatterie si allontana dicendo «A mezzogiorno qui»

Chi sa che strane idee gli passano per la testa.

Io e Debbie prendiamo gli spazzolini e i trucchi e li infiliamo nelle borse, andremo a sistemarci in qualche bar e poi facciamo un giro per il centro.

To risk  » Christopher McCroryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora