Capitolo 5

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Victoria.

Sono in classe seduta all'ultimo banco con Dylan. Per ora lui è impegnato a filtrare con una ragazza davanti a noi che ha addosso una "maglietta" se così si può chiamare che lascia scoperte le tette e gran parte della pancia, sembra quasi un reggiseno. Capisco che c'è caldo, capisco anche il fatto che abbia un fisico spettacolare, tonico e definito ma la decenza dov'è ? È evaporata?
Inoltre indossa una gonna che arriva giusta, giusta sotto il sedere e dei tacchi vertiginosissimi che probabilmente non sono neanche ammessi all'interno dell'istituto. Ha i capelli neri che entrano in contrasto con gli occhi azzurri.
Non mento, è bellissima ma conciata in quel modo sembra veramente un pagliaccio. Per non parlare del viso: chili di fondotinta e oltre all'eyeliner e il mascara ha anche un forte ombretto color oro e realizzato con molta cura come se fossimo veramente in una sfilata di moda.

-stai proprio bene oggi Dalila - si complimenta lui sporgendosi un po' più avanti.
Io sto per vomitare, giuro.

-grazie Dylan - dice con la voce della classica gallina da quattro soldi.

Soffoco una risata che però viene notata da entrambi. Se lei sta bene conciata in quel modo, io sono la modella più bella e famosa del mondo, la regina d'Inghilterra e la capo cheerleader. Tutto insieme.

-hai qualche problema?- chiede scorbutica.

-io? Nessuno - dico cercando comunque di trattenere le risate.

-forse è gelosa di me- dice Dylan ridendo e guardandomi di sottecchi.

-Oh, certo che sono gelosa di te, ti conosco da soli dieci secondi e ho capito che sei l'amore della mia vita. - dico guardandolo.

- non pensavo mi bastasse così poco tempo per avere questo effetto su di te- dice serio guardandomi.

-Infatti non hai nessun effetto su di me- rido veloce e lui alza gli occhi al cielo.

-sei la novellina tu, giusto?- chiede guardandomi con aria superficiale.

-mi chiamo Victoria- dico atona. Se mi chiama un'altra volta novellina le spacco la faccia.

-mmh interessante- dice come se volesse far ridere.

-sicuramente più della vostra discussione- mi sporgo sul banco e appoggio il mento sulla mia mano.

La sua faccia cambia radicalmente e vedo crescere nei suoi occhi chiarissimi un fastidio palese a tutti. Rido di gusto e mi giro dall'altra parte cercando di non scoppiare in una fragorosa risata, ma con mia grande sorpresa vedo Dalila girarsi e lo sguardo di Dylan su di me.
Ma che vuole?

Dylan.

-Bea?- chiamo.

-Dylan..- sussurra. Siamo seduti sul mio motore e stiamo vagando su di una strada. Tutto sembra procedere bene, lei avvolge le sue braccia al mio corpo e la cosa mi rassicura. Una luce mi acceca, è veloce e si avvicina. Non riesco a frenare e lo scontro avviene in un nano secondo. Sento un grido acuto e il tonfo del mio corpo sull'asfalto. Mi fa male tutto, il braccio destro mi pulsa e non riesco a muoverlo. Sento un qualcosa scivolare sulla mia pelle, qualcosa di liquido, di rosso.

-Dylan..- Bea allunga la mano verso di me e io cerco di afferrarla strisciando il mio corpo distrutto per terra ma non ci riesco. I suoi capelli biondissimi e lunghissimi sono sparpagliati sull'asfalto, alcune ciocche sono impregnate di sangue e i suoi jeans tutti strappati sulle ginocchia. La sua maglietta rosa è completamente sgualcita e il suo viso graffiato e violaceo su alcuni punti perde sangue dalla fronte. Vedo dei grossi rivoli strisciarle lungo la mandibola e arrivare sul suo collo.

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