Introduzione

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ED ECCO A VOI L'INTRODUZIONE REVISIONATA! Ho mantenuto moltissime cose proprio com'erano proprio per non stravolgere la storia, spero vi piaccia e al più presto caricherò gli altri capitoli❤
Un bacio!❤
Buona lettura!❤


Victoria.

-Mamma?- posai il mio zainetto blu nella mia stanzetta e corsi in quella della mia mamma. Avevo un disegno da mostrarle: la ritraeva sorridente e felice al mio fianco, anche se il suo sorriso ormai da molto non era più presente.

-mamma sei qui? perché non mi risp...- stavo per finire la domanda, ma aperta la porta, la stanza era vuota: il letto era rifatto e le tende, dopo tantissimo tempo, erano di nuovo aperte; la luce pallida inondava tutto intorno a me, per la prima volta, dopo tanti mesi, rivedevo il grande armadio in mogano con i disegni elaborati sulle ante, vedevo i tappeti chiari a contrasto con l'arredamento e i colori tenui delle pareti. Dopo tanto tempo. Piccola, piccola com'ero, mi presi di coraggio e decisi di entrare nella stanza e, una volta messo piede lì dentro, notai l'armadio aperto, completamente vuoto e, sul grande letto dalla coperta grigia, due buste con delle piccole parole scritte su di ognuna: due nomi; il mio e quello di mio padre.
Ricordo ancora il mio cuoricino di nove anni come faceva, ricordo le mie piccole mani che tremavano e i miei occhi riempirsi di lacrime che, però, riuscì a rimandare indietro. Mi avvicinai alla busta e la presi tra le mani: riconobbi la calligrafia di mia mamma, una calligrafia elegante e misurata nello spazio che aveva deciso di occupare. La aprì con gli occhi lucidi e un foglio con qualche parola scritta mi accolse.

"Cara Victoria,

quando leggerai questa lettera io sarò ormai lontana, ho deciso di andarmene e trovare una vita migliore di quella che mi sono costruita con te e tuo padre. Non ce la facevo più e nonostante la mia mente dicesse di rimanere, il mio cuore diceva di fuggire. Ma tu continua a vivere la tua vita. Non pensarmi più, fa come se io non fossi mai esistita. Sarò egoista, lo so, ma ho bisogno di allontanarmi, di andarmene, di non tornare mai più. Non cercarmi, perché ,anche se un giorno dovessi riuscire a trovarmi, io per te non sarò più nulla. Abbi cura di papà, lo lascio nelle tue mani. Non ti biasimerò se tu incomincerai ad odiarmi con il passare del tempo. Addio, non cercarmi mai e sii forte, se non per me per tuo padre.

mamma."

Rilessi più volte quello stupido foglio, quello stupido pezzo di carta con il quale mia madre mi abbandonò.

Non riuscivo a capire il come e il perché di quel suo gesto e, sinceramente, non lo capisco neanche ora.

Perché a me? Perché? Pensavo in continuazione.

Non aveva nient'altro da dirmi se non quelle stupide parole?

"Sii forte."

Ma come potevo esserlo?

Piansi ma non dissi nulla; mi sdraiai soltanto dalla parte del letto mia madre occupava al buio, tra i suoi singhiozzi e le sue grida quasi isteriche.
"Depressione" continuavo a sentire dalle bocche dei medici e di mio padre quando parlava al telefono.
Mi portai la lettera vicino al mio cuore e chiusi gli occhi. Ero convinta che se dopo pochi secondi li avessi aperti, lei sarebbe stata di nuovo qui, non più triste, non più al buio, non più con le lacrime agli occhi, ma solo con un bel sorriso sul volto. Quello che non vedevo ormai da due anni e, probabilmente, che non avrei rivisto per tanto tempo ancora.
Promisi a me stessa di non piangere mai più, lo promisi a me stessa, lo promisi a "quella madre" e lo promisi per mio padre. Se n'era andata e, da quel giorno in poi, il mio corpo si ricoprì di una corazza indistruttibile e imperforabile che mi avrebbe protetto da tutti e da tutto; allontanai da me chiunque mi conoscesse, compreso mio padre, il quale, non appena quel giorno tornò a casa e mi trovò nella sua camera da letto, inerme sul materasso, gli si riempirono gli occhi di lacrime e, dopo aver letto la lettera che mia madre gli aveva lasciato, si avvicinò a me e mi abbracciò fortissimo stringendomi a se come se fossi per lui la cosa più preziosa. So cosa provava in quel momento: paura.
La paura che io tra le sue braccia potessi scappare o scomparire come l'amore della sua vita, ma ciò che lui non sapeva e che io non gli ho mai detto è che non lo avrei mai abbandonato.
Mai.


SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutti! Mi chiamo Melissa, come avete potuto notare dal mio profilo, e ho deciso di scrivere qui la mia storia. Scrivere è sempre stata la mia passione. Mi sento libera quando lo faccio e quel tempo che impiego mi fa allontanare dalla vita di tutti i giorni per farmi, invece, cimentare nella vita che io creo nella mia fantasia, detto questo, adesso, vi lascio alla storia. 🎈

Fatemi sapere nei commenti cosa ne pensate 🎈

FINALMENTE HO COMPLETATO LA REVISIONE DI "SOLO TU" E PIANO, PIANO, PUBBLICHERO' TUTTI I CAPITOLI!

 

Solo Tu #watts2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora