La nave non era una che conoscessi, che fosse per fama o per conoscenza diretta. Riuscivo solo a vedere che era a dir poco enorme.
《Mai vista prima, Yuichiro?》 chiese il capitano venendomi accanto.
《Non è della patria e non credo sia molto nota, o almeno di nome ne avrei sentito parlare》
《Sono in molti, secondo te?》
《La nave è grande. Potrebbe contenere migliaia di uomini come non più di cinque》 dissi accarezzando l'impugnatura della spada.
《Una sorpresa, quindi. Nel dubbio, io starei pronto all'attacco. E tu pure, dato che sei un buon spadaccino》
Sentii montare quasi subito la rabbia. Mi aveva appena battuto, quel maledetto. Mi sapeva tanto di presa per il culo.
Il capitano andò a dare ordini a tutti della ciurma, mentre io osservavo la nave avvicinarsi lentamente.
Tutti si misero in posizione. Io rimasi in guardia. Potevo fuggire da quella nave, forse.
La nave affiancò quella su cui ero. Era grande il doppio o il triplo e, quando dei ponti da arrembaggio scesero e si ancorarono alla nostra nave, notai che lo era anche il numero di uomini.
Mezzo secondo dopo era battaglia.
Tutti iniziarono a combattere con grazia e bravura, mentre io mi misi in un angolo a studiare il nemico come non avevo mai fatto.
Era numericamente più forte, ma più che addestrati i combattenti sembravano solo aggressivi. Non erano adatti alla guerra. Il capitano però era già più interessante: vestito un po' da pezzente come qualunque pirata, sovrastava tutta la folla e osservava ogni cosa, cercando i punti forti.
Il pirata puntò Mika e, con un rapido movimento, lo attaccò.
Il capitano non si fece cogliere alla sprovvista, ingaggiando in mezzo ai pirati minori un combattimento che di più violenti non ne avevo mai visti.
Mi concentrai su tutti i presenti. Da che parte dovevo stare?
Da coloro che mi avevano imprigionato ma erano stati amichevoli o da coloro che potevano ridarmi la libertà come potevano buttarmi in una cella a marcire?
Vidi da lontano Yoichi cadere a terra, sovrastato da un pirata grosso il doppio di lui.
Non avevo dubbi su che parte prendere.
Afferrai la spada e mi buttai nella mischia.
Se prima il gran numero di pirati nemici stava avendo la meglio, il mio arrivo bilanciò le sorti della battaglia.
Scagliai lontano e uccisi il pirata che stava per uccidere Yoichi, poi attaccai tutti i pirati che trovavo. Gli altri membri della squadra di Mika si rianimarono e ripresero a combattere, imitandomi.
Continuai a combattere incessantemente finché uno sgambetto non mi fece finire a terra con un urlo sorpreso.
Un attimo dopo il capitano mi salì sopra mettendosi a cavalcioni su di me.
Che ne era stato di Mika?
L'uomo mi osservò con sguardo assassino, poi urlò qualcosa di incomprensibile - forse "muori, brutto bastardo!" - e, buttata da parte la spada, iniziò a riempirmi di pugni.
Riuscii a parare forse i primi tre, quattro colpi. Dopo venni letteralmente pestato a sangue.
Quando smise temetti che stesse per uccidermi definitivamente - il che, con il dolore che stavo provando, non sarebbe stato nemmeno tanto male -, ma il colpo non arrivò. Mi azzardai ad aprire gli occhi - o meglio, l'occhio; l'altro non riuscivo ad aprirlo - e vidi che si era bloccato, dei rivoli di sangue che gli colavano dalla bocca lungo il mento e gli occhi sbarrati. Al centro del petto sbucava la lama di una spada.
Mika comparve dietro di lui e disse: 《Non spetta a te decidere quando deve morire》
Estrasse la spada dal corpo del pirata e gli tirò un calcio, togliendomelo di dosso.
Per poco non scoppiai a piangere di gioia e di dolore. Ero ancora vivo.
《Yoichi, ci sono dei nemici sopravvissuti?》
《Pochi, signore. Forse ce ne sono anche nella nave stessa, che non hanno preso parte allo scontro》 disse il ragazzo entrando nel mio campo visivo. Fui sollevato di vedere che stava bene.
《Bene. Porta Yuu nella mia cabina insieme al medico di bordo e curatelo. Gli altri, che seguano i miei ordini》
Lo ascoltai distrattamente mentre ordinava di legare i prigionieri e che qualcuno restasse lì a controllarli, mentre lui e gli altri entravano nella nave ad ispezionarla.
Nel frattempo, Yoichi mi alzò delicatamente. Dovevo essere più leggero di quel che pensassi, mi dissi mentre venivo trasportato.
Mi depositò sul letto, poi lo sentii confabulare con il dottore. Un attimo dopo sentii una voce ovattata ma chiara parlarmi.
《Ascoltami, Yuichiro. Le tue ferite sono abbastanza gravi e noi non abbiamo qua alcun tipo di calmante o sedativo. Ora ti legheremo in modo che tu non ti possa ribellare, dopo ti cureremo. Okay?》
Mossi lievemente la testa come affermazione e lasciai che mi legassero. Quasi non sentii nulla; le ferite si stavano accertando di essere ben percepibili anche solo ad un respiro.
Faceva male. Non sentivo un dolore simile da tempo immemore ed era un dolore che non volevo ricordare.
Sentii qualcuno toccarmi la faccia e urlai, cercando di divincolarmi. Non riuscii a fare nulla, legato com'ero.
Li sentii confabulare, dopo un paio di mani mi premettero contro il letto tenendomi per le spalle, mentre altre due mi sistemavano le ferite.
L'ultima cosa che sentii, prima di perdere i sensi, era un acuto dolore che veniva dal centro della testa.
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My Captain || Mikayuu
FanfictionQuel giorno Yuu si era svegliato di ottimo umore. Il tempo era ottimo, c'era un vento perfetto e le correnti portavano pure pesce in abbondanza. Non poteva certo non rovinare tutto preannunciando un attacco da parte di una nave pirata. Il capitano M...