«Orki! Orki! Orki!» urlava la banda da guerra di Zal'thar Kuore di Ferro, facendo risuonare di grida l'immensa sala di un vecchio incrociatore imperiale, incastrato malamente tra decine di altri relitti astraili, schiacciati e compattati tra di loro dalle forze incomprensibili e occulte del Warp. Il kapoguerra, in piedi su una catasta di vecchi altari ed insegne dell'Imperium, ruggiva alzando la kela potenziata al soffitto costellato di volte a crociera, fiaccole e insegne con glifi orkeschi.
Dork stava in fondo, urlando insieme agli altri; il discorso di Zal'thar non lo aveva convinto particolarmente, e il suo urlo di battaglia era echeggiato più fiacco e debole del solito. Qualcosa trotterellava nella testa di Dork da un po' di tempo, qualcosa che aveva a che fare con zanne, kapi, armi più grosse, e altre zanne; mentre nei corridoi dello Space Hulk altoparlanti improvvisati gracchiavano la voce bestiale del kapoguerra, restituendo all'infinità di orki assiepata in ogni camera l'incoraggiamento gorgogliante del loro comandante, Dork pensava - o intuiva – che era venuto tempo di cambiamenti.
Urlò più forte, sovrastando la voce di un kapo accanto a lui; quello si girò a guardarlo, mostrandogli i denti rotti e ingrossando i bicipiti pieni di bulloni e chiodi, ma Dork sostenne il suo sguardo e ricambiò mettendo mano alla piztola. La sollevò verso di lui, piano, e solo quando vide qualcosa di simile alla paura negli occhi dell'altro orko, si decise a levarla in alto e sparare. Esaltati, gli altri della banda fecero lo stesso, e così il kapoguerra con i kannoni che aveva montati al posto del braccio, e presto la sala fu tutto un fragore di armi automatiche e proiettili che rimbalzavano qua e là, uccidendo le kakkole e gli zquig più sprovveduti, mentre la banda celebrava la WAAAGH e la sua stessa potenza.
Il kapo alzò il suo fucile, sparando in aria e dando una strana occhiata a Dork, qualcosa che Dork stesso immaginò che fosse sospetto; strillò ancora più forte, più forte del rumore degli spari, quando finalmente il kapoguerra, urlando, diede l'ordine al Mek, e lo Space Hulk iniziò a vibrare, tremare come se fosse finito dentro un colossale fiume in piena, mentre il Warp attorno sfrigolava, ribollendo rombante, e l'ammasso di relitti si faceva strada in una breccia verso il mondo materiale, davanti al sistema di Ardesil.