AURORA'S POV:
"Eccomi!" grido entrando dalla porta per farmi sentire da mia madre che si trova in cucina.
"Ciao tesoro, come stai? Come è andata a scuola?"
"Tutto bene mamma, ho terminato tutte le interrogazioni del primo quadrimestre... ora sono finalmente
"L I B E R A", rispondo scandendo bene ogni lettera.Mia madre ride e dice
"Finalmente! Allora dopo puoi aiutarmi con le faccende domestiche"
What?
"Ora che ci penso... devo studiare filosofia per lunedì"
"Ma hai sabato e domenica"
"E allora?"
"Tentativo non riuscito, mi dispiace tesoro", dice mia madre facendomi una smorfia.
"Vado in camera mia, chiamami quando è pronto", dico dirigendomi di sopra in cameretta.
Entro, butto la borsa per terra e mi lascio cadere sul letto.
Mamma mia che giornata, ragazzi.
Chiudo gli occhi e faccio un resoconto di quello che è successo oggi.
Giornata piuttosto movimentata, ma non monotona come le altre.
Ho passato un po' di tempo con il mio vicino e devo dire che non sembra affatto male.Non nego che sono un po' imbarazzata quando sono con lui, anche se devo ammettere che ci sa fare.
È diretto, non fa giri di parole quando deve chiedere qualcosa, arriva al punto, e a me piacciono le persone che sanno quello che vogliono.
Mi ha chiesto di uscire con lui domani sera, ma ho preferito non rispondergli. Alla fine lo conosco da due giorni.
Forse ho frainteso.
Vuole semplicemente prendere un caffè con me.
Quindi dovrei accettare?
Nononono.
Non abbiamo niente di cui parlare.
Però sarebbe un buon modo per svagarmi e fare nuove amicizie...
Quindi dico di sì?
Uffa, ma perché noi donne ci facciamo così tanti problemi?
"Auri, è pronto!", sento chiamare mia madre dal piano inferiore.
A proposito non le ho ancora raccontato dei nuovi vicini. Scendo le scale, vado in cucina, mi siedo a tavola e inizio a parlare
"Mamma, lo sai che abbiamo dei nuovi vicini?"
"Sì, i Ferrante", risponde con tono secco mia madre.
Ferrante? Allora questo è il cognome di Luca.
"Credo che siano loro. Lo sai che il figlio maggiore, Luca, ieri mi bussò per presentarsi e stamattina mi ha accompagnato anche a scuola. Lo vedo un tipo gentile", dico mettendo un boccone di pasta al pesto in bocca.
Noto mia madre impassibile e gesticolando la mano davanti al suo viso chiedo
"Mamma? Ci sei?"
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Quello che non dimentica il cuore
RomanceIo non ho smesso di aspettarti, ho smesso di sperare che torni, ma non ho smesso di aspettarti, credimi. Io sono qui che non mollo... e ce ne vuole di coraggio ad aspettare chi non torna, ma io sono forte, credimi. Lo faccio per me... e magari per...