Capitolo 17

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"Non ti azzardare a toccarmi", grido voltandomi per uscire fuori dalla camera da letto di casa sua.

Ma come ha potuto farlo?

Da quando ci siamo fidanzati la nostra è sempre stata una relazione complicata. I continui tiri e molla a causa della nostra incompatibilità caratteriale sono frequenti, ma alla fine uno dei due è sempre ritornato dall'altro.

Non so se l'amore sia un'ossessione, quella parte malata che deriva da un amore sbagliato.

Come si può essere tormentati in ogni istante della tua vita sempre dalla stessa persona? La sua immagine è sempre presente nella mente, come un tornado che ti spiazza via qualsiasi pensiero che non gli riguardi.

Non è nemmeno colpa sua, credo. È colpa mia e di quanto abbia investito all'idea di un futuro insieme.

Non mi ritengo l'unica persona sulla faccia della terra che immagina di avere una famiglia con la persona amata. Purtroppo quando si è innamorati iniziamo a percepire le cose in maniera diversa.

Tutto intorno a noi diventa più bello, le cose iniziano a splendere. C'è solo l'armonia della felicità che ci circonda.

Però c'è sempre qualcosa che spezzi l'armonia. La felicità diventa tristezza e la luce diventa buio.

Non so se avrei perdonato Luca per quello che ha fatto. Ma sicuramente niente più tra noi sarebbe ritornato come prima.

In lui ho ritrovato un complice, un amico nonostante il mio scetticismo iniziale. Per questo fa ancora più male dover affrontare questa situazione.

Purtroppo le persone sono nuove solo il primo giorno, dopodiché sono persone che ti faranno felice, ti deluderanno e... ti spaventeranno un po'.

A passo spedito vado verso l'uscita cercando nel frattempo le chiavi della macchina dalla borsa.

"Ma dove cazzo le ho messe!", grido in preda al panico.

Sussulto quando vengo afferrata da dietro per la borsa scontrandomi contro qualcuno.

Riconoscerei tra mille quel profumo di menta e il calore del suo corpo.

Mi allontano di scatto colpendo con la mano seccamente il suo volto in uno schiaffo.

"Mi fai schifo", mormoro con la mano dolorante per aver sferrato un colpo abbastanza forte.

"Lascia che ti spieghi...", mi chiede con occhi imploranti.

Non sarebbe cambiato nulla ma una parte di me ha voglia di ascoltare le ragioni che l'hanno spinto a fare ciò.

"Hai 30 secondi", dico alzando il mento e incrociando le braccia al petto.

Annuisce e inizia a parlare

"La tua amica", mormora facendo con  le dita le virgoletta alla parola amica, "mi ha ricattato"

"Che?", chiedo incredula.

"Sì... Rossella mi ha detto che avrebbe manomesso la tua auto se non l'avessi portata qui. Inizialmente doveva essere solo un pomeriggio in cui l'avrei dovuta aiutare in matematica... ma poi... Senti, l'ho fatto per te", boccheggia gesticolando e so che quando lo fa è perché è nervoso.

"E tu hai preferito stare con lei piuttosto che dirmi la verità? Non hai pensato che sarebbe stato meglio dirmelo anziché fare tutta questa buffonata? Probabilmente quello che avrebbe ottenuto qualcosa da questa situazione non è solo quella puttanella che ora sta di là ad aspettarti per continuare il lavoretto che aveva iniziato con te. Ma anche tu avevi voglia di spassartela con qualcun' altra. Tanto lo sappiamo benissimo la persona schifosa quale eri! Andavi a letto con la prima che era disposta a dartela. Il lupo perde il pelo ma non il vizio e tu mi fai solo schifo!", sono scoppiata.

Mi sento così umiliata. Mi viene da piangere...e infatti le lacrime ininterrottamente iniziano a scendere sul viso.

Noto sul volto di Luca una risata amara. Poggia la sua grande mano sulla guancia su cui ho sferrato lo schiaffo massaggiandosela.

"Capisco che ora sei arrabbiata ma so che con il senno di poi capirai"

Straluno gli occhi, gli rivolgo un ultimo sguardo con disprezzo e poi a passo spedito esco fuori di casa scendendo a passo veloce le scale.

"Aurora, ti prego!", sento gridare quando ormai sono uscita fuori dal palazzo. Controllo di nuovo la borsa per trovare le chiavi dell'auto ma poi mi ricordo di averle messe nella tasca posteriore dei pantaloni.

Guardo il cielo colorarsi di mille colori: rosso, giallo, arancione, rosa...
Il sole autunnale inizia a calare e il freddo inizia a sentirsi.

Sospiro.

Raggiungo il lato opposto del marciapiede dove è parcheggiata la mia panda, mi infilo dentro e in un batter d'occhio sfreccio via allontanandomi dal tornando che mi ha travolto negli ultimi minuti.

Non posso credere che una delle mie migliori amiche mi abbia tradito. Che abbia fatto tutto questo. Ma la domanda è

Perché?

Questo succede quando dai l'anima alle persone che ami... di cui ti fidi.

Non puoi contare su nessuno se non su stessa.

Le persone ti pugnalano, sono egoiste e scambiano la tua fragilità, disponibilità in stupidaggine.

In autostrada per fortuna non c'è tanto traffico e ne approfitto premendo ancora più forte l'acceleratore.

Mi sposto sulla corsia di sorpasso e continuo ad accelerare arrivando ai 140km/h superando il limite di velocità.

Cerco di rallentare premendo sul pedale del freno, ma non funziona.

Cavolo, ma che succede?

Mi abbasso per controllare il pedale ma vengo presa di sprovvista quando  un furgone bianco che mi precede dalla corsia di circolazione passa a quella di sorpasso a tutta velocità facendo capovolgere la mia auto dall'altro lato dell'autostrada.

Mi schianto con la testa sul parabrezza rompendolo ritrovandomi fuori dall'auto piene di graffi a causa delle schegge di vetro che mi hanno ferito.

Casco a terra come un peso morto  battendo il capo sulla strada ruvida perdendo i sensi.

Buio.

ANGOLO AUTRICE:

Salve a tutti!
Spero che la storia vi stia piacendo e ve ne sarei grata se esprimeste un giudizio nei commenti, anche se negativo e se cliccaste la stellina per far conoscere questo racconto.

xoxo
-F

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