DUE ANNI FA:
''Tu non puoi capire ieri chi ho incontrato alla fermata!''
''Chi hai incontrato?', chiedono all'unisono Martina e Rossella.
''Se ve lo dicessi che indovinello sarebbe?'', divago.
''Oh mamma mia, ma quanto sei misteriosa? Manco fosse il terzo misterio di Fatima!'', esclama Martina alzando gli occhi al cielo.
''Ho incontrato lo stronzo che si è fatto la buona parte delle ragazze di questa scuola''
''Stai parlando di Luca?'', domanda interessata Rossella.
''Luca?'' E così che si chiama?
''Se è alto, bello, con capelli e occhi nocciola che solo se ti guarda ti fa venire un orgasmo, sì, si chiama così', mi risponde sognante.
''L'hai squadrato bene, vedo'', osserva Martina.
''No, non è così. Qui tutto lo conoscono per la sua fama... e pure voi''
''Per la sua fama sicuramente. Quello se ne fa una al giorno diversa''
''E non potete sapere con chi l'hanno trovato l'ultima volta nel bagno della scuola'', continua Rossella.
''Con chi?''
''Con Lucia Galgagni''
''Noo! E a te chi l'ha detto?'', chiede Martina incuriosita.
''A scuola non si parla d' altro. Pare che a trovarli sia stata la prof. di inglese''
''Quanto avrei voluto assistere alla scena!'', sbotta Martina quasi dispiaciuta.
''Non ci posso credere...ma ha solo sedici anni!'', esclamo incredula.
''Oh, siamo nel ventunesimo secolo, sarebbe strano se si fosse ancora vergini''
''Scusa, ma io non la penso come te. La verginità è una cosa personale, che si dovrebbe perdere con la persona che ami... e che ti ami''
''E fu così che restò vergine a vita'', mi schernisce Martina facendomi ridere.
''Cretina''
Dopo un po' la campanella che annuncia la fine dell'intervallo richiama la nostra attenzione, così io e le mie amiche decidiamo di ritornare in classe prima che entri il prof di matematica.
Per fortuna è un tipo alla leggera e nonostante non capisca la maggior parte delle sue spiegazioni, trascorro le sue ore sempre con molto piacere.
''Oh, ho scordato il telefono sul davanzale della finestra, torno subito'', la solita sbadata.
Ripercorro il corridoio ormai vuoto velocemente sperando che nessuno l'abbia preso o che almeno se l'hanno trovato di averlo dato in custodia alla bidella.
Con la testa nelle nuvole come sempre, vado a sbattere contro un muro che mi fa cadere e sbattere con il sedere per terra.
'Che dolore'', mormoro sofferente.
''Cercavi questo?'', sento dire da una voce quasi familiare.
Alzo lo sguardo in alto e incontro due occhi nocciola, illuminati dalla luce del sole che penetra dalla finestra del corridoio, rendendoli più accesi e vivi.
STAI LEGGENDO
Quello che non dimentica il cuore
RomanceIo non ho smesso di aspettarti, ho smesso di sperare che torni, ma non ho smesso di aspettarti, credimi. Io sono qui che non mollo... e ce ne vuole di coraggio ad aspettare chi non torna, ma io sono forte, credimi. Lo faccio per me... e magari per...